LIBRO TRENTESIMO. 7H con lei d’intereffe y non guardi à far/là in fianca fu a nemico Luigi. Subito, che balleremmo negato alla Maeflà fua la nojlra amicitia fifuppongapur fubito dichiarata nojlra nemica -, fempre appreffo i Grandi offendendo chi nega. Anco fenza di noi potrà ella venir’in Italia, hauendo faputo i fuoi Prede ce fiori fenza compagni vemrui ancora. Venendoui, temerà Lodouicoj temendo, farà tutto, per coprir fi dall'imminente pericolo. Proporrà ogni partito al Chriftianifiimo, per farlo amico fuo, e nemico no-firo. Noi non potremo far così, che gh haueremo già negata l'a~ micitia. Così nemica la Francta, nemico il Duca di Alila-no,nemicapartmentiFiorenza,mentre contro adeffagià ficom-batte, nemico tl Pontefice di tutti, fe non è che amico de'figli, per effàltar li monarchi -, Fe derigo di Napoli nè pur' egli amico , che della fua fufsifienza, Ecco, che per Caluar l'Italia in pace, haueremo attrai t a la guerra, e di tutta l'Italia, e di tutta la Franci a infeme fourala fola nojlra Repub lic a. Non contra-uenendoio dunque a documenti antichide'nojfriPadri, fempre r et tifi con le mifure delle ragioni, e de' tempi, validamentefojìen-go, che debba fi adherire alla richiefia di F rancia $ Che fi v ni/chino l’armi, Che s'inuadi lo Stato di Milano, Che con l’amico fidi-uidi le off eriieci fpoglte di colui, che tanto brama difiruggerci. Faccia la grandezza dell'animo vofiro, che nafee da fiaggia -prudenzal'ardir ficuro. Se faràpotente Luigi in Milano, fu ancora in Napoli potente Carlo. Vn'arbore , benche grande y quand’è frefeamente trapiantato in nouello terreno, è più facile a fuellerji, che tronco picciolo nel fuo natiuo antico ben radicato, e ben fermo. Se ci lafcieranno inpace i Frane efi, guaritala Patria dalla guerra mortifera di Lodouico, farà flato fortunato ilconfiglio, falut are il decreto. Sevorrannomuouerfi, potranno, come radicati di recente in flato per loro forejiiero, facilmente crollare à qualunque feoffà. Si haueràin tanto atterrata con Lo-d(Tuico grand’ombra. Lontano il Francefe dal Regno natiuo,pre-Jlo potrà prendere, preflo abbandonare. Appena Napoli acqui- flato, bramo Carlo, fofpirb l'efercito, e iGrandi, di ritornar-fenein Francia. La Republica farà fempre in cafa fua$ fempre in difefa$ e fempre co' fudditi al fuo retto gouerno fedeli. La fuagrandezjza, come fu fempre inmdiata da!vicini, così e fiata, e farà più , che accrefca il Dominio, a' foreftieri di ri ¡petto , e d efempio . Smorzerà la fua felicità il maligna huore. Si abbandoni Ì fi ff* 1 li™1** naturali alterati ci vengono, e fe la troppa contingenza nonhàgoduto il titolo mai di perfetta virtù. Ccccc Dietro