64z DE FATTI VENETI. Sverni,e tr°uarono languido, e diminuito 5 com’anco l'Armata in Pò notabil-nei Campo, mente confluita; onde celle per allhora il ferro alla peífíma coftel-'sanfJcrma ktionc, Rihauutofi dopo alcuno fpatio in falute il Sanfeuerino, e ri-ntornato m palpato nel campo, lo ricompofe in qualche parte di nuoui foldati, campo, jnolti ie n’erano ricuperati da’morbi 5 e di qui molt’altri efpeditigli 5 paruegli horamai opportuno il tempo di non permetter più i marcimenti dell’otio, già che finiuan quelli della fcoppiata influenza. Tra le coiè più moiette alla condotta de’iiioi penfìeri, trauagliaualo il forte Battione ioura la punta dell’Ifola in Pò, già principiato da’noftri, e pre-^nfícím e adotto à perfettion dal nemico, Vi mandò per combatterlo batter'ilFor Fracaflo fuo figlio con grotto ièguito, di Caualleria ipecialmento, tcsù ^«-(^ilgiouineandatoui piantole artiglierie sùl’argine oppofto, e co- (il dell IjQ- • • \ \ 1 • 1 * ' • 1 * /“*< * * * * > T* la, mincio tolto a colpirlo, Già per i bilogm vrgenti vicini s era chiamato dalla Puglia,e Calabria VittorSoranzo con quella pordone di Armata, Con cui fe n’andò per infettar quei contorni. Egli comparile vi giunga in Pò nella fteifa congiuntura con venti tre Galee, quattordici fufte,&: ranw coL a^trj ^egni minori 5 e vi comparile nel tempo appunto, che hauea sbar-rMmat