Ili MCCCCCIII, SETTEMBRE. lettera li ha scrito 1’ orator yspano domino France-ccsco de Rogias, che par li fazino gran parlili si essi Orsini se vogliano acoslar a loro; l’altra lettera è di llironimo de , data a Pormelo a di...... ......cheli fa gran p.irtiti a ditto signor Bortolo d’Alviano, li darano el governo di la montagna et altre cosse, ut in litteris. Item, la lettera di l’orator yspano, par mandi a lui uno di Bitonte a persuaderlo sia con spagnoli eie. Et 1’ ultima lettera è di 22, dii Cardinal San Piero in Vincula, scrive a esso ducha di la clectione di papa che sarà buono, e lo prega ajuti li soi nipoti a rehaver la rocha di Sinigaja e lenirla per loro nepoti etc. Fo ringratiato, per il principe, il duca di la co-muniealione. • Vene l’orator dii signor di Rimano, domino Malatesta Monaldino da Ravena, e presentò do lettere dii signor Pandolfo Malatesta, qual è ritornato nel stato, date a Rimano. Ringratia la Signoria di la bona risposta fata a suo fratello signor Carlo, offe-reudossi perpetuo servilor etc. *E poi esso orator • pregò la Signoria lo tolesse in protettane, et che la volesse mostrarli in effeeto quanto si li havia fato intender. Poi il principe dimandò se ’l havia auto la rocha : rispose ozi la doveva haver, et che havea la mojer dii castellino et altri per obstnsi etc. Vene uno secretano di la comunità di Ragusi, con uno altro raguseo con una lettera di la comunità, la qual sarà scripta qui avanti, e poi porse una querela contra sier llironimo Zdrzi sopracomito noslro, qual, come corsaro e calciano, è venuto a la deslrution di ragusei, qual perhò pratichava prima a Ragusi e a ’uto grande honor. El qual havendo credulo ad alcuni, voleva la comunità li fusse ubli-gala, uncle esse (siè) ad monasterii e beni e inirate di chiesie e contadini ballilo, el va dirubando ; perhò reehiedeno siano li dannifichati satisfati aconto dii suo credito dii suo salario, offerendosi justifìcar, e li sia scripto non incori in sinici disordeni. Et nomina li danni, videlicet li animali tolti in tutto mimili a più persone, come li nomina, numero 187 ; el a uno roto la casa e tolto il suo per ducati 4 ; et a lo abate de Melila tolto doi bovi, aratri e vendemato le vigne di soi subditi ; e al monastero di Lacroma vendemato le vigne, et alia quod longurn essct enarar. A questo Secretano nominato Zuan Francesco maceratense, li fo risposto per el principe dolendosi di tal cose, et che non è molto che, per danni fatti in Ancona, li era stà scripto per Pregadi una lettera, che credemo non l’habi aula. El poi la Signorili commesse a nui savii ai ordeni luto il caso. La, lettera di credenza di la comunità è data a dì 13 septembrio. • Di Roma, di sier Antonio Zustignan do-tor, orator nostro, date a dì 26 septembrio. Come era stato col pontifico, qual li disse esser solicità da li cardinali spagnoli e nontii di Valentino lo ajuti, el qual si havia risolto in farli brevi a le terre restano, exqrtandoli a mantenerse sotto esso ducha, poi che l’à parso al predecessor suo di darle. Poi disse a l’orator : « Altro aiuto non è per aver da nui, perchè no volemo arme, ancora che l’orator dii re di romani ne habi oferlo arme e venir etiam l’impera-dor in persona ; ma le arme nostre volemo sia li salmi e l’oratione ». Poi disse: « Cussi confortemo la Signoria fazi, perchè el ducha si anderà da sì consumando ». Item, che francesi erano in quella matina passadi il Tevere di fuora di Roma, quali sono, perché li ha contadi, latize 939; cavali lizicri, cont-putà balestrieri e stratioti di Mantoa, 1500; fanti muncho di 4000. E che à dal fio dii conte di Pitia-no arziepiscopo di Nicosia, che il signor Julio Orsini è mollo solicitato da’ francesi in suo ajuto, el qual dice aver fato parole col signor Ludovico suo fratello, dicendo si aspeta risposta dal padre conte di Pillano, et che ’l signor Bortolo Alviano è con G000 persone, e che dove anderano Orsini sarà la victo-ria. E lui orator nulia disse, justa i mandali di la Signoria nostra di esser neulral etc. Del ditto, di 27. Come spagnoli è lanze 900, cavali lizicri 1000, fanti zercha 10,000; et che li fo-raussiti dii reame ha spazato al campo francese non vadi più olirà, qual si à retenuto mia 3 di Roma, et hanno spazato al signor Bortolo d’ Alviano verlgi con gran promissione. Etiam l’orator yspano e il Cardinal Santa Croxe à spazato nontii al prefato signor Bortolo, acciò sia con loro etc. Di Ferara, di sier Marco Zorzi vice domino nostro, di 27. Come missier Zuan Lucha era ritornato, e andava dal signor duca qual è a Conia-chio, e li è morto un garzon in corte di peste a Codi-goro. E che de lì a Ferara si fa fanti per madona, per mandar in ajuto dii duca Valentino suo fratello, si dà ducati 12 per uno a li bombardieri numero 20 fati, el non si trova soìum do boni ; et che il ducha pur atende a la praticlia di Faenza e Brixegele. Item, de lì è zonto la nova di papa Pio IÌ1.°, si dice sarà buono per la Chiesia. Item, è zonto lì sier Nicolò Donado va capitanio a Ravena, e Zuan (1 riego e Francesco dal Borgo, capi di balestrieri a cavalo nostri, vanno a Ravena, et dal ducha si à ’uto il passo.