MCCCCCIU, DICEMBRE. 546 con soa majestà a Roma, e li altri declori no. Item, che la venuta dal re di domino Thomaso Brascha milanese, lo per nome di missier Zuan Jacopo Trinisi per obtenir la investitura dii conta’ di Mixocho, perchè à uno fiol solo e ha il mal franzoso, e voria, morendo, etiam le tìe hereditasse. Et cussi è venuto dal re, etiam per spiar Corsi quel si la ; sichè missier Zuan Jacomo temporiza con l’uno e con l’altro la fortuna. Item, li oratori yspani sono risolti mandar in loro nome domino Lodovico Visconte per le catholice alteze a’ sguizari, insieme con li oratori dii re nominali per avanti. Et domino Zuan Ilema-nuel orator, à ’uto ducati 6000 Irati di Aversa, dii restatile de li danari ave da soy reali per far lì 4000 fanti per mandarli in reame, e dice di novo voi far zente etc. Dii ditto, di 5. Come ogi il re è partito per Olmo, et li oratori lutti restano lì in Augusta ; el qual re mandò per lui tardi e li disse : « Scrivè a la Signoria che habiamo indusiato tanto andar a Roma per le novità dii conte Zorzi di Baviera, qual è anialato e sla grieve » e lui non voria lasar la Germania in combustione, et come 1’ andarà a Olmo per adatar la liga di Svevia a darli ajuto, et che l’aspectasse lì perchè torneria presto ; la qual cossa non soleva far prima, di render raxon a ninno dove volesse andar. Item, scrive coloqui à ’buti li oratori yspani e domino Costanti!) Amiti e monsignor de Aquis zercha le cosse di Romagna ; et che ’l papa havia fato mal a lassar andar el ducha Valentino a Livorno; et il signor Constanti!) tien da la Signoria nostra. Item, il re ha piacer la Signoria habi aquistato in 2:>8 Romagna terre, el desidera saper il successo; et voi mal al ducha di Ferara percaxon non ha tolto le investiture di Modena e Rezo, eh’ è sotto lo imperio. Item, lien che ’l ducha Zorzi di Baviera, qual sta mal, per quelle diferentie potrà esser causa il re non anderà a Roma. Da Roma, venute hora, di 8. Come il Cardinal Roan partì acompagnato da li cardinali fino a Santa Maria dii Populo, ma per il tempo cativo ivi restò. E Valentino è rimasto in palazo, e ’l papa aspela la risposta di aver le roche per li contrasegni mandali ogi. Esso orator fo dal papa e li parlò di le cosse di Romagna si havia nulla. Li rispose di no, e il papa disse: « Aspetereino risposta dii vescovo di Thioli, qual dia esser zonto a Venecia » e teniva la Signoria faria e restitueria quelle do terre lolle e altri lochi a la Chiesia. E lui oralor li parlò aperte, quasi come la nostra risposta avanti l’havesse abuta, et che soa santità consideri la miseria di Valentino tutto processa per non haver auto la gratia di la Signoria nostra, dicendo soa santità poteva compia-ser la Signoria nostra di queste do terre ; et che l’era merlale et humano e havia passion de’homini, però doveria zerchar compiaser la Signoria nostra, la qual non inanella di l'ale, ni è ingrata a chi la serve; e altre parole li disse molto savie e acomodate. E il papa disse : « Non volemo dirvi altro; aspeleremo risposta dii Thioli; ben vi acerte-mo haver bona niente verso quella illustrissima Signoria, e la vederà più li effeeli che le parole ». Poi disse di missier Antonio Grimani, laudandolo assai per li servicj abuti da suo fiol Cardinal, dicendo haver scripto a la Signoria un breve in soa reco-mandatione, qual non voi altro cha esser realdito; e li comisse di zio etiam lui scrivesse. Et dii ditto, di 9. Come ricevete nostre lettere dii 2 con la resolution di Arimino, e debbi justifichar col papa le raxon, e cussi farà. Item, Roan è pur al Populo, nè è partido per il tempo ; molti cardinali è stati a soa visitatione, etiam lui orator vi andò. Li fè bona eiera, ne parlò di altro ; solum li dispiaceva questi sinistri tempi e convenir andar a Trento, e laudò la pace tra Franza e Spagna, e questa desidera molto e si parte doman. Poi intrò su Valentino che havia voluto venir con lui, e non à voluto menarlo. Item, esso orator scrive è bon tempo usar col papa, el qual si promete di Franza, non à speranza di Spagna ; e quel scriverà il vescovo di Thioli potrà lai-gran ben e gran mal. Item, come hessendo stà persuaso per lettere dii magnifico capitani# di le fanterie e messi, e ha uno suo cugnato in caxa, e per lettere di proveditori e rectori di Ravena, tanto à fato col papa che à ’uto la moglie di esso capitanio che fo tolta per Valentino, qual è stà messa in uno monastero di monache observante. Et dovendo tornar col marito el qual la voi, lei dubita di la vita, però voria qualche cauzion di la Signoria nostra etc., sal-tim che la resti in qualche moneslier observante a finir la vita soa. Item, esso orator si scusa di corie-ri che non viene a li tempi causa di strani tempi ; ma lui spaza ben le lettere. Da Faenza, di proveditori, di 13, hore 2. Come Ymola è in remor, nè spera più di Valentino, nè voria tornar soto San Zorzi, videlicet soto soi nepoti, ma si dariano a la Signoria nostra, ma du- 258* bita non li restitnissa al papa ; etiam molti lochi altri veriano solo la Signoria nostra. Item, manda do lettere abute di Oriol Secho, una a Dionise di Naldo, l’altra a uno citadino de lì. 11 sumario è questo : che non voleno danari ni altro, ma darsi a la