LIBRO VINTESIMOPRIMO: 481 iàrie. Niente minore fu la fierezza della fortuna con trai’Armata nel Lago. Al cader di quelli in terra, cadde ancor1 eiTa nelPacqua del pari. Fu battuta, fù diiTìpata 5 prefoilZeno, due Galee , quattro Fre~ gate, e cinque Ganzaruóle; el giorno iùcceffiuo aigran fatto,nam e‘ venne pur da’nemici vittoriofi occupato il Cartello contiguo impor- "Prende u tantiflìmo di Maderno. Ferì altamente l’animo de’ Senatori l’eftrcmo ¿*‘0°. colpo ; fuenate reftando gran iperanze in vn tempo, con la perdita di quell’Armata, ches’era condotta quafi impoflìbilmente nel Lago , co l disfacimento della gente di terra, trattafi dalle vifcere vitali di Bre-fcia, e per fciagura maggiore,co’Capi prigioni rimartiui. Ridottofi’1 Senato, fifcriiTe con tutto il calore allo Sforza, perche tentale in ogni modo di accorrere à biiògni dell’anguftiata Città, e fù fatto penetrar’ TublichtLj) vn diipaccio a] Barbaro, òc àgli altri Commandanti, promettendoli Prouts,,ont • loro prefti compenfuSi pensò ancor’aU’Armata diftrutta,per douerla in qualche modo rimettere 5 ma troppo lungo, e tropp’arduo confidera-toiì il modo già praticato, fe ne andò perfpicacemente meditando al-cun’altro, e tu creduto, e icelto per più facile > che in vece di mandami come prima, interi gli Arfili, fi douefle farlo in pezzi di ilagionato le-gname qui ben lauorato, il qual poicia colà pofto infiefne iè ne fab- manJjar'ar-bricaiferoicorpi. Così ancoriùbitoin queftiAriènali tutte l'opero «««»**** adempiute reftarono 5 Imbarcate ne’ burchi s’auanzaron per acqua-, " ' più innanti, che ii potè ,• di là iòura ièicento Carri trafportaronfi à Torbole ; e quiui di già peruenute le neceflarie maeftranze di Proti, Cala- Fabricat^ fati,& altri operarij, tutti poftifi con preita induftria dentro alauori,co- conlegnami itruiròrto in corti giorni otto Galeealtretante barche groife, e quat- €^edit!Ui' tro fregate, e vi tu ipedito Stefano Contarmi per Capitano. Auuerti-toneà tempo il Piccinino, non mancò di penfàr’à incommodarne >& àdiitruggerne i lauori entro al luogo fteifo di Torbole. Partì periò-nalmente da Ripa vna notte, ièguitato da portione de’più agguerriti Soldati, e addirizzatofi per l'aperta via della marina fui Lago, fi portò YeTvlciìni in tiro poco diilante da doue (ì componeuano i legni, per trarui lo no perince-fìamine. Vn Capitano dello Sforza, di nome Troilo, prepoftoui didiarU * guardia, iè ne auuide à tempo 5 e fecondata Fauuedutezza con ardita brauura, gli fi pofe innanti, rintuzzollo, gli ammazzò gran gente, e gittatodaCauallo da vn vii Soldatuccio hebbe à gran miracolosafua. ^Hugin'i f.ilute. Seruì il pericolo, benche fuperato, à preauuertirne meglio lo &nte‘ Sforza, che sera già in quei contorni trasferito, per pafTar’in ogni modo al foccoriò di Breicia. Mandò à Torbole il Melata, e incaricatolo di f. ilrnni S! k'°8° (ec°»doilbifogno, il valorofo Capitano vi erf FmipMh le alcuni riaitioni ,* tiro dal Lago fino al monte vn muro per paisi du- «/ a Torbo- cento, ed alsicurò in tal forma dagli oltraggi de’nemici, el Cartello, elc • 1 Armata, cosi in Torbole, come nel Lago. Lo Sforza in tanto nel mezzo di quefte facende fi auanzò veriò Breicia tutto à fotiue- Ppp nirla