LIBRO DECIMOQVINTO. con le Tue iparfe Galee trà querte lagune, poteife accadergli qualche infortunio, da non pentirtene poi, te non tardi. Figuroflìj e non fuor delpoifibile; che la Veneta Armata, giàdiuenutaconfiderabilmente gagliarda, poteiTedinottetempo,einhoreofcure, parte vfcendo dal Porto del Lido, e girando à Malamocco per di fuori, parte qui dentro con le Naui minori auanzandofi, coglierlo, chiuderlo nel mezzo, e conflituirlo, coni entro ad vn laberinto, da non vicirne più, te non in- Dei,bera di teramentediftrutto. Prima però, che d’etfer’in tal guifa cinto, edaC-vfdr dai iàlito, prefe buon configlio di toglierli da quella horamai conofciuta ^dumeto troppotraicorfatemerità; e lefequì incontinente, te non in quanto tardouui vn poco, per lafciar alcuniègno addietro dell’ira Tua contro à quei luoghi di Malamocco ,e Poueglia. Poco nondimeno, anzi nulla fu il danno in terreni derelitti, e minati ancora al paragone dell’altro, che inferì contralui Giouanni Barbarigo, Comandante à trecento Ca-ualli sul Lido, e corteggiato da alcuni Vaicelletti al di fuori. Taglio- miti danni gli à pezzi nelle ftefle vicinanze di Malamocco vna portion difoldati;^2“'"* Prete la Torre di Sirocco* Depredò alcuni Burchi divettouaglie, impiegate fubito à gran follieuo di quefte penurie 5 ed ottenne il tutto prima , che il Doria iàl parte, e fi diicortaife di qua. Sortitoui colui, e ritiratoli nel Porto di Chioggia, quiui raccolte ad vna fola rirtretta difefa, tutti gli ftudij, fino allhora arditamente difiufi, ed applicoifi à rta-bilire quella Città ineipugnabile per ogni canto. Fè dentro chiuderai n Dona ri-con forti muri tutte le vie fporgenti llngreflò a’ Canali. Ingro£sò con t°rlnclt0.à. • \ < t » . # ' i» « • « • • 1 Off/& L(t pietre ; ror tinca con tenaci lauon, e riempi di molte militie, tutte le fortifica. Cafe alla Piazza dintorno. Prefidiò nella fterta manieragli altri porti, che alla Piazza medefima, fituata nel mezzo della Città, preftauano gli aditi. DiftruiTe tutti gli edifici) alle Saline, ed alle mura contigui. Vi cortrufle vna gran palificata in qualità di grotta muraglia ,• e con altri doppi j ripari, e Torri di legno, e con vittuarie tratte dal Friuli abbondanti , pretefe di hauerla premunita darmi, e di viueri contro ad ogni artalto, &: ad ogni attedio foprauueniente. Il Doge all’incontro, già che il Doria ritiratoli, non più lafciaua, che apprender di lui, vfcìdal Porto co* dueProueditori, il giorno vent’uno di Decembre, dppo hauerlnuocato nel Tempio, con orationi, e lagrime pie vniuerfali la. mata. mano patrocinante Celerte. Era il parere del vecchio Prencipe, di non . . sì torto auuicinarfi à Chioggia 5 ma din terdire a tutta forza le linee trà dfZTajjk-quella Città, elPadouano. Confideraua due gran benefici] ; L’vno, llmpedir’à due forti nemici Tvnione continua 5 L’altro,, che per auuiiì recenti, hauendo Henrico Dandolo,, già eipeditofi à rintracciar Carlo Zeno, trouatoloà Barati, e iollecitatolo con gran premura, calcola-uafi poco lontano, onde pretendeua, che fi attendere. Il defiderio nondimeno troppofocofo negli altri, sforzollo à cangiar’opimone, g ed attentar immediate la grande Impreia. Deliberata, che f ù, fi riiol- do dt farlo. fedi