291 35,900 ballote da schiopeto Freze 86 milia Piere de bombarde, tra grande et picole, 1000 non meteno a conto ; e quello è intravegnudo de questa cossa, è incerto. Noto. Come a dì 7 del mexe presente, in Colegio fono electi tre auditori sopra le diferentie di madona Fina di Rangoni relita dii conte Hugo di Sanseverino, tu-trice dii conte Guido suo fiol per una parte, et il conte Amerigo di Sanseverino suo fiastro, intervenendo il dominio dii castello di Pandin vicino a Crema. Et rimaseno sier Nicolò Michiel el dotor, sier Francesco Bragadin qu. sier Alvixe procurator, ‘ sier Nicolò Dolfin qu. sier Marco. A dì 11 novembrio. In Colegio. Fo San Martin. Vene 1’ orator di Spagna et mostrò una lettera li scrive il re comunichasse a questa Signoria, data a l’erpignano a dì 24 octobrio. Narra menutamente le cosse seguite con francesi et il levarsi di campo ; la copia di la qual sarà qui sotto posta. Da Roma, di V orator, di 5. Come domino Lucha orator dii re di romani, li ha ditto esser zonto domino Philiberto avanti di altri oratori quali vieneno, et ha lettere credenlial al Cardinal Roan per tratar pace con Spagna e Franza. E il re voria esso Cardinal li venisse a parlar a Trento; el qual non voria, ma ben parlarli in qualche terra in Borgogna. Jtrm, che domino Carlo Ingrato orator di Bologna era stato da lui, a dirli à tolto licentia dii papa per partirsi ; e che ’l Cardinal Roan l’ha confortato si fazi .liga tra Bologna, Fiorenza, Siena e Luca a defension di stati loro, cegnando el papa e la Signoria sia una cossa medema ; et non nomina Ferara, ma si persuade la sarà ; e dice Roan non si contenta dii papa licet li habi dà favor, e si voi partir e andar in Franza per via di Fiorenza; et à zelo-sia dii papa, eh’ è amico molto di la Signoria, fin quando l’era Cardinal, et per li prelati nostri è con soa santità. Dii ditto, di 6. Come il ducha Valentino è in palazo dii papa, ma sta con poca reputatimi ; e ozi à voluto audientia dii papa, ma non ha potuto averla. À mandà da lui orator nostro a dirli ha cosse importanti da parlarli ; ma lui non li à voluto andar per non darli qualche reputation ; el qual fa pur zente a pe’et a cavalo, si dice per Romagna. Item, el car- 292 dina] Cosenza li ha ditto el si praticha parenla’ di Valentino col papa, videlicet, di uno Borgia so nepote qual fo investito per papa Alexandro ducha di Camarino, in una fia dii qu. Venanlio di Camarino nata di una fia dii prefeto fo fradelo dii papa ; e che il papa lo investirà iterum di ditto duchato di Cha-marino, e darà certa provisione al signor Zuan Maria che al presente domina. Item, si dice il papa li dà Civita Castelana nel Patrimonio,-a ciò vadi a star lì securo, eh’ è locho forte. Item, esso orator ricorda, a questo papa eh’ è dimostrà tutto di la Signoria nostra, se lo honori de oratori e più numero ; e zà è stà ricerchato da alcuni etc. et si prepara a far la soa incoronatione somptuosissima a dì 19, e non come fè papa Pio, che fo scarsa. Dii ditto, di 7. Come è lettere di Spagna, in l’o-rator suo, di le nove di Salz, francesi esser leva’ de l’impresa; et che feno certo bastion, qual fo bru-sato etc. ut in litteris. Di campo di qua, si ha francesi esser di qua dii Garigliano e fati forti, et hanno carestia, non però di vituarie, ma di strame; e che spagnoli è di là for-tifìchali a li passi, acciò non passino ditto fiume. Item, il conte Lodovico di la Mirandola 1’ ha ditto veria a stipendio nostro. Item, come manda a la Signoria uno breve dii papa, qual soa santità ge 1’ à mandato acciò el mandi a la Signoria nostra, la copia dii qual breve sarà scripla qui sotto. Julius papa II. Dilecte fili salutem et apostolicam benedictio- nem. Cum nuper, sicut Deo placuit, sancite memoria! Pius III pnedecessor noster immediatus ab ac mortali vita migrasset sedesque apostolica pastore careret, venerabiles fratres nostri Sanetee Romanae Ecclesia; cardinales, de quorum numero tunc eramus, peractis rite exequiis Spiritusque Sancii nomine religiosissime invochato, apud Sanetum Petrum, ubi ipse prae-decessor obierat, de more ingressi, unanimi con-sensu, nos in summum pontificem eligerunt, qui, elsi nos tanto munere indignos et oneri impares esse noscamus, Divinse tamen voluntati, cuius pro-videntia Sancta Romana universalis Ecclesia guberna-tur, acquiescentes, consensui fratrum cedentes onus subivimus, firma spe et fiducia ducti, quod dominus et salvator noster Jesu Christus, qui nobis, licet irn-meritis, vices suas in terris committere est dignatus, humeris nostris in observantia mandatorum ejus ro-bur adjiciet, utjuxta pium desiderium nostrum, con- MCOCCC1II, NOVEMBRE. • tutto ducali 5.904