7^0 DE’ FATTI VENETI. ne fù rimprouerato etiandio.Procurò imi à poco di rifarcirlo,efpugnan-do il Cartello di Ponte Saccoana querto ancora ben prefto ritoltogli,ne rimale il Tuo merito maggiorméte adombrato. Or paflandoin tal guiià le cofe con femplici, e non rimarcabili pizzicameli ti, cominciò à patir Mgujiie ¿„Mediata Città della troppa difefa. Grande il Preiìdio, fteriliifimi li T,fa di vi. raccoiti di quella ftagione,principiò à rifentir le penurie de’viucri. Ac-corfè all’vrgenza con gran celerità la Republica 5 Rimife à Miniftro dalia ^uo ’ ch'eram Genoua, iufficiente denaro, e commeiTagli la compre-biica. F^U' da di grano, egli obbedì, e la prouide in copia. Era già fcorfa la metà del mefe di Luglio con poco profitto, quando temendo i Senatori, che *497 ciòauueniiTe, perche le militie paflateui non foiÌero {ufficienti al bifò-gno, vi mandarono cinquecento Stradiotti fòtto’l comando di Giufti-nian Morofini. Tentaron’ancodi fami andar Gioanni Bentiuoglio dai Papa, la Republica, e Lodouico fermato agli ftipendij $ e perche vi andaiTe gli fi rimife da Roma, e da Venetia la portione del denaro toc-Lodouico cante : ma Lodouico per l’esborfo della fua terza parte tutto promiie, Tatcr^a.pare nu^aefequì j Il Bsntiuoglio, filo ftretto parente, non fi moiTe mai, te, e fi io- e fù creduto per vero, che di concerto fèco andaffe trattenendofi con maUuore Pretedi • Si accertò ancor più, che proueniife il tutto per fiera in-fidiadi colui, da vn’attion pofteriore d’Èrcole d’Efte Duca di Ferrara^ Scevri altra ^10 tenero ’ Licentiò Ercole tutta la fua militia, &ella fubito fi con-fruola. Ta uertì dal feruigio Ferrarefè al Fiorentino. Altre militari efpeditioni, e da Rauenna, e d’altroue vi fece il Gouerno, abbondando egli più, che l’altrui mancanze ve l’obligauano. Finalmente, in vece di arroisirfe-italtre an. ne, perdenne Lodouico affatto il roffore j e non folo non fupplì al man-cora' cato: ma fù cagione,che ne vfcifse di Pifà del già fuo fupplito. Quattro-cento Suizzeri, per non eiser pagati ritornarono alle Caie loro,- fegui lo fteiso à poco à poco di tutta la fùa rimanente militia, nè altro di lui £ refta Ti- redòin Pila,che il folo Lucio Maluezzo,più per iipia proditoria,che per fa st^apur' difefa. Poco però efsedo flato fèmpre il bene,e molto il male,che hauea vn fante di ¿nferjto quella fua gente là dentro 3 anzi à inftigatione dello fteiso Maluezzo,piùintèfta, che aufiliaria prouatafi j per ciò la Città nau-torib#effi à feata,mando nuoui fupplici Ambafciatori à Venetia, acciòfoise accol-yenetia,pcr tafòttoil folo Venetiano ftendardo,già che fòlo vedeail merito nella Cco{iufiero Republica della fua conferuata falute. Molti riguardi concorreuan più, fono a fuo che nell’altre in quella occafione à periùader la Republica di coniòlar’ folo fledar- uej p0p0ji interamente vna volta, e le inique forme, ò più torto tradimenti di Lodouico, vi doueano eiserfoli badanti. Ella coftanto per ogni modo nelle folitefincere attioni, benche maltrattate, ne Licentiati Pur allhora volle contentar le preghiere Pi fine Appagò gli Ambafcia-con benigne tori d’ampie benign efpreflioni; lor promiie difefa iftancabile, e pur’in efprefftom. diè al Mondo vn nuouo fàggio delFanimo ìlio , non innamo- rato, che nel commune interefse.Ciò fece ancor vedere con pruoue aggiunte.