389 MCCCCClll, NOVEMBRE. 3t»0 in campo, et esser slà morti pochi di soy, ma ben assa’ di spagnoli con l’artilarie. Ben è vero non po-teno passar il Garigliano, ma lo passerano, e volendo Consalvo Hernandes combater, troveranno francesi a questo volenterosi. Item, che Prejan è lì con l’armata di mar etc. Item, avisi di alcuni vien dii campo, di 8. Come in campo di spagnoli è charestia di vituarie e in quel di francesi abondanlia, et voleno omnino passar di là etc. Or il principe lo ringratiù di tal comunichation, e li disse havevamo abuto Rimano per pati fati a quel signor, dicendoli li pali etc., e credevamo il re l’bavera piacer. Esso orator laudò la Signoria et cl signor Pandolfo aver fato tal partito. Vene l’orator yspano, per il qual fu mandato, e comunichatoli aver auto a pati la cità di Faenza, e dato provision a quelli signori di Manfredi; poi, aver auto Rimano d’acordo per capitoli fati con el signor Pandolfo etc. L’orator disse li piaceva assa’, dicendo do moti, videlicet l’uno e l’altro havia fato ben, videlicet el comprar, la ethimologia è compro el vender; el ben dio zoè ben adato (sic) etc. Vene il signor Pandolfo di Rimano, e diloli per il principe quello li era stà manda a dir, che il nostro sier Vicenzo Valier era intra in rocha e suo fradello aver alza San Marco di soa man, si alegrò col principe e lo basò, dicendo suo fradelo aver fato il dover suo; et era forte aliegro, perchè prima la sua fede era certifìchata etc. 11 principe li disse ogni dì vederia meglio di tal acordo. Or lui ' dimandò volea saper il contracambio e li capitoli, e li fo leto la parte presa in Pregadi di darli Ci-tadella, con il resto di capitoli etc. Li piaque, maxime li fo ditto tutti quelli la messe, che poteva me-17!) ‘ ter parte in Pregadi. Poi, lui disse intendeva Cita -della non dava se non ducati 2000. Li fo ditto dava più e havia auto le daie che il signor Ruberto non l’bave etc. ; e che li haveamo promesso ducati 3000 d'intra’, e tanto l’aria, si questo non bastava, a su-plimento. E lui pregò si lezesse certi capitoli el voleva, e più e meno come piaceva a la Signoria, ut patet in cis. Poi disse la dota di madona Violante so mojer è ducati 8000 e mostrò l’instrumento, se-gurata su soe possession su quel di Arimano; li fo ditto si vederia. EI principe li disse aver inteso havea alienato alcune possession. Disse de sì, in questa terra, a certi soy eiladini doveano aver da lui e soy amici. Li fo ditto avea fato mal ; e ’l pregò li fosseno alditi etc. Veneno li tre eitadini arimanesi venero |>cr ora- tori prima col signor, viddicet domino Renaldo Simoneta cavalier et Ector Batagin. E domino Renaldo, eh’ è dotor e cavalier, parlò ralegrandosi con la Signoria di esserli subditi, prometendo fedeltà etc., pregando la Signoria li aiuti, perchè sono disfati per esser stà pandolfeschi el le caxe loro rumate, dicendo che il signor li havia concesso zercha 800 campi ; pregavano la Signoria fusse contenta di aiutarli etc., e deteno una suplication, e si dimandasse a sier Zorzi Emo, sier Piero Michiel, sier Francesco Capello el cavalier stali proveditori a Rimano, Alvixe Sagudino, Zorzi Francho et Marco Antonio Zambon, stati secretari. Il principe li usò bone parole, rispondendoli a uno dito dii salmista allegato per loro, Ime dies quam fecit Dominus exultmur et Icetcmur in ea, dicendoli ben si potevano ralegrar per ben dii suo signor e suo, e che sariano solo una Signoria che li difenderiano e ve-riano opulenti, come ha fato la cità di Ravena, e che faventini volontarie si haveano dati a la Signoria etc., e si vederia la suplication loro. Poi quel Heclor Batagin si racomandò, dicendo esser stà 20 mexi in prexon in Castel Santo Anzolo, posto per il ducha Valentino perchè era marchescho e amico di sier Alvixe Venier et sier Cristofal Moro stati nostri rectori a Ravena ; però si ricomanda. Di Franza, di V orator, date a Lion, a dì 15. Come, hessendo a la messa col re, vene uno zenthilomo venuto per le poste di Narbona, e disse al roy che il re di Spagna havia mandalo a dimandar a li soy capitani tregua e pace; el poi il re co-munichò tal cossa con esso orator, e lui oralor lo persuase a concederli la trieva, sicome richiedeva. Item, che disnando il re, era il prefeto di Sinigaja lì, e ’l re disse contra l’oralor fiorentino: « Che vi parerla si presto questo prefetin fusse ducha ? » Poi dimandò quello havia il ducha di Urbin di intrada, et li fo risposto ducati 30 milia a l’anno etc. Dii ditto, di 15, hore 2 di note. Come ha inteso le trieve esser dimandate di Spagna per cinque mexi. Item, la renontia fa il ducha di Urbin, fo zà principiata per mezo dii Cardinal San Piero in Vinculaa tempo di papa Pio; hora eh’è papa, voi seguir. Dii ditto, di 16. Come ozi hanno spazà per il consejo dii re responder a li soi capitani accepti le trieve con Spagna per cinque mexi da la parte di Salz per terra e non per mar ; ma che l’armate possino seguitar la guerra, e cussi nel reame. It:m, lui orator fo dal re etc., el ozi li tesorieri è stati in consulto per far provision di danari per mandarli in reame a le so zente; sichè l’oro è monta in Franza.