LIBRO DECIMOOTTAVO. 399 valorofa condotta. A tali proíperi accidenti pauentaronfi quei di Bel-laño, & eípedirono al Campo prima, e poi à Venetia tré Ambaíciato- rendono. ri ad arrenderà. Sacile (¿guitón ne leiempio, doue fi mandò Marina Contarini per Publico Rappreièn tante ; E in altra parte il Sauorgnano calato veriò Aquileia, e pregataui la miifione di qualche Nauilio, Dei-fin V eniero paifouui con feifanta Ganzaruoli, e molt'altre barche mi-nori; &ambi à vn tempo intrapreiò, venne lor fatto di prender Trata! prima Ceruignano, e poícia la Terra di Prata, molto in quei tempi popolata , e riguardeuole. Da quefti auuenimenti, e da quefte continue fattioni trouandofi gli Aquiliefi, el’Vnghere militie deteriorate in-gran parte, rifoliè il Patriarca di andartene in perfona à pregar Sigif mondo di nuoue genti per i loro intereifi communi sbattuti ; ma, benché ritornaife con otto mila Caualli, e benche con eifi, e con altre ilio proprie militie faceife più pruoue, nulla in ogni modo mai fuperò per opporre à Vencti il coriò delle loro già principiate felicità. Eglino,do- il TatrUr-po rimpreiè, già dette, difpoièro il Campo all’aíTedio di Peltre, e com- c¿J¡¡¡¡$ye battutolo molto, in fine sforzarono ancor quello ad arrenderli. Efpu- neti progref gnaron poícia Seílo, San Vito, Cordouati, Portogruaro, ValuaiòiL. y%'rendona Spilimbergo, & altri luoghi di quella Patria * &allhor, che fi videro Feitre, & (pianate tutte le circuenti difficoltà, andarono col Campo intero à pre-dm luoghl ientarfi fottV dine. A tale comparfa,vna parte atterriifi di quei di den- vanno/otto tro, altra bene intentionata alla República fi rallegrò ; E così tutti chi Fdmc-(pinti dal timore, e chi chiamati dal genio, preuenendo gli hoftili attentati, mandarono in Campo Pietro Marchefino,Giouam Gubertino, M Antonio V alen tino, e Nicolò T urfio à rallignarne volontario il vafiàl- ¿e\ rre~ laggio. Non poterono i noftri con maggior contento gradirlo, che in fudditi volontari), che già tanto amauano. Accettarono fotto le Pubiche InfegneTofterita Città 5 edentratiui il giorno (ette Giugno, fe- j^20 ftiuità in cjuell’anno del Corpo di Chriito, volendo premiar n merito de' ioldati, & efimerl Popoli dalle rapine, e da’ Tacchi, facili in quei ca- li, gli obligarono ( quelli pur anco bramandolo ) di contribuir’in com-mune à taleftetto trenta mila ducati j valendo in tutto molto Triftan-Sauorgnano. Publico V dine il fuo giubilo con la miifione àVenetia-di otto Ambaiciatori, Giouanni Moines, Nicolò, e Carlo dalla Torre, jtmbafcu. Giouanni di Ceiàna, Nicolò de’Matteucci, Franceico della Stella-, tmd'vdme AgoilindaGuberto, e Giouanni da Spilimbergo. Comparuero nel tvem‘ Collegio j Adempirono perfettamente il debito del lor publico, e di ie medefimi 5 S’inchinarono al Solio 5 vno d’eifi orò con ornata eloquenza , iottomettendo gli arbitrij ¡ Preilaron tutti il giuramento di fede ; e 1 Doge in voce, e’I Senato poícia in efteiò decreto gli appagò, e conlolo con regale eièrcitata grandezza del pregio ambitimmo de’pre-diletti, e di vna paterna perpetua beneuolenza. Subito partiti, (libito deílinouuifi vna Publica Rappreientanza, dandole il titolo di Luogo- tenen-