DE FATTI VENETI. efercito, badante non foloà difender iè fletto, ma di abbatter! nemici , etiandio 5 pauentò nientemeno de’ fuoi, che de nemici medesimi ; nè configliato, che dalla propria finderefi, fuggì nel più cupo della. de cSmi notte dalla Citta’ falciando indietro la moglie, e 1 figli, e feco non por-no foli. tando in Andrinopoli, dou’ei ricourò, che la ibla periona, e il fantafima ièmpre innanti delle iùe trittitie. Non fpunto 1 Aurora, che difiùiòfi 11 fofoio fi per Coilantinopoli il caib, proruppe la Città in vn concitamentovni-foiieua àfa- uerft]e (jel Popolo, fino allnora tenuto trà i dilli ceppi d’vn’empio, & ao. d IJa*' ingiufto comando. Tutti à gara, come già pentiti di hauer’ acconfen-tito al traditore, & abbandonato il tradito, acclamando al lor legittimo Prencipe, corièro con pietà impetuofà veriò la carcere, in cui dalia rinchiufo, e trà ferri crudelmente legato il miièro veediio; ruppero i ferragli ; batterono à terra le porte 5 e felici quelli, che primi furono à 10 hahedal penetrami, lo slegarono, e da quell’ofcuro profondo tutto ad vn tem-rbroCerca'1 P° ^ tratteròall altezza delTh 10no primiero. Peruenuta alla notitia, ' 0,‘°' de5 Prencipi Confederati la fuga dell’vno, ancorimitata dal Lafcari, e l’aifuntione dell’altro, depofèro 1 armi, mentre s’erano accinti à impudico»# gnai'le ? iparièro lagrime d’allegrezza in gran copia per quell’impenfa-dcruti. ta felicità, cherifparmiaua loro tante preparate fànguinofeettùfioni; teneramente abbracciarono il figlio Aleifio, e congratulatifi dell’efito, aliai prima della fletta efpettatione profpero riufeito, deftinarono duo /!onoCdue Ambafciatori per accompagnarlo al Padre, e à rallegrarfi con eiTolui Jlmbafcia- della riafTunta Corona. Entrati in Coilantinopoli, & adempita la, tor, ad ifaa funtione, fi fi-miino rr/i accodimenti dal giubilo, i protettati ringra- cio,accom- • i i 1 1 • .. ,.5 .. , .C , i . r ,p pugnandoli menti dal debito, i lieti gridi del Popolo dall acclamato Tnonio d vil 'il-padre et ^a<^le ’e ^ vn Figlio ? Imperatori redenti in vn punto, e fedenti infieme. 11 figlio )e- Non potea il giouine elàltar’à baftanza la bontà, il valor , e la gratia, denti ami de’Prencipi. E non poteua il vecchio tanto efprimer conlalineua,, duemTbro c m • • ■ • r • r • • -ni-/- r- no. quanto laceua co 1 pianto 1 contaminati luoi lentimenti. Sodisfattoli mmentfa' * termini appieno, reputò il figlio neceffario debito di sfoderar’ Trend fi. al Padre le conuentioni, ch’egli obbligò, quando tolfe dal dettinato facro viaggio in Soria, ed attrahè à fùo prò in Coilantinopoli vn tanto armamento. Vide il Vecchio l’accordato; confrontollo al confègui-to bene, e non difficile à comprendere, che vn racquiftato Impero, Ratificate Vna^fg^a libertà ricuperata, nonammettea pagamento, fòttoicriP dallnaci01( iè, ratificò il tutto di proprio pugno, e autenticollo con laureo figillo. TlifèZrfi Ci° terminato ferono gli Ambasciatori ritorno a’lor Prencipi, etro-promcjjì à uatigli, che già rilaiciate le Torri preie, & ogn’altra parte occupata, daififiiÌ C^ca ’ ^eran fuori di Coilantinopoli, chi foura l’Armata, e chi ne’ l\vtiratifi i Padiglioni con le proprie militie reftituiti, dieron loro contezza dell’o-Zmime>ePcmo- Ma ** come ^P0 terminata tempeftoià procella retta il mare fuori di co ancor agitato da’ nembi, benche acquietati : Così non ottante la fuga, fìantitwfoh d’Aleffio l’iniquo, e la reminone nellaSede Regale de'Prencipi veri, mor-