.',01 MCCCCCIH, DICEMBRE. 502 bella e richa, qual alias per Levoroto da Fermo fu tolta e maridata per forza a uno suo cusino. Or il re, subito che ’l Vincula fu fato papa, l’à expedito ad vota et fateli dar ditta donna ; però voria li fosse provisto di pasazo fino a Sinigaja. Or questo preditto nipote dii papa parlò al principe alcune cosse, e ’l principe li fè bona ciera, offerendo etc. Vene Vicenzo di Naldo capo di parte di Val di Lamon, per il qual si à ’uto la Valle e Faenza; e disse la Valle 1’ ha electo orator con li altri, ma lui volea esser venuto coinè servitor e subdito etc. E il principe li usò bone parole, abrazandolo per carissimo, et cussi tutti dii Colegio. Questo pregò fusse confirmà sier Nicolò Balbi per proveditor a Brixi-gelle, e poi suo compare sier Piero Donado da poi questo ; e demmn fè introdur li oratori di la Valle et di Val di Seno, li quali veneno et presentono molte lettere si di la comunità e di la Val di Lamon, soto scripti : « Fidelissimi ac cordialissimi servitor es gubernatores et advineti Vallis Lamo-nis. Etiam portono lettere di proveditori in Faenza, dii proveditor di Brixigelle etc. ; et vene primo uno conte Vguzon de Gazo, qual era in Montebataia e si dete liberiti animo a la Signoria. E dicti oratori sotoseripli qui sotto, disseno erano venuti per zurar fideltà, et che li fosse confirmà li capitoli. Et il principe li acceptò benignamente, e disseno subito si spa-zeria. Lo nome di oratori di Val di Lamon sono questi, videlicet: Vicenzo de Piroto di Naldi, domino lulino di Scatiati, Gulful Montini de Cavina, Tho-maso di Marco Felce, Zuan Francesco Genano et Ianezio di llironimo Fenzoni. Item, li oratori di Val di Seno sono : Dominico de Cometa et Alexandro de Cerino. Vene il signor Nicolò da Corezo, dicendo era venuto in questa terra, arivato a cha’ Barozi da suo cognato a S. Moysè; era venuto a inchinarsi, e pur havea a dir cosse importante e piaceria a la Signoria, volendo auditori. E li fo deputa per il principe sier Piero Duodo consier, e un savio dii Consejo et un savio di terra ferma. Vene l’orator yspano, dimandando di novo di Valentino, ni altro volse da conto. Di Bimano, di sier Domenego Malipiero proveditor, di 4. Come ha expedito sier Fauslin Barbo a Meldola a quel governo con ducati 25 al mexe, qual li ha dati per uno mexe, e datoli in co-missione se informi di lochi. Item, di lì è alcuni crede Valentino tornerà in Romagna. Arimanesi mandano -ì oratori a la Signoria, con molti capitoli in danno de l’intrade de la Signoria. Item, li citadini voriano £ali, et quella comunità è consumpta, adeo a lui converà per lei far spexe. Item, manda 236 * il conto di danari spexi et quello li resta in le man ; e qui scrive non è andato lì per vadagno. Di Zervia, di sier Faustin Barbo podestà, di 3. Come da matina va a Meldola a quel governo ; à lassa vice podestà (in vengi il saccessor electo, sier Donado Corner. E nota, Zervia non ha al presente podestà, ni camerlengo, ni contestabele, perchè morite ; sichè è malissimo iato. Di sier Fiero Balbi capitanio di Brixegele, proveditor di Val di Lamon, do lettere, di primo et 2. In una, come il Manfron non è torna di le pratiche de Ymola. Item, in 1’ altra, che hessendo andato uno di la Valle a Marada, loco di fiorentini, a comprar 35 porzi, par per il bariselo li fosse ditto : « Tu è di quelli traditori che à dà via Val di Lamon e messo fuogo in sta Romagna » e li lolseno li porzi. Or lui inteso, scrisse una lettera al comissario di Mo-diana nominato lacomo Iacopini, lamentandosi di questo, et havia mandà la copia di la lettera tutta piena di dolzeza; e par ditto comissario, leto do ri-ge non volse più lezer, dicendo la Signoria è più potente di nui, faremo etc, con parole bestiai. Dii ditto capitanio, date a dì 27 novembrio. Come, per la prima sua lettera, scrisse di la condilion di quella terra e Vale; hora in prima avisa che quella rocha di Brixigelle sopra la terra è una bellissima forteza, e poco lontan ha un monte erto che la su-perchia, per rispeto dii qual i fo fata una fortissima e ben ordinata torre, e fu dato principio a farne . un’ altra, etiam ordinato da la banda verso dito monte una cortina di muro più erta e più forte di quello è al presente ; la qual torre e muro non fu mai compida. E per farlo inexpugnabile, aricorda che si compia ditta banda verso il monte per devedar in ogni bisogno che non si potesse meterli artilarie a l’impeto, e metendosi 25 provisionati per guardia di ditta rocha, e polvere e balote per l’artilarie vi sono, eh’ è spingarde e archibusi et mandò l’inventario a li proveditori. Etiam voria una campana da risponder la guardia con l’altra rocha la qual è sopra uno altro colle sopra la terra, che la domina tutta assa’ più che l’altra, e chiamasi la torre del Zesso, et è in man di homini di la Valle a obedientia però di la Signoria nostra. La qual rocha, da esser in zima dirupo fortissimo, non è niente forte ma tristissima cosa; è di mazor importanza cha l’altra per dominar tutta la terra, e chi fusse patron di quella, poi in uno zorno struzer quella terra. La qual