619 MCCCCClll, DICEMBRE. Signoria non li potrà restituir Tusignan con suo lionor; però aricorda è buri dificultar che ’l papa non habi ditte terre, come per altre sue scrisse. Dii ditto, di 22. Come ogi lo concistorio, e volse parlar al papa ; ma non potè, perchè, poi disciolto, andò soa santità a Belveder a’soi piaceri. E parlò con l’arziepiscopo di Zara Cipieo, qual li disse quello havia dillo li oratori di Forlì al papa ; e che era bon justifiehar questa cossa col papa, e che si chiarisi la verità. Item, li cardinali yspani insta con il papa la liberation di Valentino; e sono su do partili : che si oferiscono andar in Romagna con li contrasegni a tuor le roche resta in le man di Valentino, e quelle lenirle fin Valentino sia liberato; l’altro partilo è che ditto ducha vadi in Civita Castelana in custodia dii Cardinal Sanseverino fin el pupa habi le roche, qual aute esso Valentino sia liberato. Et ogi in concistorio di questo ne hanno parlato, e voleano mandar in Romagna el Cardinal di Salerno, qual non volse andarvi, e cussi fè il Cardinal di Elva; sichè ditti spagnoli cardinali instano al lutto la liberation di dilto Valentino, e dicono mai il papa arà le roche fin non sia liberato. A l’incontro, il papa li minaza di acordarsi con la Signoria a rehaverle. Item, il papa ha spazà uno secretano di oratori dii re di romani a esso re con brevi, dolendosi di la Signoria che li occupa le terre di la Chiesia, e dimandando ajuto. Item, ogi li 4 oratori luchesi sono venuti a visitar esso orator a caxa. Item, ogi el Cardinal di Benivento, di caxa Cibo, parente di papa Ihnocentio, è morto etilico, stato assa’ amallato. Dìi ditto, di 22. Come l'o dal ducha di Urbin, qual li parlò la Signoria aver retenulo uno Zuan Baplista di Fermo, che alias amazò il fratello dii papa episcopo di Lucha, e menò via una so neza etc. 11 papa el voria in le man, ma non ossa domandarlo, dubitando la Signoria non lo dagi ; però si la Signoria lo volesse dar, saria contento intenderkf, perchè lo farà domandar. E tal cossa si dichi a lui ducha di Urbin e non al legato episcopo di Thioli, perchè lui 294 ‘ voria aver sto onor. Dii ditto, di 21. Come, hessendo col pontifice, parlando dii reverendo episcopo di Baffo domino lacomo de cha’ da Pexaro, qual fo capitanio di le galie dii papa contra il Turcho e ben si porloe, per haver la riserva per il contracambio etc. insta li mandati nostri, il papa disse non haver voluto far riserva alcuna a ninno;*nia a questo degno prelato era contento quando l’achadeva vachanlia conzeder-gelo eie. ; sichè avisa. Di Faenza, dii proveditor, di 21. Come el signor Antonio Maria di Forlì li ha scrito una lettera per quel francese relenulo eie. Item, li eitadini voi sali ; e sier Zuan Antonio di Renier camerlengo di Ravena, qual à fato l’ofìcio dii pagador, voria licentia di ritornar a Ravena. Item, il trombeta andò da li conti di Cluxercule, è ritornato, e quelli conli li hanno ditto haver mandato uno homo a la Signoria e da quella aspeta risposta ; e volendo la Signoria, laserano dicto loco. Item, -esso proveditor voi danari per pagar le fantarie sono lì e per li castelli. Et per Colegio io feci dar licentia al predilo camerlengo ritornasse a Ravena, et se mandasse li conti di danari dispensadi. Di llavena, di sier Leonardo Marcello e sicr Nicolò Donado rectori, di 27. Come 1’ arziepiscopo di Ragusi governador di Bologna e Romagna li ha scrillo una lettera, qual la mandano, per la qual par che, essendo ritornata la cità di Cesena sotto la Chiesia, et lì a Ravtìia esser alcuni quali perturbi, però prega fazi desister eie. Et loro reclori li hanno risposto non saper alcuna cossa, et che avisi quali sono quelli. Di Ravena, di 17, dì Zuan Paulo Manfron cavalier, armormn etc. Come il podestà di Meldola à retenuto il conte Guido barba di quelli conti è in Cluxercule, qual loco è stalo suo zà 300 anni, però prega la Signoria vogli comandar al proveditor di Arimano, o a chi li par, vedi de jure etc. El per Colegio, me instante, fo scrito a Rimano al proveditor. fazi che omnino il prefato Manfron ne fazi dar la rocha di Cluxercule, perchè a quelli conti, si hanno raxon, non li semo per manchar; el abulo il loco, scrivi a Meldola relassilo. Da poi disnar, fo gran Consejo; fato podestà et capitanio a Crema sier Zuan Paulo Gradenigo venuto novitcr podestà et capitanio di Ruigo. Et Colegio si reduse a consultar. A dì 29 dezembrio. In Colegio. Vene sier Domenego Morexini procurator, commissario dii Cardinal Zen, qual voi far l’aitar e l’arca. E disse il loco fuora di la Chiesia, e volse uno mandato di la Signoria havesseno libertà di far far ditto aitar e archa. Vene il legalo, et credendo (ulti el dicesse qual-cossa di novo, disse replicando quanto havia dillo per avanti, e più, che la Signoria non credesse che il papa facesse questo, nè li havesse scripto quelli do brevi a sugestion di niuno ; ma avisa questa è la sua ferma voluntà che la Signoria restituissa li lochi e terre tolte, per esser di la Chiesia; et che si la Signoria el farà, farà cossa che mollo piacerà a la santità del nostro signor ; altramente, il papa non ha arme