68!) • MCCCCCIV, fato ili la rocha di Forlipuovulo con el signor Antonio Maria di Forlì, ogi è stà deposita in man di Biasio di Spretis citadin di Ravena, presente tino ne-330 * potè di quel castelan, ducati 500. Item, le roche di Forlì el Cesena stanno pur per Valentino, et trazeno a la terra. Di Ferara, dii vicedomino, di 8. Come Pier Zuane da Forlì a dì 6 partì per Romagna ; par il duca voy le forteze in mano. Item, don Ferendo tornò di Roma con do oratori di li 4 andò, videlicet Rango» el Sti’ozi. È rimasti do, videlicet domino Zuan Lucha e il contestatale, si dice per tratar la cossa di Cento et la Pieve. Item, il signor sta in leto, siche non si partirà ; zercha far zente d’arme et trar danari, strenze le spexe, E inteso la nova dii prender di Gaela per spagnoli, have a dir lacrimando : « Questo è il tempo che venitiani si fazino signori di Lombardia ». E questo ha inteso de chi vi si trovò e udite tal parole dal prefato ducha. Item, manda una lettera habuta di Bologna di Bernardo Bibiena de 7. Li scrive esser slato fin hora a Brexa col patron suo Zulian di Medici, el qual lo aspeta. Item, è zorni 4 passò de lì uno orator fiorentino va in Franza, con el qual parloe, et va per meter mal per caxon di le terre di Romagna aquistade per la Signoria nostra, et sperano assai in la paxe tra Franza e Spagna ; e che ’l roy non soportava questo. Di V abate di Meldola , domino Bernardo Gondola, date .... Come le nostre galie fa danno a quel monasterio, et però prega la Signoria se li fazi una patente non sia moiestado, sicome per Zacaria di Freschi secretario nostro sarà ditto. Di Hironimo di Zernotis d’Arbe sopracomito, date in galia apresso Parenzo, a dì 8 zener. Come è stato col secretario nostro sopraditto a Cataro. La galia è conquassala, fa 700 sechj di aqua al dì ; la zurma è nuda ; le sartie de 1’ arboro tutte marze ; prega sia mandà li danari et sia desarmato. Item, avisa come a dì 30 dii passato, avendo presentito che una fusta di ladri ussita di la Vallona havea ditto l’incalzo e tenuta obsessa a Cintiamola una marzi-gliana zaratina, andò lì con la so galia e zonse là sopra il fato, e volendo quella fuzir prima e poi defendersi, la batè a fondi et mandati tutti come ladri e corsari per el fil di la spada e brasata la (usta, la qual era di banchi 14, et havea homini zercha 40 suso, con molti instrumenti de Iodio e cosse beliche. E questo ha judicato convenirsi a i loro demeriti, e sarà grato a la Signoria noslra. Et era comito uno venitian calafado nominato Piero Gobeta, el qual era bandjzato di terre e lochi di la Signoria nostra GENNAJO. 690 con taglia; el qual è stato causa di la perdizion di molti chrisliani, et è stà bona cossa a trazerlo da li ochj etc. Et me parse voler far disarmar questa galia, videlicet scriverli vengi qui di longo. El cussi il Colegio fo contento: resterà aduncha fuori solum 10 galie con el proveditor. In questa matina in Colegio, balotato, fo suspeso li rectori mandali in Geradada, utrum debano soto-stazer a le parte dii servir di bando etc., atento fono electi con spexe e non salarj, e questo per mexi 6. Et commessi a li 3 savj che li dovesseno aldir et referir. Di sier Nicolò Balbi proveditor di Val di Lamon e capitanio di Brixigelc, date a dì 4. Come à ’uto lettere di Val di Seno dal vichario nostro, li avisa ogi esser venuto lì do messi dii reverendo domino Ioan Antonio da San Lorenzo ar-chidiacono vmolese e comissario dii papa, con do comandamenti in scrilura, per li qual comanda a li homeni, masari e comuni de ditta villa debia andar a Oriol a prestar il juramento di fedeltà ; a i qual messi ditto vichario li ha tolto ditti comandamenti che i portava in scriptis, e li ha mandali via. Al qual esso proveditor li ha scrito, se i torna più, delia modestamente farli intender che quelli de ditta Valle sono homini di la Signoria nostra, e che lor non ande-vano a far tal juramento; ma se i pretende siano soi homeni, che i lassa dechiarir tra i signori, e non consenta etc. E ditti mandati è dati a dì 3 a Oriol. 11 massimo nome è Emiliano Dettino piazaro publicodi Val di Seno, che sub pcena excomunicaiionis de-bino venir a jurar eie. Le ville è queste: Monte Oli-velo, Mongaidino, Slifunti, Saxo, Galisterna di sopra, Galislerna ili solo, Casele et Piogno. In l’altro comandamento a Iacomo del Zudexe da Oriol piazaro publico di Val di Seno, e le ville sono Baffadi, Castel Pagano, Montefiore et Monte Bataglia etc. ut in mandatis, sotoscripti per Baldo de Riolo de mandato, a Oriol a di 3 zener. Da poi disnar, fo Pregadi per compir il caso in-troduto eri per l’avogaria. Et compito di lezer le scriture, poi sier Zorzi Loredan avogador andò in renga, et alento che a tulli pareva fosse jotonia, et che sier Hironimo Contarini non fosse in dolo, maxime per do ditti di Fra’ Cabrici quasi conlrarj, però el Consejo più fondatamente volendo aver la verità, li prefati avogadori, videlicet sier Vincenzo Dandolo, sier Zorzi Loredan e sier Piero di Prioli, messeno le infrascripte parte...... A di 11 zener. In Colegio. Vene Nicolò da 331 331’