G41 MCCCCCIV, GENNAIO. hanno fato scriver, ma niun, sin hora. ha tochalo danari. Item, per la posta venula di Bruseles, partì a dì 13, si à aviso aver, le galie nostre di Fiandra esser passate in Ingalterra. Item, quel Bernardo Spando portò li falconi al re, à inteso ili certo ave fior. 44 et 15 braza di damaschili nero, vai fior. 30, qual lo vendè per due. 10. E il famejo, ch’era in exilio, fo liberato dii bando, e ave due. ti, e una capa, un zipon, e uno paro di calze. Dii ditto, di 23, la più parte in zifra, però ogi non fo letta, ma 1’ altro Pregadi. Zercha quello dirà Roan al re, che farà lamejiti di quello à tolto la Signoria in Romagna, e traterà acordo, con dar in preda il stato di la Signoria nostra. Item, manda una lettera (a) abuta, zoè la copia, seripta per domino Ludovico Visconte al zeneral di Landriano, data in Zurich a dì 18. Come è andato lì, per nome dii re a essi sguizari, insieme col preposito di Costanza et domino Zuan Cosencha, et exposto la loro ani-basata, li hanno posti a dì 14 zener in quel loco risponderli. Item, di lì si dice il papa à fato tregua tra Franza e Spagna. In questo Pregadi, poi leto le lettere, referì sier Vicenzo Valier venuto castellan di Arimino. Fo molto longo et da quelli di Colegio non aldito; però non scriverò quanto el disse. E venuto zoso, fo laudato dal principe de more, el per esser proveditor sora i dacj, rimase in Pregadi. Fu posto, per li consieri e cai di 40, cussi come fu preso alias dar ducati 500 per far la sepultura dii Cardinal Zen; ma, Visto per li commissari sono 5000, però sia preso li sia dato li altri due. ‘2000 per far ditta etc. Ave lutto il Consejo. Fu poslo per loro savj, di tajar tulle suspension fatte di debitori per la Signoria nostra, e de ccetero non si possi farse non per 15 ballote dii Colegio. Et fu presa di largo. Fu posto per li ditti certa parte di fontegeri di San Marco e Rialto, videlicet pagar le so tanse etc., che de ccetero li ofìciali al formento le scuodi, e porti a li governadori. Fu presa. Fu posto, per loro e nui a li ordeni, che de ccetero, non si baloti mandati nel Colegio nostro di special persone per credili, si non sarà in Colegio el più di numeri et ordeni ; et cazuto che ’l sia in 3 volte, non possi più esser balotato fino a mexi 6, et portino bollelini non esser debitori etc., ut in parte. Ave 70 di la parte et 81 di no, e fu preso di no; e la causa fo, perchè 6 mexi stagino a non poter esser 3Ò5 balotadi. Fu poslo, per Ij savj di terra ferma et nui a li ordeni, e fu opinion mia, che niun stipendiano non potesse tuor nostri dacj, cussi come dii 14.. fu preso, e poi dii 1 i!t. revochato, et de coetero sia lujà tulle grafie e parte fate per questo Consejo e per la Signoria etc. Et ave 11) di no, e fu presa. Fu posto per li ditti, pur opinion mia, atento per lettere di rectori nostri di Zara si ha inteso, che li precedenti rectori ha contrafato li bordelli posti per sier Nicolò Dollin synico. e ubligà, ita che fin do anni non si poi aver un soldo da quella camera, però sia preso che sia cassa et anullà ogni partida etc. che li danari non sono corsi. Item, sia confirmà li ordeni fati per el prefato synico zercha la camera, excepto quelli à la diliberation fata, che stipendiarj, videlicet Tetrici, possine tuor dacj ; e altre clausule ut in parte; e ave tutto il Consejo. Fo bota a sier Piero Sagredo e sier Francesco Contarini olim rectori. Fu posto, per tulti d’acordo, videlicet savj dii Colegio, risponder a li capitoli di oratori di Rimino, la copia dei qual con le risposte sarano qui avanti poste ; e cussi quelli che fono d’acordo, fo ballotati lutti insieme. Et ave 4 di no, e ’l resto dii Consejo di sì; e fa presa. Item, fu posto sepcrado, per tutti, darli certi of-ficj ut in capitulis, e io tanto feci che obteni a San Laudenzo di far un zentilhomo ; il resto ge concessi. E ave lutto il Consejo, ut in capitulis et responsione. Item, fu posto seperado darli trata da Vegia in là di cara 1000 di legne a I’ anno per anni 5; e fu preso. Fu posto poi la risposta di uno capitolo importante zercha la juslicia, e fo 3 opinion : una di sier Domenego Trivixan cavalier procurator et compagni savj dii Consejo et alcuni savj di terra ferma, videlicet havesseno Consejo di savi etc. ut in capitolo; l’altra di sier Zacaria Contarini el cavalier savio a (erra ferma, sier Trojan Bolani, io Marin Sanudo et sier Magdalin Contarini savj ai ordeni, videlicet le apellation vengino a li auditori nuovi, e in questa intrò sier Domenego Bolani el consier; la 3.a fo di sier Antonio Trun savio dii Consejo, che voleva concederli loro elezesseno 3 zudexi etc. Or parlò sier Zacaria Contarini el cavalier, primo; rispose sier Domenego Trivixan el cavalier procurator; poi parlò sier Antonio Trun. Et andò la parte: 3 non sinceri, 9 di no, 12 dii Trun, 51 la nostra, 81. dii Trivixan e compagni ; e quella fu presa. Item, in li ditti capitoli, fo preso donarli a ditti oratori ducali 200. et ducali 10 al suo secretario, si hanno. 305 '