in DE’ FATTI VENETI. perpetuami il non vero. Ma la fincerità, eia religione di amenduo, come dieronfi la mano nel fatto, così preilaronfi il pennello : ed ambe han voluto, che in quella forma ne (picchiai mondo vna fola gloria, in vn miilo colorito di fede, e di (àngue. Fermò qualch'anno la Republica le agitationi: trauagliata ciuilmen-te dalla fola perdita molto amara del Doge Ziani, Prencipeniente, meno in vita celebre, che in morte pio, per l’opere ordinate nel (ilo Teilamento di iòmma carità, e di iplendida magnificenza. Orio mali- Sotto la Ducea d’Orio Malipiero (licceiTore, iZaratini, (èmpie in-piero Doge, quieti, e infedeli, la quarta volta ribellarono da quello Dominio. nltiUnoia Adduffero per cauià della loro ribalda incoilanza, di non poter patien-quarta voi- tar, che PArciueicouato della loro Città (òggettar (ì doueife al Patriarci 18 cato di Grado > ancorché decretato iùperiore dalla Santa Sede. Bela,, Rè d’Vngheria, (èguace del genio infeilo de' Predeceifori, feruìdi man tice anch’egli alla reproba, & ingrata riuol ta, e fece auanzar’à fo-^nf}fr°0 jn mento, e guardia della ribellata Città vn’agguerrito prefidio. T urbò zara. grandemente Venetia la ilrana nouella, e per la relapfa infedeltà Zara-tina, e per le forze deteriorate da’ lunghi trauagli. Sforzato tuttauia il potere à repreifione de" triili vaifalli, e da buoni (òccoriò in qualche parte il publico delle priuateloro (òilanze, (i preparò alla vela, e breue-'vcmtiru mente partì per Dalmatia vna flotta marittima di Vaicelli, e Galee nu-Dahnaùa. merofèjche (ripetati prima quiui alcuni luoghi anch eifi ribellatifi,anda-„ M „ rono à Zara,e piantaronui I affedio.Di primo afpettola trouarono dasP SottoZara. « • i |* ri • • f • i 1 • r f* Vngheri,e dagli oltinati paelani ben proueduta5acernmamente ditela, cranìme- e per qualche giorno diffìcile. Ma la tolleranza, eì valore de' noilri ha-tc a'J nn^c ueala finalmente condotta negl’vltimi eilremi, e già (Iretta da penurie, e già tormentata, e (coffa da continui replicati affalti, (tauapiùà conditionedi parlamentare, che di combattere 5 quando vnreligioiò affetto più potè nella Republica, che l’intereffe di racquietar vna ribelle importante Città. Erafi già l’adorato Regno di Geruiàlemme, da che il lafciammo, portato à grandi incrementi col valor della fpada 5 e con la grada del Cielo. Trà l’altre imprefe, forti ad Alberigo, Sedo Rè, di combatter con-, gran fortuna Califa, Sommo Pontefice nelPEgitto della Setta Maomettana. Balduino Quarto, ilio figlio, di non minor prudenza, o condotta, fauorito da Guglielmo Longaipada, Marcheiè di Monferrato , purliauea mortificato in generai conflitto Saladino, Rè di Da-mafco 5 e già tanto i Chriftiani colà preualeano, che quali al pari del bene , fino aflhora confeguito, trionfarla la confidenza delFauuenire. Ma non v’è fortuna tanto nelle (vie felicità radicala, che prefumer fi poffa, inuariabile : e fe pur per fe (leffa vi foffe, (là in ogni modo, fe non per i fuoi, per gli accidenti almeno degli altri, foggetta fempre à variare^. Così auuenne della Chriiliana nelFAfia, Salarino, fe non potè à dirittura