MCCCCClll, NOVEMBRE. 308 quel falor no voi pagar si non do e meza per 100 di ducali e non di stera ; clic si fusse cussi, saria grani uno per sier. E li ogii è in predo; vai carlini G di moneta reai, acleo saria gran danno. À voluto avisar il lutto. Dii ditto, di 24. Come quelli provisionati è in gran calamità, et in la doana non è danari. Lui à so-venuto ; è grosso credito ; è mesi 13 non hanno auto danari. Item, in quelli di ussite di la Vallona fuste G di turchi, messe in terra al capo Santa Maria, sachizò uno caxal, mena via anime G0. Etiam li preseno uno barzoto di grani veniva di Taranto, e li trovò do no-. stri gripi, e li feze bona compagnia et tornono a la Valona. À dato taja a le anime ducati 30 per testa. Quelli limino tolto uno gripo corfuato e vanno a rosea tarle. Di Alexio, di sier Francesco Michiel vice proveditor, di 21 octobrio. Come mandò li conti dii sai ; la camera è nuda e senza un soldo ; li stratioti voi danari e hanno abbandonà le vardie nocturne ; con gran pericolo sla quel loco e si prevedi, e cussi li provisionati. Tamen 'l'homaso di Bosina contestabile, non ha mancato far le so vardie e serve da 142 fedelissimo. Da poi disnar, li savj di terra ferma e nui a li ordeni se redusemo a dar audientia. Et vene lettere, et il principe per aprirle mandò per do di Colegio. Eramo soli sier Zacaria Contarmi el cavalier savio di terra ferma et io Marin Sanudo, et andasemo in la sua camera ad udirle. Di Brexa, di sier Andrea Loredan podestà, date a Gedi a dì 11. Come, in execution ili nostre, andò dal conte di Pitiano a far l’andasse subito a' Faenza, ut paté t in parte; et li rispose non li pareva andar senza uno proveditor. Poi non havea un soldo; era creditor di 4 mexi over 4 page, et di le corse dovea aver ducati 34 milia per aver tolto in pagamento dibitori. Or tandem esso podestà lo pregò assai, et li disse in 8 anni haveva auto ducali 400 milia di la Signoria. E perchè el conte disse in questo mexe era. in cao di la soa ferma, e si volea intender, nè voleva più star con sti capitoli, lui prima li rispose, quando el cavalchina se intendeva la bona volunlà di la Signoria nostra; e che non havia (lordine di darli danari, ma credeva, partito, la Signoria li prevederla, et licei non havesse bordine, lui primo l’acompagneria. Or tiratosi da parte con li soi, siete per una hora a consultar, poi disse, chiamato per domino Piero di Bibiena : « Podestà, poiché tu voi eh’ io vagi, anderò senza far altri capitoli, ma bisogna tem- ilo a levarmi e danari ». E tandem esso proveditor li promise far dar li ducali 1100 tocha per paga lì a Brexa, qual corerà questo dexembrio ; e cussi li torà imprestedo per dargeli. E disse a dì 14 monteria a cavalo; e questo fè perchè la compagnia soa era in bergamaschà e altrove alozati, per adunarla etc. E nel partir, trovò letlere di la Signoria nostra lo acompagni, et cussi exequirà fino a Verona justa li mandati nostri. E parlato, disse di la via, è più curta per Ferara ma più secura per Chioza; sichè crede di Verona torà la via di Chioza. El per Colegio fo scrito a Padoa parechii la paga di ditto conte, acciò la sia in hordine per dargela in tanto bisogno. Da poi a hore 1 di note, sier Antonio Trun savio dii Consejo e li savj di terra ferma fonno chiamati in camera del principe, dove partono insieme, e vene il signor di Rimano per la pratica si trama di dar Rimano a la Signoria e darli di qui altri lochi, la qual praticha tandem si convegnirà di diliberar col Consejo di Pregadi. A dì 14 novembrio. In Colegio. Vene domino Thoma Trivixaùo abate di Borgognoni, dicendo aver auto lettere dii Cardinal Santa Croxe al qual fo commesso per il papa tal cossa, di la expedition di quel medico hereticho qual fè gran scandolo, et disse di quello nominato maistro Zuan Maria de ...., dicendo lui tanquam executor apostolicho, conveniva far certo atto publico ; però richiedeva licentia di trovar uno predichator, etiam andarli a parlar in pre-xon insieme con uno avogador. El principe lo laudò assai, e disse che in la soa corection era dovesse perseguitar li herelici etc. e però facesse omnia. 142’ Et fo cominziato a lezer lettere; ma apena compite, che Opizo orator dii signor di Rimano volse .audientia per la materia si trata, et però si convene cazar tulli fuora di Colegio. E per non vi esser secretano, si convene restar Zorzi Negro. Da Doma, di V orator, di 8. Come domino Lucha orator cesareo, era venuto da lui a dirli che il rp havia scrito a li soi oratori e rimesso 1’ ordine, videlicet non trati pace tra Spagna e Franza senza parlicipatione di esso orator nostro; e che domino Philiberto si doleva perchè volea lui solo praticharla ; et die pur essi oratori cesarei haveano terminato comunicharla a ditto orator nostro, qual li rispose ringraciando la majestà cesarea etc. Poi, ricevute per il corier cinque nostre lettere di 3, una di le qual drizata al papa, andò per parlar a soa santità, qual era in camera occupato a far rotoli di la fameja per caxon di la incoronatione etc., sichè non fu admesso. E ivi intese il papa aver inleso li progressi di la