MCCCCCIV, MARZO. 1030 domino Hercules Tason è venuto in discordia con li citadini, et è partito e andato a Lugo, e ’l ducha vi à mandato uno altro con -40 balestrieri. Item, par il papa habi scripto al ducha non se impazi di le cosse di Forlì, e subito il ducha mandò a dir a domino conte Francesco Maria Rangon desistese dii principiato; e più non se impazi di le cosse di Forlì. Item, è zonti lì do corieri. Vene Zuan di Marin di Alexio, dicendo aver lettere quelli di Alexio voria si fabrichasse il loco a l’interno : non vi poi star. . Fo ballotato di spazar sier Francesco Morexini dotor et cavalier va orator in Franza, el qual è presto et partirà subito. Da Syo, di Zuan di Tabia consolo nostro, de......Si aiegra di 1’ asumption al ducato. Dimanda certe cosse, et dice dii 14 ... in qua è consolo di la nation nostra. Fo fato la ballotation dii secretario da dover andar a Constantinopoli justa la parte presa, e fato il scurtinio, fo sohm balotati tre inlrascripti, ergo male. / f Zorzi Negro..........15. 6 Zuan Piero Stella........11.10 Nicolò Aurelio.........7.14 Da poi disnar, fo Consejo di X con zonla di Colegio e altri et steteno molto tardi. Nescio la materia tractano, ma ben credo per le cosse di Roma over di Forlì, per esser cazado sier Domenego Bolani el consier, el qual è papalista. Tamen, nulla fu difìnido. A dì 23 marzo. In Colegio. Vene l’abate di Borgognoni a referir certe cause ecclesiastice à aldito, comesseli ad referendum per la Signoria noslra. Et disse F opinion sua, et cussi fono expedite. Veneno Ire oratori di la comunità di Zervia, con lettere dii rector, di credenza, uno di qual fece una oratione latina in laude di la Signoria nostra, et ale-grandosi di la victoria à ’uta in aquistar in Romagna, e dii Porlo Cesenaticho datoli, dicendo voler mostrar è il porto di Zervia. Item, aricordò il ruinar quelle saline e il modo. Item, si lubrichi le mura a Zervia come fu preso parte nel Consejo di X, et revochato il castelan et compagni erano prima. Or el principe li fè bona ciera laudandoli assai, et fo commesso al Colegio la soa expeditione. Vene F orator over secretario dii signor di Pexaro, a pregar la Signoria in lo porto suo le barche fusseno secure. Et il principe rispose : « Il golfo è nostro » ; non volemo si fazi contrabando, con altre parole. Nihil conclusum. Veneno alcuni oratori di Axola dimandando certe cosse, et di uno canonicha’ e altro. Parte expediti, et dii resto ditoli nulla si volea far. Fo ballota li contestabili da esser mandati, vide-lieeat uno a Rimino con 100 provisionati, el rimase Zanon da Colorno da Mathio da Zara. El qual Mathio fo terminato mandarlo a Faenza. Fono ballolati Ire scrivani in loco di 3 debitori. Primo, al zudegà di pelilion.uno fiol di Zorzi Negro ; al zudegà di proprio uno fiol di Gasparo di la Vedoa, qual ave 3 di no, et ai signori di note, in loco di sier Zuan Piero di Marzi, suo zenero Hironimo Balbi. Da Roma, di V orator, di 15. Come ogi el papa à inteso che ’l conte Francesco Maria Rangon serviva il signor di Forlì di ducali 10 milia per aver la rocha. Chiamò domino Zuan Lucha orator dii ducha di Ferara, dolendosi di questo, qual rispose nulla saper. Item, di Napoli à inteso, che li reali di Spagna hanno scriplo al gran capitanio, che. non obstan-te siano sequite le (rieve, per questo non si debi fidar ma habi bona custodia, et tegni 1300 homeni d’arme et fanti, e li manda ducali 50 milia et certo numero di fanti ; e però el gran capitanio voi che Aloyse d’Ars si parta dii reame, od’acordo e per forza. Item, molti zenthilomeni milanesi sono de lì, li è slà replichato el comandamento vadino in Franza ; sichè sono restati molto suspesi. Item, à inteso che domino Pandolfo Petruzi da Siena à ’uto aviso che vien di Franza per il roy Francesco Narni, va a Mantoa, Ferara, Bologna, Lucha, Fiorenza e Siena, et poi vera a Roma. Dii ditto, di 16. Come el Cardinal di Medici, dubitando che pisani non si acordino con fiorentini, al qual effecto il papa è intento, eri fo dal papa, dicendo a soa santità pisani amano la caxa di Medici, et tramando tal acordo, saria bon Medici ritornas-seno in Fiorenza, maxime perchè fiorentini, poi la morte di Piero, non sono cussi contrarii a essi Medici, come li ha riferito Bernardo Bibiena. E che ’l papa li ha risposto bone parole ; e che li fazi constar la bona voluntà di pisani a caxa di Medici, che farà il tutto. Però esso Cardinal insta vengino oratori pisani a Roma. Item, el gran capitanio di Spagna voi FAlviano a ditta impresa di Toschana, qual è in Puja, e par l’habi chiamato a Napoli, unde ditto Cardinal di Medici vi manda lì esso Bernardo Bibiena, et maxime per far che il gran capitanio nomini pixani per aderenti di Spagna. Item, ogi, videlicet questa mane, publice è stà tajà la testa in Capitolio a quel Asquino da Coloredo, per aver dato il veneno al car-