351 mccccciii, NOVFMftKK. moria] tra parentadi, secondo el costume di Romagna. Si scusa esser longo. Dii ditto, di 15. Come òzi, missier Zuan di Sa-sadel di Ymola à Spazà uno messo a posta a missier Dionisio di Naldo con una lettera, aciò con presteza dornan li parli dove li piacerà. El qual non è lì in la terra per averlo mandato la matina con Jae'omin di Roman a fornir quelle roche de la Valle de fanta-rie, et 1’ à mandato a chiamar. Diman sarà qui. E à spazà un messo à posta a li proveditori ; judicha sia per Iratar acordo de Ymola. Item, che zà alcuni dì, li homeni di Strisignan, eh’ è bon castello su quel de Ymola con molte ville, tolse la forteza di man dii castelan con danari. Lui proveditor zerchò con più mezi de pratichar con li holrieiii si d'esse a la Signoria. Fin qui è stà dificultosi ; par si volesseno dar a uno missier Obizo fo signor de Ymola, altri a missier Otavian di Riario. Or continuando la praticha con uno prete è in rocha, e di homeni 18 ne ha 12 a suo voler, ozi li à mandalo a dir si la Signoria li provedi habia qualche benefizio e farli i pati à questi di la Val di Lamon, la darà a la Signoria. Lui proveditor li à tato dolze proferte e li à mandà uno messo; sarà domari di lì a Brixegele e aviserà il sucesso. Item, à inteso quel Hironimo di Manfredi è a uno castello di fiorentini si chiama PorliCho sopra Castrocaro, e leniva persone in speranza di far zente; ma fin ozi non havea dà danari. Item, ili quella Valle è 5 over (> ribaldi con lui, li qual la note vien in la Valle per sublevar quelli fidelissimi nostri. Se li mette le man adosso, li farà etc. Li ha fati chiamar, e nort venendo fin etc. A dì 20 novembrio. In Colegio. Vene 1’ orator di Franza, et posto hordine di mandar li falconi al fe et aver il suo falconier qui. Poi disse è assa’ zorni non hàvia lettere di Franza; tocha la fama era le zenle olii suo re parte esser rote da’ spagnoli ; e lui ha di Roma che l’artilarie amazò assa’ spagnoli etc. Il principe li rispose a tutto charezandolo assai, e di la rota, non era stà tanto. Vene 1’ orator yspano, dicendo si alegrava di aver auto la Signoria Rimano. Li fo ditto ancora non era nulla, ma ben pratiche. Poi dimandò di Faenza; il principe li disse speravamo di averla. Demum disse di la rota ave spagnoli, et eh’ è aviso il ducha Valentino si parte di Roma. Poi fo pregato dovesse scriver lettere zercha aver trata di biave di Sicilia, e che in questo li reali mostrasse 1’ amieitia. Disse scriveria. Et etiam fo scrito per la Signoria nostra in Spagna a l’orator ; e al proveditor in annada non I(i3‘ rotegni niun navilio. Di proveditori in campo, date a la Obser-vantia, a dì 17, hore 18. Come li 3 oratori non erano anSóra ritornati, ma sèntìnó sonar CotìSejo. Item, a l’alba fefto trar alcuni colpi di art eia ria, e per il tempo cativo de pioza conveneno restar. È zonto de fi Sehiavefo contestabile, con 100 fanti. De li ditti, di 17, hore 24. Come a hot*e 21 ritornono li tre oratori nominali per le altrè, dicendo esser gran dissension fra loro. Dimandò termine 12 zorni, et si in questo tempo non vien socorso ita che si possino mairtenir, verano a la capitulatio-ne. Li risposeno non voler darli tèrmine alcuno, e che prima da domino Bortolo Taurelto, poi da loro tre sono stà menati; e che li darano Iti bataglia, e sarà loro danno; e che la Signoria nostra noli è di sorta di esser chulefatà ; et che si se votesene render li a espia filino, etiam si prevederla al viver di quel suo Astor, chiamato signor. Ditti oratori si tìrono da canto, e stato alquanto in consulto, disseno non haver altra commissione, voleano andar in la te fra e dimali ritorneriano. E partiti, èssi pfovedilori feno consejo cól capitanio dì lefanlarie e altri condutieri di darli la bataglia, e fo terminato bisognarne altri 3000 fanti olirà quelli sono in campo; sichè voleno aspe-tar zonzi li fanti di Urbino ; e hanno scrito a Ravena li aceleri la venuta e (de) li altri Contestabili mandali a far fanti, perchè in campo è sohm 1000 fanti di la Valle et 800 di altre compagnie. El Véscovo di Castello à scrito a Urbin che siano mandati il resto di li fanti ; etiam Poro proveditori hanno sèrito al secretarlo nostro ; sichè indusie-ranò 3 dì a la bataglia. De li ditti, eli 17, hore 6 di note. Come per spie haveano inteso dover venir da’ fiorentini in Faenza per socorso 100 homeni d’arme et 200 cavali lizieri capitanio Zuan Panlo Bajon, unde tef-minono mandar zente al passo di Oriolo, acciò non passassino. Item, pei1 Franco dal Borgo, a hore do di note, li fo mandato che uno homo, qual era stà spojà da li so balestrieri, Veniva di Castrocaro mandato in Faenza per uno Babino di Faenza solicita-tor, e mandà a dirvi in la terra vera il socorso. Item, eri zorizeno a Russi alcuni cavali di Brandolini che vien in campo ; il resto di la compagnia li vien dfiedo. . Et per Colegio fo scrito a ditti proveditori, do-vesseno far apichar tutti li homeni che trovano portar avisi irt Faenza, come si suol far. Di Mai-rena, di 18. Come li fanti di Urbin erano ivi zonti, e li hanno mandati in campo etc. TU Zrrria, di sier Faustin Barbo podestà.