MCCCCC1V, GENNAJO. tien li ponti dii castello levali; eli’è cossa illusila -da etc. Da Ferara, dìi vicedomino, di 18. Come ricevete due nostre lettere, una in dar favor a’ faventini zercha il recuperar di le robe fo dii signor Astor erano in man di domino Aldrovandino, lo exequirà ; in l’altra, zercha la liberation di 2 burchi di fermento etc. Item, manda una lettera di Bologna con avisi, et domenega si partì el cardinale don Alfonxo iti a Milan stravestiti, perchè quando el Cardinal fo a Modena contra Roan, quel gran maestro li jnvitono; etiam con loro è andato don lulio. Item, di Mantoa è lettere di 16, di Stefano di la Pigna, come il marehexe è ricercato dal re andar in Franza, e par il duca di Ferara li habi scrito non vadi. F.l qual trata aver soldo da’ fiorentini, ma lui voria acordarsi con la Signoria nostra con ogni partito, el qual di cavali e zente è in mal hordine. Item, di Roma è zonto domino Antonio di Constabeli fo orator al papa, e il conte Lodovico da la Mirandola, et doman si aspeta domino lulio Taxon, vien di reame solum con 12 homeni d’ arme. Item, il ducila dubita di Cento e la Pieve che bolognesi non li togline, e li à mandà polvere; el qual conte Lodovico ha mandato a dir a esso vicedomino lo visiteria. Et dilto domino Antonio di Constabeli referisse aver scontrato don Michiel qual con 40 balestrieri era mandato da’ fiorentini a Roma, e conclude Valentino convien capitar mal, e durerà cussi fin el papa habi le roche et li trazi di man li danari l’ha. Da Bologna, al ditto secretario, non dice il giorno. Come di Roma è verifiche la rota di francesi et la morte di Piero di Medici; et che ’l papa per le cosse di Romagna aquistate per la Signoria nostra è turbato, e non vo| lassar Rimino e Faenza. Item, di lì è stà retenuti 5 chariazi di Valentino, venivano con quelli di li oratori di Ferara venivano di Roma, et questo a instantia dii legato arziepi-scopo ragusi no, el qual va a l’impresa di la rocha di Cesena e li è stà fato per bolognesi 300 fanti. Item, 6 oratori fiorentini andono a Roma con pompa; e quel confalonier è mal voluto; e a Fiorenza non si 354 * vince partito dì trovar denari, perchè voleano far 400 homini d’arme. Item, che l’orator pisano stato al gran capitanio yspano, à scrito a Pisa el ritorna con la mior novella che havesse mai pisani etc. Da Charavazo, di sier Andrea Barbarigo podestà. In materia di quelli Ibraussiti milanesi sono de lì etc. Di Hongaria, di sier Zuan Badoer dotor più lettere, parte in zi fra, e di Zuan Francesco dt Beneti secretario nostro. Le qua! non fono lede, però il sumario scriverò da poi. In questa matina, a bona hora, vene in Colegio sier Alvixe da cha’ da Pexaro di sier Fantin, et presentò uno breve dii papa zercha suo fradello protonotario, sta col papa, per li beneficj fo di domino Nicolò Malipiero impetrati per lui, ma altri à ’uto il possesso per Pregadi etc. Or leto ditto breve, par, chi pretende, vadi a Roma : li sarà fato justitia. El principe fè un gran rebufTo al predillo sier Alvixe di tal breve presentato, dicendo : « Se’ vu 40 criminal ? » el rispoxe : « È mesi 4 son ussito » ; et cussi con gran vergogna e il cao basso si partì di Colegio. Da poi disnar fo gran Consejo, et fu poslo la parte di dar a domino Andrea Recuperato e domino Cabrici di Calderoni dotori, citadini di Faenza nostri fidelissimi, che si hanno operato etc., 3 vieha-riadi per uno. Ave 80 di no, 600 di sì, et fu presa. Fu fato baylo a Constantinopoli in nomine Domini, et rimase sier Iacomo Badoer fo di Pregadi qu. sier Sebastian el cavalier, qual alias fo patron di le galie da Costantinopoli ; et il scurlinio sarà (pii avanti notado. Et li savj di Colegio se reduseno, alditi li oratori di Tusignan e li sov capitoli, quelli di Val di Seno e Monte Bataja e conte Guzon, qual voi la protetion, et terminato expedirli. Etiam introno su le cossi1 di Roma, et vene le infrascripte lettere. Di Bavena, di IH. Come il signor Antonio Maria di Forlì stà mal ; è malatia incurabile et morirà. Item, è zonto lì domino Sigismondo ducha di Sora, vien di reame schaziato di spagnoli, e va a Ferara. Di Faenza, di 18. Come eri sera passò de li lo arzivescovo di Ragusi con 100 fanti mal in hordine. Va a Cesena expugnar quella rocha, e li fè dimandar transito per soe artilarie, che vien driedo. Li rispose esser contentissimo. Item, da Forlì, à avisoil signor Antonio Maria sta malissimo. Da Montagnana, di sier Francesco Marcello podestà. Di una porla di la terra è stà aperta; la farà sorar justa i mandati. 355 Di Zervia, di sier Vetor Foscari podestà, di 14. Come, justa le lettere dii proveditor di Ariniino, à mandato artilhirie in la terra dii Porto Cese-natichojet quelli homini voleno venir a la Signoria a domandar il podestà di Zervia li fazi raxon, per esser mia 4 lontan; et però avisa. Dii ditto, di 17. Come mandò Francesco di Alexandria caporal a Cesena, qual ritornato referisse che hanno serà la chiesia di San Zorzi con 4 caxe