LIBRO DVODEGIMO. *f7 bendata fortuna. Il predio numero della noilra foldateica minuta ¿e!!ofefL mancata, facile non fù à fàperfi $ de5 Comandanti perirono, Pontio Gè- vittoriofa. neral’Aragonefe, Pancratio Giuftiniano, Tomaio Gradenigo, Stefano Contarini ,!Giouanni Steno, e Benaiciuto Bembo, Nobili V eneti. Eccedete puf anco ne corpi delle Galee notabilmente il difcapito 5 poiché quattordici furon le noilre, dieci le Aragonesi, e due le Greche, affondate. All’incontro nell’Armata diGenouafù detto molto minore il numero della militia perduta 5 nettun Capo principale, e delle Galee, fole quattordici vederonfi ipezzate, e iòmmeriè. Poilefi nondimeno al confronto le perdite, fi oiferuò da' poiteriori fucceffi, ch’anco i Ge-noueii non tanto leggermente hauettèro patito, à raguaglio del rima-ilo lor numero. lui à poco ne fè l’eiperienza il General Piiani. Preièn-toifidinuouoallaviiladiPera* sfidò! nemico ànuoua battaglia, nè punto moifofi,diè chiara pruoua di fua debole reflata conilitutione. Si Di uouo ^ riuoliè poicia il Veneto Comandante à patteggiar! mari d’intorno, e data, nenie , corteggiando, preda di alcuni Vafcelli nemici,carichi di capitali pre- ^ dtL3 tioii. Crebbe intanto il verno, per cui nulla, ò poco in quei mari ope- noflri aicu-rare potendo più, s’indirizzò veriò Candia 5 egli fermoiTi à iùernarui, e l’Armatad’Aragonapafsò a’Patri)lidiàrimetterfì perla nuoua ftagio- ma w à ne. Sentì Venetia con amaro cordoglio Peuento : molefto ancor più lrL3c per vnaquafi certa già datafi iperanza di auuenimento felice 5 perle l'Mragonc molte vittorie contra i Genouefi in altri tempi riportate , e per le forze, che poffedeaniì maggiori. Non fu difficile à fàperiène la cagione. Vi- re à Vene-defi apertamente prouenuto il diiailro dalla poca itima de’ nemici,Um hauutafi nell’attaccarli dentro allo ilretto diPera, e fattili, perl’angu-flia del luogo, eguali al poter fuperiore. Incontinente iòllecitoifi vil. nouello armamento 5 Alleilironfi diciaiètte Galee, ripartite in due •proumonì fquadre, l’vnafottola icorta di Paolo Loredano, l’altra di GiouanniM»*0 Sannuto ,che partirono per Candia 5 Eleggeroniì quattro Proueditori su I’Armata, Giouanni Delfino, Marco Cornato, Marin Grimani, e capi. Marin Faliero, foggetti tutti eminenti per affifter, configliar’, e votar’ anch’eifi nelle coniùlte de’ Capi 5 e fi deuenne alla miffione di vn Inquifitore ( che fù Andrea Gradenigo ) con autorità d’indagar de’ Elnqiìifitor colpeuoli, che hauettero mal’adempita la parte loro su 1 fatto3 e con. ,ll'Aitn-'ltil-ordine di fceglierne foli cinque de' più aggrauati, per non ecceder di numero contrai bifogno j fermarli prigionie qui mandarli à eicolparfi. Mentre queile coiè à Venetia fi trattano, e fi efèquiicono, Catecuze-110 Imperatore, dopo ièguita la battaglia, e dopo la partenza denoti ri, tutto ripieno di fpauento, ò pur condotto da indegno affetto, di iioil peniar, che à ie flefiò, ruppe il vincolo dell’alleanza, e della fede ,• poriè 1 orecchio a Genouefi di pace 5 conchiuièla, e cagionò, che fc ne an- Catecumeno dattero alla Patria loro, à rimetter PArmata perla futura Campagna^. ‘/¿enoie-Moltofenealterarono iPadri5 Ne pattaron’anco acerbe indolenze, fifvnifce. K k e non