283 MCCCCCIIl, NOVEMBRE. 284 chiamado el poi hanno levato uno Franceschelo spurio di Manfredi, con l’ajulo di fiorentini; et che voleamo omnino superarli e haverla. ET orator disse era di far il tutto; e che la guerra è mal, et è bona per far bona pace ; dicendo voleva mal a’ fiorentini, e che Spagna e questa Signoria era conforme, però disiderava ogni ben ; e quando li soi reali non haveva statò in Italia, non s’incurava esser informato di Italia; bora che ne hano, li piace saper le cosse, dimandando si ’l ducha di Ferara vien a Venezia. Li fo risposto non sapeva, e lui disse voria che dito ducha fosse come subdito a la Signoria nostra ; et sopra questo disse assa’. Vene domino Alexandro d’Arezo dotor e cavalier, sta qui con la duchessa di Urbin, et mostrò una lettera di 7 li scrive di Ravena lo episcopo di Castello, lo advisa il suo venir li per andar in campo con cavali 200, e va volenliera, licet saria andà volentieri a Roma col ducha, el qual etiam manda 2000 fanti in favor di la Signoria etc. El principe ringratiò la 131 duchessa di tal aviso, e li rispondesse a ditto episcopo dovesse portarsi bene, et scriver al signor ducha mandasse subito li fanti in campo. Lui rispose faria scriver; et che il conte Lodovico di Canossa, che va dal ducha, è resta qui per questo. Fo ballota ducati 300 per comprar 30 falconi, la mità mandar a donar al re di romani, et la mità al re di Franza. Di sier Cristofal Moro proveditor in Romagna, date a la Obsrrvantia apresso Faenza, a dì 7, hore 5 di note. Come era partito di rocha di Faenza e venuto li in campo per proveder; e auto per spie, che di Castrocaro doveano ritornar a Faenza alcuni oratori faventini, mandono Zuan Grie-go et Francho dal Borgo con li balestrieri etc., li qual ozi li conduseno do di dilli oratori, il terzo rimase a Caslrocaro. Quali sono questi: Bortolo Tau-relo, Zuan Andrea Caxalio, el il terzo nominato Andrea Siviroto, è rimasto a Castrocaro. Li quali, presente cl capitanio di le fantarie et quelli spectabili condutieri, li examinò. Dicono esser stati a Fiorenza per aver la protetione e socorso ; e fin hora essi fiorentini si haveano risolto ; et che tornavano a Faenza loro, il terzo rimase a Castrocaro. Et li fo trovato alcune lettere intereepte, qual manda a la Signoria, videlicet di 6 octubrio, ultimo octubrio, primo no-vembiio, 5 et 6 ditto de li antiani et sedexe di Faenza, e dii signor Astorgio IV.0, la copia di qual, potendo, sarano scripte qui avanti. Dimandano per ditte lettere la protetione, e li mandi uno comesso loro, perchè venitiaui li strenzeno, hanno aulo Rus’si per via di Guerini, e la Valle per via di Naldi e Cesar Varana ; et in l’ultima par li scriveno che non avendo auto la prolelione fin hora, non la toglino più, e avisano subito, perchè li darano risposta etc., ut in eis. El signor Astorgio scrive in conformità, e che venitiani li voi tor il stato etc. Or questi oratori volseno mandar una lettera in Faenza a li antiani et XVI, a chiamar do citadini li venisseno a parlar, e cussi il proveditor mandò per uno troni -beta, qual non fo lassato intrar, ma tolto le lettere e ditto li risponderiano da matina ; et questo feno, come disseno loro oratori, per far il suo Consejo. Item, lui proveditor atende a far fanti e aspeta li danari ; à lettere di Ravena esser zonli li ducati 1000, man-cha li GOOO, come li scrive la Signoria nostra. Si ritrova un pocho numero da far fanti, non in tutto 2000 tra cavali e fanti, ma ne aspeta 500 fanti di Val di Lamon, e in la terra sono 2500 homini da fati, tra i qual 400 forestieri et 3000 persone. Tamen à ricevuto nostre et fato alcuni fanti; vederà di averla (Faenza) justa i mandati, siben dovesse lassar la vita. Item, havendo inteso quella note doveano venir certe zente di fiorentini per dar ajuto a la terra, ha mandato lì li cavali lizieri e certe fantarie a l’incontro per obstarli. Dii ditto, di 8, hore 15. Come li cavali mandò, ancora non è ritornati ; è signal non trovono, e li aspecta. Item, non è venuta ancora la risposta di Faenza, et è zonti in campo 300 fanti di Val di Lamon ; ne aspecta di altri. À dii zonzer li ducati 6000 a Ravena ; zonti in campo, farà. Item, à mandà domino Meleagro da Forlì e sier Francesco Venier qu. sier Iacomo a Solaruol, qual si ha reso a la Signoria ; ma mandia la rocha. Etiam si à ’uto Monte Bataja in Val di Seno senza la rocha, et mediante Dionisio di Naldo si à ’uto etiam Oriolo senza la rocha, e Vicenzo di Naldo è andà a so spexe con zente per averla, e custodirlo per dubito di fiorentini, come scrisse. Di Ravena, di rectori, di 8, hore .... Come hanno mandato guastadori e arlilarie in campo, et lo episcopo di Castello è partito con li 200 cavali. Item, hanno e.xpedito sier Piero Morexini qu. sier Francesco al governo di Savignano, con provisionali tre. Da Brexa, di sier Hironimo Bembo capitanio. Come li synici voleno tajar certe condanaxon fate per li capitani, parte di le qual vanno in camera. Et mandoe la parte presa in Pregadi die li synici non se jmpazi, over auditori nuovi, in le cosse di la camera etc. E sopra questo, licet con qualche dispu- 131*