fpo DE FATTI VENETI. il tutto, e perche in quella occafione apparsero gringanni lufinghieri degli huomini, che credono d’immortalarfi dopo morti al Mondo ne’ iàflì, toccò tra l’altre ruine, di ruinar’infieme il Monumento e la Statua malaJeiL delfamoioHomero. Redituitifiall5Armata, efeco afportate le fatte uide i hot- prede, partirono da quelle fpiaggie, e ritiraronfì nell’Ifole deferte vici-mi * no à Ionia, doue, conforme l’vfo di guerra, fe le diuifero. Sorgea nell* vltima parte dello deifo Golfo di Smirne la Città di Clazomene, pur* anch’ella di rileuanza $ e parendo al General Venetianodi aggrauar-Tredecia-fì d’inauueduto, fe partia, laiciandola in pace, sbarcò sul lido,c gomene, con molta facilità eipugnonne le mura, e l’inuafe. Non trouò dentro , che poco numero di periòne, poiché gli altri, preuenutolo, eran vkn'k mq. corii foura i Monti à faluarfì. Ne fè macelloj raddopiò purquiui don‘ le prede, ipecialmente d’animali, e di molti Cameli, e con ciò già in-duratofiil Verno per altre Imprefe, ritornò PArmata in Moreaj prefe c u Lc Porto à Modon, e colà il Legato Pontificio chiefe pur’egli licenza, e gatoVonti- date al Mocenigo tutte le lodi, & ailìcuratolo di portarle al Pontefice, ficio. partì con la fua fquadra parimenti alllngiù. Trà le horridezze di quella rimanente ftagione altro cafo non oc-corfe, che di vnGiouine di nome Antonello, nato in Sicilia, e che» f^^nondeuelafciarfi, permeriteuolecuriofità, del tutto al filentio. Di dì vn gìo ipirito coftui generoio, improuifamente comparfe al GeneraPinnanti, uane. e g]| £ eshibì ¿’incendiar egli deflò, e con le proprie mani à Gallipoli, gli appredamenti non folo dell’Armata Turchefca entro à luoghi ri-polli, ma di arder’infieme PArmata medefima, quando foile flato pro-ueduto di vna fòla Barca 5 di alcuni materiali, e di alcuni compagni. Lodatolo, prouedutolo delle cofe richiede, e partito, paisòloilretto, , ,. . come femplice non oiferuato viandante, e tale (montato, e tale intro- /tictndiit i | /"* ' 1 * 1 " r r > * i* i* materiali à dottoli a libera pratica, accele il fuoco ne materiali di notte tempo, e d? nemici con^un^li tutti. Sera indirizzato à farlo ileffo dell’Armataetiandio per mantenerlnteramente il merito eshibito, quando ¿Turchi nell* indagar! delinquenti del già occorfo incendio, prefero di lui da più indici) vehemente foipetto, e tanto per liquidarlo badando, lo arredaro-Trefo,efe- noco’fuoiCompagni, e mandatili à Coftantinopcli, e fattili quiui compagwd Meemet crudelmente fegar per mezzo, venne qui in teiò da Pad ri con coftanmo- dolor 1’accidente, e retribuirono la memoria con larghi aifegnamenti foli. conceisi, e paifati à Mefsina à gli heredi. Tràquedo tempo arriuaronoin Armatagli AmbafeiatorialRèdi Perfia,di quà efpediti,foura tré grotte Galee, cariche di Cànoni, e materiali,con gli operarij,col ricco prefente già detto,e con Ducali del Senato al General Mocenigo, che gli ordinauano di muouerfi ad ogni ceno di quella Maedà, e paifar’ouunque ne folle dato da lei richiedo - Gliele gf dentarono 5 fi trattennero alcun giorno à prouederfi di varij biiò-gni j in che il Generale non fù icario, e partiron pofeia per Cipro, e di là nella