1055 MCCCCCIV, MARZO. 1056 rir dii resto; e poi il Colegio vengi al Consejo con le so opinion, per la recuperation di quelli hanno tochà di ditti danari, ut in parte. Poi, sier Domenego Marin, sier Alvise da Molin savj dii Consejo, sier Batista Morexini, sier Hironimo Capello, sier Zacharia Contarini savj a terra ferma, sier Trojan Bolani, sier Magdalin Contarini savj a i ordeni, che, atento el sia necessario veder, molte scripture a l’avogaria e lettere, però sia indusiato prò nunc, et sabato in-fallanter, eh’è 30 dii mexe, si vengi a questo Consejo a ultimar tal materia. Sier Marco Antonio Calbo, sier Marco Landò savj a i ordeni, messe che, atento questa materia sia stà principiata a li avogadori, che per autorità di questo Consejo li sia commessa la difi-nitione sua, quali, con il costume di 1’ ofìcio suo et con li avochati fischali, dettino venir a questo Consejo a difinirla. Et sier Zacharia Contarini fo el primo andasse in renga. Li rispose sier Antonio Trun e disse ’l voleva intrar in la nostra parte; parlò ben in questa materia. Poi andò la parte : 15 non sinceri, 13 di no, 9 di do savj a i ordeni, 45 de l’indusia, 83 di li parte nostra e fu presa, videlicet di una ballota. È stà expedita, et il Consejo vene zoso che era hore 3 di notte e più. In questa notte, a hore IO, morite in questa terra domino Lazaro Grasso contestabele in citadella di Verona. E stato operato con 200 provisionati a l’impresa di Romagna, e ben si portoe contra Faenza, et era qui ner esser expedito. Fu preso mandarlo a Rimino, ma non fo expedito e da meninconia è morto. Lassa 4 fìe et do fioli, et era il — homo a piedi che havesse la Signoria noslra. A dì 29 marzo. In Colegio. Vene sier Anzolo Trivixan venuto podestà di Verona, et referì aver fato justicia, adeo (in) quella terra e territorio (ove) ogni dì si amazava qualche uno, sottodi lui in rnexi 8 è stà morto 4 nel territorio, et niun in la terra ; fè editto niun portasse arme, e cussi observò. Item, disse dii caso di frali di Santa Maria di la Scali. Item, di quel frale di la Giara volse atosegar l’altro, e dato in man dii vicario fu asolto. Item, disse in civil à dato sempre audientia; e à impara do cosse: una dar audientia a tutti con le porte aperte, l’altra non acetar presenti da ninno. Item, è stato a la zercha di le castelle, e disse di Valezo che importa, è mal fusse casso quelli vi era. Item, à tutto in nota da dir di quelle forleze va in ruina e mal custodite. Et disse di le copule etc., e di una sententia fata per sier Hironimo da cha’ da Pexaro olim capitanio. qual era lì consier presente, che absolveva ditti da le copole, tamen la parte, dii Consejo di X non voi. Item, disse di la camera, è molto angarizata, non poi soportar la gran spexa. Item, disse dii loco vacuo in piaza ven-dudo ; lauda, poi la Signoria non voi sia venduto, et è di San Marco e non di la comunità, che ’l sia stro-pato. Laudò la soa corte, qual non à acetà alcun presente. Disse di schiopetieri, e biasmò il capo. El principe lo laudò assai. Vene il legato, e pregò il principe fusse expedita la cossa dii Cardinal Vincula. Li fo risposto si vederia farlo doman in Pregadi. Da Cremona, di sier Piero Duodo capitanio, di23. Zercha quella fabricha dii castello, e mandò il disegno e quello bisogna etc. Item, essi rectori scrive zercha il conto di l’in-trade dii vescoado di Cremona, et ne sono molti debitori, ut in eo. Da Corfù, di sier Alvixe d’ Armer capitanio, di 8 marzo. Zercha quelle fabriche, e si mandi danari e altre cosse per compirle. Di sier Antonio Loredan baylo e lui capitanio. di 9 ditto. Come hanno ricevuto le confirma-tion di le cassation feno, et exequirà. Et cussi zercha il reverendo domino Piero Lonza vicario dii episcopo, eh’ è debitor per aversi pagato de li dacj di la grana et valonia, e non li sia pagato ducati 100 I’ ha di di provision a l’anno fin non sconti el debito ; et cussi exequirà. E farano juxta la parte, che niun ha provision non habi dacj. Item, justa li mandati, manderà persone sutìciente al baylo a Constantinopoli ; et prima mandono uno lì a Constantinopoli, et al presente manda uno altro. 510 Di sier Antonio Loredan baylo, solo, di 9 marzo. Come, zercha la materia di fortifichar il borgo di Corphù, scrive non esser di opinion; e andò a veder col proveditor di l’armata, e fo dichiarilo la mente di la università esser di serar el ditto borgo; e sopra questo scrive assai. Come alias scrisse, lui è di opinion prima ultimar le fabriche dii castello e dii fosso di la cita, e di la cortina per forlifichalion di la citadela, perchè questo serar è un caos, et hessendo serato di terra e non da le marine, nulla valleria. Più presto saria da far un spalto per poter in uno impeto redur le persone de l’isola lì, et bisogneria etiam pensarsi di le vituarie, e il numero grande li bisogneria a custodirlo. Veneno sier Carlo Contarini qu. sier Baptista, et sier Alvixe Malipiero qu. sier Stefano procurator, come capi di creditori intrati per acordar i Lippo-rnani. Eranvi etiam essi Lippomani. E disseno il debito esser ducali 101 milia: di qual, ducati 68 milia haveano soto scrito a l’acordo come dirò; 15 milia