i6o DE’ FATTI VENETI Gmouefi di Ma k quiete fperanze di Candia non acquetarono i Genouefi. yuouomole, lui à poco vfcironoà sfogar di nuouo gli odij, e gli fdegni. Lancia-ili m mare. ron£ fuorj ^ Corfeggiar’i mari con molte Galee 5 à depredar! viandanti negotij 5 e fpinti dal genio, à rodere, già che non potean diuorare,, gli flati. Effendo l’ingiuria fenza cagione, fi flimò più offènfiua 5 e benché le lunghe molefie didrattioni richiedefÌèro il refpiro, tuttauolta. iòllecitofli l’armamentod’alcuni Vafcelli, eie ne diè il comando à Si X Giouanni Triuigiano, efpertosù’lmare. Egli vfcito in cerca, trouò tro di eflì. gFinfeilatori nellacque Siciliane vicino à Trapani in numero di venti Galee. Erano le Tue per metà inferiori, pur non fmarritofi fé le affron-cu'rompe tò, e con tal predominio le colie, che ne preie dodici, ed otto malto« disfaci- trattate co’l benefìcio d’vn’affrettata fuga inuolaronfi. Scompofo mento di ve , • • . . .& . . . _ . t. ti Galee.,, ciò grandemente 1 nemici > cangiarono m proflrattiom gl infiliti, o ìoro^iTin ac^ °Sni conditione richieda la pace, gliele conceffe la Republica, pur oro a a pronar con gli vii dolci di temperar, ma inuano, Tinterne infettioni. gìuoco ' Viueano allhora le Città di Terra Ferma in vna quiete tranquilla,, Treuigi e ne godea con ludi, e con giuochi continui principalmente Treuigi. Non fù contentala forte di teneragitata la Patria, dou’eran feruenti Tarmi, e naturalii diffidij 5 fcelfè di trauagliarla tra le deffe piaceuolez-ze, e nc fèruiron di motiuo, e d indromento i diporti. Solennizzaua-fi vn giorno in quella Città honedo giuoco di gara tra gioueni per guadagnati! il fauore dalcune Donzelle. Vinfelo vn Veneto, e dopo vinto,confègnatagli domitamente da’ Prefidenti Giudici l’Infègna del premio, corfè nel mezzo vn Padouano à rapirgliele con indricreta vio-rtoffza di lenza . Qui iolleuatafi Tvna, e l’altra Natione .in difefà del fuo, Per Accederne gran tagliata, fenon Timpediuano moltiaccor-veneto. fi con zelo , e rifehio à frappormi! . S’acquietò per allhora il tu-^perailbora multo : ma negli animi de’ Padouani Tantiche loro acerbità, fein-u rumore, tillate da queda occafione, non così facilmente fopironfi. Andò tanto in eifi fèrpendo il liuore,che vn primo difparere,che nacque prillato, lo pretefero publico 5 Impegnaronui Tvniuerfale 5 feco intereflarono quei di Treuigi d’inuidia conformi ,• pofèro in Campagna, trà gli vni, e gli altri, vn buon corpo d’efèrcito, e feorrendo i contorni, e inua-Tadouani,e dendo a’ confini, adàlirono con grand’impeto la Totre delle Bebe qui apifeono c°ntigua. Prefideua in efla Proueditore Marco Cornato, con gente,, le scio. à refiderui non badante. Tanto ad ogni modo andò fchermendo, e iodenendo gli affai ti, che à Venetia fi potè hauer tempo di porre in-fieme: alcune militie, e farle iui ipingere. Colà fi azzuffarono alla, fronte gli eferciti, e dopo fluttuata la battaglia trà varij auuenimenti, evi fono toccò a’nemici la rotta5 oltreàglivccifi, neredaronoquattrocento row da’re. prigioni 5 e laiciaronui con ignominia quattro loro Infegne. Ottenuta queda terza Vittoria contra i Padouani, e con efla in vn colpo mortificata la Triuigiana alterigia, meditauaiì di progredire più innanti. Nera Tocca-