794 DE’ FATTI VENETI. cui tranipoftati à Cerigo, & altroue, piùreitaronodanneggiati, che fe trattenutili alTArmata haiieffero pugnato , & anco per- duto. Ma in tanto, che và paÌTandofi nel mar la ilagione con auuenimen-ti di poca , ò di neifuna foilanza , non cosila palfauano in terra , c contrai Regno di Napoli Tarmi Francési* Marciò l’eièrcito ChriftianiiTìmo , condotto da Obigni, Capitano di quella natione, e comporto di mille lancie, dieci mila fanti, e buon niiinerq di Caualleria, perle vie diToicana verfo la Terra di Roma-. v™/*nr. Hauea già il Borgia fcoriì , & inuafi à quelThora molti luoghi de' r* Fiorentini 5 sforzata quella Repubjica ad eifer foco 5 occupato nel JSi. Territorio di Piombino Sugheretto , Scarlino, e Tlfole delTElba, e u w- ¿i Pianoià ? e laiciate nnlitie in Fiorenza , teneala in vn moto traua-sw, _ glioio continuo ? Arriuato il detto eièrciro, egli iùbito vi fi vnì con lo « Vmita Pr°Prie wjicie 5 c già da Prouenza pur’ anco partita TArmata Nauale pur'anco /* - Franceie di ièdeci Naue, tre Caracche Genouefì, e d’altri legni di mi-vmlefrà nor condiuone, horamai altamente attenuano il Rè Federigo di Na-ce/e, poli sìgran turbini contra di lui. Infoiente però ancora, che Coniai-confidenze * dimorante in Sicilia con TArmata Spagniiola , ileiTe làdicon-yZcddlè certo, per inuaderlo aneli egli, confidaua trà quelle , e le proprio Federico , fue forze , afeendenti à lèi mila fanti , e mille , e trecento caualli, di poter far tefta contro a’ Francefi in Campagna etiandio. Ma in tanto , che à San Germano egli ftà con l’eiercito $ che attende Tarmi di Spagna in aiuto, e che manda Ferdinando , Duca di Calabria , fuo Primogenito, à Taranto, per meglio allontanarlo da’ diiàftrofi euen-ti di fortuna $ ecco, nel tempo iteifo, chefpunta nella Terra di Ro-jtmkdfcia- maObignì, d’accordo gli Ambafciatori Francefe , e Spagnuolo à mi me*, entrar’ vniti innanti al Pontefice , & a* Cardinali nel Conciiloro $ à %ìioio 'pit Paieiàr loro la conuentione , e il riparto trà i due Rè pattuito del Re-t coneftm * gno di Napoli » à cercar di appallarlo co’l folitoChriftiano coloro applaufibile di vn concertato oggetto contra Infedeli $ à richiedere lo Ricercano Inueftiture de gli.Stati non vinti peranco 5 & ecco il Pontefice pron-dai Tapa le temente à dargliele, come leefpugnati eftèttiuamente gli haueiTero. dei ^egno. Allhora sì che fi auuide il Rè Federigo, che mal fi fida , chi d’altri lì fi-fefaCCon' da, e che gli animi de" Grandi fono impenetrabili , come le cattiuo u iit'pcde- interne diipofitioni , chenudrite à lungo coperte , feoppiano in vn_. IfÌntiner. Punto infanabilmente. Ripartì le fue genti 5 mandò à Napoli Prolpe-}a! ro Colonna $ in Capua Fabritio, ed egli partito da San Germano , obìgnì con C[]C, allontanatoli gli fi ribellò , ritiroflì co’l rimanente in Auer-Francefe fi-- fà, Vici Obignì, e’1 Franceie efercito dalla Terra di Roma, I«~ »0 ai f-w-cendiò alcuni luoghi de Colonnefi , contro a’quali pur fi era» mof-Fuggl, fe Tarmi del Papa , e Teorie fino al Vulturno, diftruggendo, eoccu-Hafou°* Pancl° * Guadato il fiume, fuggì à Napoli Federigo atterrito. Auerfa,