LIBRO DECIMONONO. 43r pereti egli Alterandola, farebbe venuto àdimoftrar di nulla curar la República con raddoppiato di/pregio. Fra tanto, che queflecofc, à Milano trattauanfi, e che il Duca con l’ordinaria peruerià coftanza. infkilìbilmenteperfiilea di voler trauagliare ¡Fiorentini, occorièla. morte del Pontefice, Martino Quinto- VifucceiTe in Sede il Cardinal Gabriele Condili mero, NobileVeneto, nominato ancora, da.C.^rieclr^'-cui aifunto il nome di Eugenio Quarto, aíluníe infierne il defiderio t d’interporfi, e di fedar le difeordie Italiane. Ma non giouarono le fue s'interpone diligenze, che à ioipender Tarmi per breue interuallo. Iniòipettifli ^ ai Filippo delle procedure di Eugenio, che, come Patritio Veneto, ne te-nelle intereííatamente la parte 5 rigittollo sfacciatamente mezzano 5 nè di ciò contento, ardì corrompere in Roma con maggior’empietà i Co- nappo io lonnefi contra il Vicario di Chriilo. Sentitafi la Patria da queila bar-barie à rapire, corfe quafi, che foriènnata di amicitia, e di zelo à iìiffra-m gar di nuouo i Fiorentini, & à iàluar’il combattuto Pontefice. Okro a gli altri patti trà le due Republiche riilabiliti, obligoifi la Vencta, pei? i diipendij correnti, di corriiponder’al meiè feifanta mila ducati, e venti mila quelTaltra. Sifecevn’altroesborfo importante alMarcheie di Monferrato, & al Pallauicino, entrati in lega anch’efli, perche fi auan-zaiTero à moleilar parimenti dal canto loro lo Stato del Duca 5 E al Car-mignola, chefermauafiàBaifano, fi commife in diligenza di raccogliere in vn fortecorpo le ipariè militie; glifi mandarono Paolo C01-naro, e Fantin Michele, Procuratori à portargli il iùpremo Stendardo, ed ei riceuutolo, e compoílo infierne vn valido eièrcito, iè ne andò in Lombardia, e fi fermò à gli Orzi Nuoui diprimo alloggio. Il Duca., camino-accinto anch’egli alla guerra, rinforzò il ìlio Campo. Contrapoío . Franceico Sforza, e Nicolò da Tolentino al Carmignola. Contro al l ejercito. Marchefe di Monferratodeilinò Chriilotbrò Auellano, con non mol-ta gente però. Difpofe molt’altre colè, & effendogli la Città diCre- dai Duca. mona molto geloià, premunilladi grande apparato, cfeceui entrar per principal Comandante Lodouico Colonna. Trà queit’armi aguzzate, ed à fronte in Italia, e trà le riuolutioni già dette, fuicitateudal Duca in Roma, ecco à interuenire gran difaflro alla República in Macedonia per mano de’Turchi. Amurat il Rè, mentre continuaua il Greco Imperatore, e iPrencipi delFAfia, e delTEuropa à opprimere,paruegli tempo di fcuoter lo Scettro potente cort tra la Città di Salonicchi, già, come dicemmo, rinun-tiata dallo ileifo Imperatore à queilo Dominio , per conicguir'irL Mouimnti cambio aiuti, eaffiilenze, e per non poterla difender lui dalla forza, contro sa-( )ttomana. Haueua il Turco auanzato colà maggior piedi ancora,do-po che fu coílretta la República à richiamar l’Armata iùa da Gallipoli, n0. per cuiiodir 1 Italiana libertà, dal Duca Filippo depreffa. Or Amurat, vedendo lei pili trattenuta, edimpedita, chemai, icelièqueilo per Jii 2 tempo