979 MCCCCCIV, MARZO. 980 rum nostrorum Munga rise etc. anno quartodecimo, Bohemi» vero tricesimoquinto. Commissio propria serenissimi domini regis. Fhanciscus secretarius. A tergo : Illustrissimo principi et domino, domino Leonardo Lauredano duci Venetiarum etc., amico et confcederato nostro carissimo. Da poi disnar, fo Colegio dii principe e li altri deputadi, tra li qual li governadori, proveditori al sai e proveditori di comun. Fi fono balotade le banche di la becharia, qual si dà ogni 5 anni, e rimase quelli li havea, da sier Tomà Donado qu. sier Nicolò, e uno altro che erano debitori.. Et è da sapere, Gasparo di la Vedoa ne ha banche.....per gratia dii Consejo di X, di le qual traze ducati 800 a 1’ anno. Ancora fo balotato, intervenendo li savj a i ordeni, alcuni di Pregadi e di la zonta, a intrar in luogo di quelli si cazavano per la diferentia di le aque tra padoani e quelli dii Polesine. Da Zervia, di sier Vetor Foscari podestà. In risposta di nostre zercha le saline et il modo di minarle etc. ut in litteris, videlicet quando l’aque è piene; e aricorda ben ma fin un mexe. Et li fo risposto per Colegio secrete a quel tempo lo dovesse far. Di Ravena, di 10. Come a Castrocaro et di qua di le Alpe, è reduti cavali 200 lizieri di fiorentini, el homini d’ arme 60 et fanti 400, et a Cesena. E Zuan di Saxadello e Ramazoto è ritornati a Ymola a far 1000. fanti per il papa, et passono l’altro zorno di Ravena via ; et che ’l conte di Pitiano e 476 domino Jacomazo è stati con loro in coloquio. Esso conte ha aricordato alcune provisione, qual aviserà per sue lettere, maxime al Porto Cesenaticho eh’ è di gran importantia. Item., alcuni citadini di Russi, è venuli da loro a pregarli li mandino uno stendardo di San Marco da levar. Dii prefato contedi Pitiano capitanio zeneral nostro, date a Ravena a dì 10. Di colo-quii facti con li rectori e domino Jacomazo, e che à dato una volta l’anima a Dio e il corpo a la Signoria nostra. E avisa di le zenle redute e di fiorentini e dii papa, et nomina (il) marchexe dii Monte ha 50 balestrieri a cavallo per fiorentini, et a Cesena è altri 50 sotto domino Malatesta fratello dii conle di Sojano, poi le zente d’ arme con Zuan di Saxadello e Guido Guain, e li fanti mandati a far per Ramazoto ; unde, dubita che non voglino tuor il Porto Cesenaticho. Scrive l’importantia sua per le cosse di Arimino etc. e saria di opinion la Signoria ivi facesse alozar le zente d’arine; hanno aque e erbe etc., e vuol far alozamento di terra atorno, e và di zio scrivendo 1’ opinion sua. Or fo laudato da molti tal opinion et scrito a Ravena laudandolo assai ; e che avisi quel bisogna etc. Item, fo scripto al proveditor di Rimino debbi aver custodia al ditto Porto Cesenaticho, e li proveda di presidio, et mandarli li avisi si ha di le zente redute di fiorentini e altri. Da Bologna, di domino Bonifacio Fantuzo doctor in leze. Come, hessendo stà richiesto dal retor di scolari a venir a lezer a Padoa concorrente dii...., è contento, e dimanda alcune cosse ut in litteris ; sichè si tien conduto. Da Londra, di sier Nicolò Zustignan consolo, di primo fevrer. Come à nova che a dì 17 le galie nostre di Fiandra, capitanio sier Hironimo da cha’ da Pexaro, è arivate e fa la muda etc. A dì 31 marzo. In Colegio. Vene il legato persuadendo la expedition di la lite di certo priora’ di Santa Agata, tra domino Sebastiano Ponzon protho-notario et domino Jacopo Trecho citadini di Cremona. E fato venir dentro le parte, fo aldito di la dife-renlia. Vene 1’ orator di Ferara. Volse Irata di vini tri-biani per il ducha di Frinì justa il solito, et li fu concessa. Poi dimandò li danari di cavali dati a 1’ Alviano. Ditto il mandato è balota e li haria. Vene il eonte Bernardin Fortebrazo con suo fiol conte Carlo, per la lite con li fioli qu. sier Marin Pixani, et aldito domino Rigo Antonio per il conte e domino Venerio per li Pixani, la Signoria con tutto il Colegio terminò li fosse mantenuto uno salvo conduto feto 1480. Sichè li Pixani non arà nullla. Vene l’armiragio, dicendo l’orator dii Turcho è zonto a Liei. E subito s’ è ordinato mandarli 30 zen-thilomeni, tra i qual alcuni cavalier e molti di Pregadi, con li piati a levarlo ogi a Lio, et condurlo a la Zuecha a cha’Pixani dove li è stà preparato la stanzia ; e mandato per li ofìciali a le raxon vechie per ordinarli le spexe. Item, fo balotato, justa la parte, srivan in vita a le raxon vechie, in loco di Mafio di Ragazi che è de- 4 bitor, do quali portono ducati 470 per uno, videlicet quanto è il debito. Et balotati tutti do, rimase Christofal di Bartoli. Et cussi si andarà fazando li altri, in loco di quelli sarano trati. Item, Alvixe di Lorenzo scrivan a le cazude fu casso, et ogi vene li signori a scusarlo et non fo voluti aldir dal principe et dal Collegio.