805 mccccciv, Era vestito con manto di veludo sola su le spalle e eampononi e bareta a la forestiera di veludo negro, videlicet a la francese ; el qual eri zonse in questa terra. Or, perchè alcuni oratori voleano audientia, fo rimesso a referir ogi in Pregadi. El qual etiam vene, et per le facende importante ; el principe li dj^se andasse e un altro Consejo referiria. El qual presentò l’instromento sotoscripto per il re e con la so bolla di ducati 30 milia so li dà annuatim, comenzando a dì.. . zener pasadò ; sichè si ha porta ben in questo. Vene il signor Pandolfo di Ciladella, al qual ite-rum per il principe li fo dillo desse qualche conduta a suo fratello signor Carlo, di la conduta promessa a lui per la Signoria nostra justa li capitoli. Rispose havia pocho per lui, et che benché li capitoli cl diceva, tamen, avanti el ratitì. basse, el disse non voleva etc. Et il principe li disse l’havia torto, e alcuni savj disse si consejeria. Poi el prelato signor disse di uno homo venuto per quelli zenthilomeni di Arima-noa li qual el signor li dè li beni di conlìschati, dicendo sono 27 eie. Or foli dicto si aldiria. Vene il legato, dicendo haver auto una lettera di Cesena, dii governator arziepiscopo ragusino, di 29, la qual lexe. E li scrivca, la Signoria non desisteva di le pratiche con il castellali di Cesena et etiam con quel di Forlì, et era stà presi do mandati, videlicet uno yspano e lo nomina, e uno Lodovico Toma-. selli etc. Item, la cossa dii castel di Cluxercule, che è di la Chiesia etc. ut in litteris. Poi esso legato disse e pregò nomine pontifleis la Signoria non voy tenir pratiche, juxta quello li ha dillo sempre che de Ymola, Forlì e Cesena non si voi impazar la Signoria nostra. Et il principe con collera li parlò, dicendo che le operation di questo stado non erano conossute dal papa ; et che li havea ditto più volte il vero ; e che non havevamo voluto impazarzi, e tamen il papa non ne voi compiaser di quello de che havemo tanta justicia, come si questo stado fusse quel di la Mirandola; con molle parole savie e ben a proposito e con collera. Et quanto a quello disse esso legato, che 1’ havia inteso che ’l signor Antonio Maria di Ordelaphi havia acordà la rocha per ducati t5 milia, che la Signoria non li dessi li danari, a questo il principe disse: «Volemo imprestar et far quel volemo, perché l’Ordelapho fo posto in Forlì per fiorentini, e il papa non li dice nulla, imo el Cardinal di Volterà è ogni di apresso il papa ». Sichè esso legato rimase atonito. E poi l’intrò in cosse di beneficj, e il principe li disse si vederia ; e fo expedito con pocha reputatone ; et li fo ditto di Cluxercule le raxon havemo, eli’è dii signor di Rimino et datone per febbraio. 806 il pato fato, el tamen quel governator di Cesena Ir ha fato levar l’insegne di la Chiesia. Vene 1’ orator di Franza et volse audientia con li cai di X, e prima disse dii schiavo tureho l’ha, per il qual fo mandato Zuan Piero Stella secretario a pregarlo lo desse. E disse che Prejan lo prese, et tamen lui si faria schiavo; el li fo dillo lo tenisse pur. Or poi el disse con li cai, che il legato fo da lui eri sera incognito a dir el presentasse una lettera dii roy va a la Signoria, e li mostrò la copia piena di mal, che la Signoria reslituissa a la Chiesia- E non crede il re l’abi ordina cussi. Et li rispose che ’l non voleva darla non havendo ordine dal suo roy, con molte allre parole in tal materia. Et che ’l legato è mal homo e fa male operation, et pur volendo dir al principe : io ho la lettera propria e la copia, si ’l piase a la serenità vostra vederla, si la è cussi over non. Or per il principe li fo ditto molte parole, et 388 che eratno terminati varentar questo stado e non restituir nulla. Et mandato fuori per consultar, fo terminalo non luor la lettera preditta nè volerla udir a quel modo; ma ben si lui la presentava per nome dii re, e non altramente etc. Noto. Eri sera vene dal principe sier Ector Contarini suoxero dii signor Antonio di Forlì, con sier Daniel Barbaro qu. sier Zacharia, et sier Nicolò Bon qu. sier Domenego, so parenti, e li mostrò li capitoli à ’uti, che ’l predicto suo zenero havia auto la rocha di Forlì termine 20 zorni per ducati 15 milia ; la copia di qual capitoli sarano qui avanti descripti et però non mi extenderò scriverli ; e cussi fo mandati da li savj a dirli questo in Colegio. El qual disse voria la Signoria lo servisse di danari, perchè fin ducati 7000 lui troverà. El Colegio si alegrò e li disse si conseglieria. La terra di tal nova fo piena eri poi Consejo. In questa matina non fo leto lettera^ alcuna di conio. Solum di Cypro, di la morte di sier Jacomo d’ Avanzago era capitanio a Saline, in locho dii qual è stà posto sier Vincenzo Soranzo. Etiam morite in Cypri sier Bernardo da Canal, camerlengo. Da poi disnar fo Pregadi, per aprir la materia sa-bado diliberata, eh’è di gran importanlia. E lezendo le lettere, per esser venute a nona altre lettere di Romagna drizale a li cai di X, in cheba si reduse el Consejo di X con il Colegio, et steteno assa’ a contrastar ivi. Et venuti fuora, chazati li papalisti, el principe fè la relation di 1’ oralor yspano, dii legato et di l’orator di Franza, come ho scripto di sopra. Et poi, Gasparo di la Vedoa, comandato prima