6z4 DE’ FATTI VENETI. "in Lombardia. ''Trattamenti di pace fuamti. Armata Veneta nauale fronde Gallipoli , & altre terre nella Puglia. Vate finalmente conchiufa, N 3N fu folo il generaFabbandono Chriiliano* non fole rinfìdie, e i difpareri de’ Pr encipi à violentar la^ República con Meemet Secondo, Imperator’Otto-mano, alla pace. Altri acciden ti funefli, fucceduti a’fuoiConfederati, velacoilrinièroin oltre * prillando quéi di vita, è lei delle fue confidenze. Oc-Gio-odca^ \, corte per prima Finterfettione di Giouan Galeazzo ^0 sforma., Sforza, Duca di Milano 5 attefo, aflalito, ed vccifo il giorno feíliúo di fano interi San Stefano foura la porta del Tempio da tré giouani di Cafa Vifconti, fetta. Ogliati, e Lampugnano* onde mancato il Prencipe, mancò alla República il Confederato. Per feconda fèguì ne5giorni medefimipur’ £ Giuliano altra morte violenta in Fiorenza di Giuliano de’ Medici, e quefla por-* -Media. fcco grand’inquietudini, e conuulfionì. Gareggiauano infierne le Cafe de1 Medici, e de’ Pazzi nel Gouerno di quella Republicadel primo pofto. Preualeala Medici nelle periòne dello fleifo Giuliano ? e di Lorenzo fratello, che n’eran Capi. Congiurarono i Pazzi con tra la vita delFvno, e delFaltro * Etequiroipo l’empia congiura nella Cliicfh Cathedrale* Gli affaliron’ambi, mentre ad vna meiTa folenne corteggiauano il Cardinal Raffaele Riario, Nipote del Papa 5 e morto Giuliano, e fàluatofi miracolofàmente Lorenzo, tra gli altri rei del cafo, furo n compartecipi, il Papa, il Cardinale me-Impiccati defimo, e il Ré Ferdinando. Suiicerato il Popolo à fauor de’ Medici, fi dur™ia' conc*t®ainfeguireiMicidiarij* chefuronprefi, e publicamente impiccati* com’ancoFArciueteouoSaluiatidiPifa, pur’adherente prete-lòfi , e fi fé il Cardinale prigione. Arrabbiò il Pontefice, e Ferdinando con lui, che la morte di Giuliano haueife, in vece di opprimere, maggiormente inalzata la ilima nel preferuato Lorenzo. Balzarono in FeSSSo\ Campo contra il Fiorentino Gouerno, per ottener con Farmi, ciò che c i sene fi videro non riuteito co’l proditorio misfatto 51 Senefi vi fi congiuntero ren^a. L‘°' aneli etti * e volendo Siilo palliar la cagione del ilio muouimento, Fa-fcriife in vendetta della morte ignominiofà delFArciuefoouo ^ e della-, detentione del proprio Nipote. Quelli triplici eterciti vnironfi* Nera Gerteraliifìmo, Federigo, Duca di V rbino con Faifiilenza d’Al-Entrano cò foniò, Duca di Calabria, pimogenito di Ferdinando, e tutti penetra-Tojìna!1*rono acl vn temP° m T°fcana. Già fiando collegata quefta con quella República, venneà rifentire anch’eilade’communitrauagli* Fu sforzata di muouerfi con gente in Campagna* Fé Io fleifo anco Milano > parimente alleato, e vi fi aggiunterò per adherenti Ercole d’Efle, Duca di