LIBRO DECIMONONO. 437 Concertò col Gouernator della Rocca di Soncino, che fintamente gliofìèrittè per denaro quella Fortezza; ElCarmignola prontamente andatogli incontro,ne patuì la mercede 5 appuntonne il tempo,& i modi, e fi poiè in camino • Ma lo Sforza,el Tolentino difpofto all incontro gran numero di gente d’intorno alle vie, per doue, conforme al concerto, doueuaqueghauuicinarfi àSoncino,fcoccarongli opportuno addof fo il nembo deU’imbofcata, e lo colfero, e lo rinchiufero nel mezzo à così ftrano partito, che fu leggiera la perdita di foli mille Cau iili,e gran forte filalo iàluarfi. Altra perdita, fé ben non molto importante^ ykn di numero, affai rileuante però, pel diicredito al concetto aelTarmi r to, e perde fucceilìuamente ne auuenne. Diè fuori dlmprouifo da Cremona, g** s,cn-Lodouico Colonna foura la gente Veneta, che lungo quel tratto delle ripe del Pò tratteneafi icorrendo, e danneggiando il paeiè, e diffipata-la, e meifa in fuga, ne vcciiè alcuni, & in circa trecento ne prefe. Trà neti vicino ouefti accidenti Lombardi, che alla radice della guerra per anco non.à cremona. dauano,trauagliauafi moleftamenteinTofcana. IlPiccinino, perito Grandam-t guerriero, prima nel Territorio di Pifa, pofcia di V olterra, e di Arezzo, liauea commefligran danni. Riufcigli di porre il piede in alcuna Cit-tà, di combatter le R ocche, e i Caftelli adiacenti, e felicemente fé n era impadronito, quale á forza d’armi,e quale d’accordo. In quefto aipet-to di coic buone vagheggiauafi horamai di alte fperanze Filippo; mafacile à gran iplendori Teleiiatione de’ torbidi, venne à intorbidar uel o il Tolentino, terzo Comandante dell’armi iue. Ingelofitfi coftui, che Qualche d, il Piccinino, e lo Sforza poteifero goder maggior porto di affètto, e di /*«' ¿0 à ftima nella grana del lor Padrone. Si alienò dal di lui fèruigio, òcanda-}Sunej,{ to in Romagna, e pattato dapoi verfoRoma àgliftipendijdi. quello Iniègne Papali, traungliate per anco da’ Colonnefi, aftriniè il Duca-à richiamarli Piccinino dalla Toicana in Lombardia, e di farcito colà vnpoco a’progretti. Incrudelitofi tratanto il Verno di vna agghiacciata freddezza,e fofpefefi perciò quafi l’armi, cl campeggiare alla fco-perta;non potè digerir’il Senato ifuccedutiiconcerti. Troppo diicor-aanti pareuangli dalle confidenze, altretanto felici fuppofte,ai vn’eièr-citopredominante. Gittòiìpenfiero, come nell’altra guerra,, àvn- Deliberato nuouo armamento sul Pò ; perche,patteggiando nelle vifcere dello to nemico,lo trattenettè in continui tormenti, efpalleggiaflè,. efoc-tò!° ^ corrette di foldati, e viueri fecondo ilbifogno in Campagnale Venete iniègne. Conferma il difègno adempiuto;ma era l’adempirlo altretanto difficile. Hauetiatoltediquà,efecoportate gran forze marittimo 1 Armata (pinta in Leuante col General Michele, dopo la perdita di Sa-lonicchi,e che per anco tratteneafi fuori nelle Imprefe narrate/! prima. Non lapendo tuttauolta igrand’animi ciò, che fia ne’gran biiògni difficolta, fi 1 accollerò nel mezzo alle anguille molti Vafcelli, e molto Galee ; Vi fi tè montar’vn groifo numero di militia pagata, e/otto il comando