yj8 DE’ FATTI VENETI. dubitati in /palleggio. Meemet accottouuifi pofcia in periona con du-cento, e quaranta mila foldati 5 e quaiì che incontinente vici la flotta, marittima di ducento Naui, e di trenta Galee. Cerchiò, e compartì le drìPc/eni. militie il Turco. Diè alle truppe dell'Afia, dalla parte dorata, iìnoad to Turco fot vno de'Baloardi vicini al Porto,l'incarico. Prefcritte all’Europee lo fpa-Hopoi!.anU~ ti° » c^e da quella del Bofco, fino all’altro tramite,pur venia con lo ftef io Porto à congiungerii * ed egli nel mezzo d’ambe, vi fi piantò,tenendo appretto di iè i Giannizzeri, & i più fcelti iòldati. Così circonuallò per terraCoftantinopoli,- e perche nulla mancatte alle forme del più terribile attedio, che fotte mai compariò all'occhio del mondo, fé di più, che vn Turco fuo congiunto, di nome Zogano, andaife àGalatà con iettanta mila del corpo. Non ne fù fouraggiunto improuifo l’Ini* perator Cottantino. Gli apparati d’immenfè Armate 5 La fabbricata Fortezza al Bosforo Thracio* la Guerra in Grecia contro a’fratelli, el ^ tuono della fama, fino dal primo penfiero precorfogli, hauealo iueglia-utnZ)to à tempo di armar la Città, di fortificar le muraglie, e di animarli ta. Popolo à dar più toilo la vita à Dio, & alla Patria, die al fiero Tiranno. Vumroiei Contauadihauer’inCittàfeimilanationali foldati. Altritrèmila trà le militie, Veneti, eGenouefi. Dentro al Porto, le fue proprie Galee 5 Tre da. mercato di quefla Republica, ritrouatefi à caiò di ritorno dalla Tana i Alcuni Vaicelli pur Veneti, capitatiui in quei giorni di Candii, e quattro Genoueiì, con due delli quali Gioanni Giuttiniano di quella Natione era trapattato allhora allhora per mezzo a5 nemici. Tratta-uafi di vna Reggia Chriftiana,eicorporata nel fuo Imperiai nafcimen-to dalle vifcere piùpretiofè di Roma, e innalzata colà dal gran Coflan-tino, perche potette in quella regione, piantata meglio d'ogn'altraCittà,farfi obbedir del Mondo Reina ; e pur'alcun Prencipe nè vi fi motte, nè vi badò. Le feroci contefè, ardenti in quel tempo, trà le Corone di Francia, e d’Inghilterra5 Altre trà iPrencipi di Germania5. Quelle d’Italia, che già corrono col filo di queile narrationi, cagionarono Armata di Abbandono di vn tanto cimento. Il fòlo Pontefice, la fola Republica trenta ca- Veneta, el fòlo Alfonfo di Napoli, benche immerfi anch’eglino,e ipe-cialmenteVenetia, trà le flette graui moiette cure, armarono per cia-biicct > c *4i fcheduno dieci Galee . Fù il General deflinatoui fòpra Giacomo Lo-for.fo. pedano, degno figlio di quel Pietro , che fi è toccato più volte in al-ciac«TH0 io tri luoghi con illuttri ornamenti ; e furon pari gli impilili del gouerno Ztale Ge‘ ^u*,e altri,per follecitarne la motta, e nauigar', egiunger’in tempo di preuenirne l'attedio • Ma tarda fèmpre riuicendo l’vmone di molti>non piacqueàDio, per gran fciagura Chriiliana, checofi auuenitte. Nel mefè di Aprile comparile Meemet à Coflantinopoli intorno; epremunitofi, comes’èdetto, l’Imperator Cottantino, ha-uea, prima dell'afledio, conuocato vn Confìglio d'intendenti fogget-ti, e trà gli altri punti più efentiali maturati per ben difenderli, lunga-1 niente