LIBRO SESTO. l0? ghiere, per fargli deporre vn giorno Io fdegno, e dopo à tante Tenebre, perche riconoicefle il vero lume nella fola riuerita Santità d’AleÌTan-dro. Che procuraifero prima induritelo conelpreiTìue d’aftètto, e di zeloi ma quando, applicatali le più dolci periuaiioni, eglituttauia. perfiiteflè nel diabolico peniìero, gli proteliaiièro icopertamente la-volontà, e l’impegno Publicoj riiolutodi protegger’, e difender la-Beatitudine fua contra chiunque pretendeife per alcun modo di offenderla, éc entro lpetialmente del Veneto ièno- Asìgrandeimprefa eletti Filippo Brilùolo, e Giacomo Centranico, ne intrapreièro fenza> indugio il viaggio, e giunti, introdotti, e riceuuti auanti CeiàrecoiL, ogni Regio rilpetto, parcheiieiprimeiferoin aueftaguiià. Crederà Loro orano facilmente, colc off urne di Prenctpe, la Alaefia Vopra, • che quefia nc' nofira Legatione poffi ritrarre il mot tuo da quell'wter effe politico, che el'vntca tramontana, ver/o cut s’indirizzano, e raggirano le mafs ime de Reggi nel Mondo. Ala più potente, e più efficace affai dogni affetto dominante tra noi quaggiù, è l'occafiori, e l'oggetto, che hafpmto la noftr a Repub lic a a [fedirci con follecitopaf fi Ambafciatorialvoftro con/petto. Quel titolo facro, che nella Alaejta del Diadema più affai vi rifulge , che la fleffà fouranita Imperiale, hà rapitola pietà del G ouerno à (¡uefta nofira mifsione. AleffàndroTerzo, affunto al fommogra^o per le mani di D io da voti vmuerfah Cardtnalitij, commuoue la Republica per com-muouer yot j la conduce re ligio fame nt e a pregar ut di pace, per poter effo, riceuuta, benediruela, e brama nel fuofaltiato ri/petto efaitar il vanto maggiormente della vofl ra Corona. Ben J ape te, o Cefare, che quellojteffo Cerchio Augiifto, che vi circonda la fronte, vi fu po/lo dalfuo Predeceffore, e chora l'inalzai e Regnante, perche alla Sant a Sede gelavi abbaffafle obbediente. Se ctifpenfie-ra è la fua D immta delle vofiregrandezze, come poteuainchwar-fiAleffandrò alla confirmatione del voflro giudicioF Venuta dai Cielo, e poflagli sul capo la Alitra Papale dagl' Angeli j fempre, chefe l'hauejfe leuata, e che ancor voi glie le hauefie r ipofi a di nuo-U0y riceuuta davn'huomo deimondo,nonerapiù quella. Anzi, perche acconfentito non hà di rimetterla in voi, deue lui rtcono-cerji, & adorarfiper lo Pontefice vero. Anzi Ott amano, facendola da voi dipendente, fece veder'', efi dichiarò dafefieffo, ch’era fpur ia,e mondana,non legittima, e celefìe la fua. Se Ottauiano foffefiato il Papa, non fi farebbe foggettato a voi per efferut : e fc effe n do, pur foggettato fi foffe, veniuacon quell'atto di deporre nel vofiroarbitriovna fentenza delCielo, a fpogllarfidellirretrat-tabile dignità confeguit a, fenZjapiù effer degno dt poterla veftire. Inuahdaper tanto, e come nulla contitene inognicafo, tfmejua-lunque modo hauerfi la decifion, chefacefteàfauor d Ott amano, e con-