m Quarto: provision n sua mojer ducali 500 al-l’anno. Senio contenti. Quinto: a lui se li dagi in contadi ducali 15 mi-lia. Si risponde: li daremo ducati 10 milia. Sexto: si dagi al castellali dii castello di Rimano ducati 4400, acciò dagi quello. Risposto: se li darà. Septimo: sia dato a esso signor Pandolfo con-duta di 100 homini d’arme el cavali lizieri 50. Risposto : sia con Dio. Octavo: se li dagi in ricompenso di Rimano uno altro stato li dagi ducati 10 milia di intrada a F anno. Si risponde se li darà stato li darà intrada ducati 3000 a l’anno. Nono: a so fradello Carlo conducta e ducati 500 a l’anno di provision in vita soa. Si risponde el sarà insieme con lui signor Pandolfo, e li daremo etiam più conducte. Decimo: li sali sono in Rimano siano soi. Sia con Dio. Undecimo: bencfìcii sul stato nostro a suo fiol per ducati 1000 d’intrada a l’anno. Senio contenti di zio scriver a Roma. A dì 17 novembrio. In Colegio. Veneno li frati di San Zan e Polo, quali sono Conventuali, dicendo aver inteso è sta scrito a Roma che ’l papa metti li Observanti, pregando la Signoria non volesse privarli perchè fanno bona vita etc. Quel suo primo fè quasi uu’ oratione sopra tal materia. E ’l principe li rispose li avia alditi, e andasse con Dio ; el qual è caldo a questo, e li voi cazar omnino. Vene molti scolari zeuthilomeni zoveni e altri, quali hanno piacer di doctrina, et sier Cabrici Moro per nome di tutti fè una oratione vulgar, exortando la Signoria vogli tuor a lezer qui domino Hironimo Masserio da Forlì venuto di Hongaria, qual è do-ctissimo et per 24 zorni ha fato experimento di lezer. Or li fo dimandato quello volleva. Rispose fusse conduto, tacite disse, in loco di domino Gregorio Amaxeo che leze in loco dii Valla. El li lo ditto va-chava la lectura di mastro Benelo Brognolo, et che si vederia; e cussi fono licentiati. Vene sier Sebastian Contarmi venuto relor proveditor di Cataro, vestito di veludo negro, et rel'erì esser venuto qui con la galia veronese. Et di confini volleva dir : fo intcroto, si havia auto il tutto per lettere dii secretario. Disse esser stà lì in guerra e peste ; et è rimasto solum con 5 soldati a la piaza, et mediante l’auxilio divino vardò la terra. Item, la camera è povera ; à de intrada lire 12 milia, e di spe-xa lire 8 milia. Item, uno contestabele è lì, nomi- 334 nato Piero Chavalin mandato noviter, è spexa Imlà via. Item, disse di sali di Risan ; laudò l’acordo el fece con l’emin dii Turco, acciò ragusei non toja loro quella via, licet è stà a Ragusi e quelli li ha dilto è contenti, perchè a mandar li sali li è più spexa cha di utilità. Item, disse havia fato uno modello di legno di Cataro, e lo mostreria. El principe lo laudò de more; et che quello li achadeva aricordar venisse da li savj ai ordeni, et quando el voleva portasse ditto modello in Colegio. Fo spazà per Colegio la commission di sier Dome-nego Malipiero va a Rimano, fata per Zuan lacomo nodaro dii Consejo di X, videlicet: se li dà lettere drizate al signor Carlo Malatesta et ad Opizo Monal-dino suo orator, che il signor Pandolfo li commete li consegni la terra, e a sier Vicenzo Valier la rocha. Et zonto lì, fazi leyar San Marco, et a li citadini usi bone parole, dicendoli : « Ecce dies Icetus et acce-ptabilis » che siano venuti soto la Signoria, prome-tendoli sarano securi etc. Item, lassi intrar li Ibra-ussiti, fazi juslicia a tulti, toy il possesso di castelli e lochi, e quelli veda e avisa si è da mandar podestà o castelan. Item, l’intrada di Rimano. Item, dagi certi sali al signor e robe; le monilion è di la Signoria. Item, li è stà dà 15 homini et 10 col Valier. 15 Item, vadi a Zervia, e lì aspeti bordine; che auto la rocha vadi a tuor el dominio di la terra, per la com-position fata di qui col signor Pandolfo Malatesta. Item, li è stà dà ducati 100, el 200 li mandemo per spender in quello bisogna. Et da poi etiam fu fato la comission propria a sier Vicenzo Valier. Di campo, di sier Nicolò Foscarini proveditor, date a la Observantia, a dì 14, hore 21. Come con pioza partì di Ravena, vene a Russi, poi a disnar lì in campo dove è queste zente, zoè: zenle d’ arme curaze 375 ; cavali lizieri 250 et 200 dii ducha di Urbin, di qual à scontrà 50 che si parte, siche restano solum 400 ; provisionati dii capitanio e domino Lazaro Grasso, 500; homini di la Valle zercha 1000, di qual pochi ne son boni. El ha fato consulto voi esser 2000 altri fanti in campo, quali ne bavera di Val di Lamon e Val di Seno. Voi 4 altri canoni, 100 barili di polvere et 50 schale; però si mandi le ditte cosse. Ha spazà contestabili per fanti, et ne aspecta di altri, zonzi. La terra di Faenza è forte di muro, e dentro vi è 2500 homini da fati, cavali zercha 80, che dà 30 homini d’ arme. Et la rocha poi far podio danno a la terra per li repari fati ; pur è sta impianta, di 3 canoni è li, uno verso la porta apresso la rocha. In la rocha è stà trova uno canon, una bombarda di ferro, 8 mortari, 8 sacri e MCCCCCIU, NOVEMBRE.