LIBRO DECIMOSESTO. ?ii minata,impadronitofi di Padoua,di Treuigi,e di ogni ftato de’Carraie-jfì, haneile con quella gran iponda cinte leiponde appunto da ogni parte di quelle Lacune $ e quanto più formidabile, altretanto difgufta-to della (prezzata alleanza offerita. Ferociifimo poicia, e lènza dubbio veruno, di vn cuore deliberato à qualunque ruma vedeafi Franceico, fempre, che tocco ad erto di iùperar’il Viiconti, haueiTe dilatato il Dominio in Lombardia, & aggranditolo à legno, che tutti gli altri Prencipi, ancorché vniti, non loflero flati bailanti à contraporuiiì 5 nè impedir’ognisfogo della Tua téperatura crudele, verfo la Veneta Patria principalmente "Quella dunque fùla vehementiflima neceiTìtà,che fè appuntar’i ieguenti Capitoli. Che ilVifcont 1 doueffe d/c ir’in Carnea- capitoli dì gna con tutte le forze. Che la Repub Ite a contribuire, & aggiun-geffeperfe flefjarmile,ecinquecento fanti, mille Bale/irien àpie-di, trecento a Cauallo, cent’huomim d’arme, e Guafi adori, Art/-glierie, e munitionidaviuer’, e da guerra. Che nelriparto,& affe-gnatione degli acquiftt, Padoua,& altri luoghi del V adou ano,foff tiro dati alVifconti. Che doueffe toccar’a quefta Patria ‘Treuigi co’lfuoTerritorio, e il difi1 rettopur Padouano vicino alle gingiue dell'acque falfe. Chefoffeprohibita l’erettione quiui d’intorno di ale un C afte Ilo. Che fidemoliJferoCafielCaro,e Cafielforte 5 e che con tali condii ioni, adempiute dall’vno, e l’altro Prencipe m conformità , douejfe durar quella lega due anni. In ordine à tali Capi- Ejercit0 toli, poie in Campagna il Senato le file militie 5 felle andar a congiun- veneto và gerii al formidabilieiercito di Giouan Galeazzo, comandato da Giaco- à mo dal Verme,figlio di quel Luchino,che già ieruì la Republica,iì armò THilanefe. nel tempo fterto qui àVenetia vnbuon numero di Vaicelli, e d’altre barche, e Giacomo Delfino il Capitano d’eile, che fù il primo à muo-uerfi,&:il primo à colpire, coriè di lancio contrai luoghi tutti delCar- Giacomo rarefe sù i’acque, e ne fè à fronte di poca con tela vna celere, e genera- [Jl le concimila. Gli eferciti in terra hebbero altresi à combattere qualche ghi sù iac-cofa di più.Franceico,poderofo anch’egli,s’armò in quella grande eilre- ^efuì Vi‘ mità fino all’vltimo del Tuo potere; affrotouuifi gagliardo* ma il braccio della Diuina onnipotenza,che fi era già incaminato al meritato cailigo, potè più di lui. Dopo varij accidenti hor profperi, & hor’auerfi, reftò vinto in vn conflitto generale in Campagna $ fuggì in Padoua, e non.- ucar rimafte di lui al di fuori, che iànguinoiè veiligie, perdè tutte le adia- Zmi^enL centi Cartella. Dentro affediatoui fi foftenne alcun mele 5 e refiftè te» e vìfcòn brauamenteà gliaflalti, e alla fame. Ma rimale Padoua finalmente. Terde Tu, à forza darmi espugnata 5 lui prigione, evn iòlo fùo figlio del pro-doua,&c-prio fuo nome hauuta la ventura di iottrariène, andò à faiuar/i in Gei- gh p‘ mania . Preia, che fù la Città, e preiòui il Prencipe, gli eferciti vittonoli Collegati proièguirono. Si iodisfecero à pieno sù quel di-ftretto. Paflaron poicia nel Treuigiano ,* quefto pure interamente oc- Zz cupa-