LIBRO TRENTESIMOPRIMO. 769 caria. IFrancefì preièro congedo,e partirono. Il Grimani dalla Grecia 1 litiroifi al Zante, ed i nemici veleggiando con la fortuna contraria de’ vràcefidai. noftri à lor prò, poggiarono à Lepanto. Colà trouarono il loro Impe-ratore Baiazet, che tenea cinta, ed aiTediata per terra quella Città con vafto eiercito di cento, e cinquanta mila ioldati. Si abbinarono que- cJ’ef‘ntl' „ . ... . , t, . v « i* i raalLante. Ìli, e quelli a circondarla per ogni parte, e più volte aggreditala con.» gran fcuotimenti, la coitrinfero finalmente à capitolare, & arrender-fi a vn tanto potere • Gli auuifi funefti di tali accidenti peruenuti à Ve- lepam. netia, & a'radri l’vno poco fiaccato dall’altro, moiferonclPublico del Gouerno,e nell’vniuerfale del Popolo vn concitato dolore. L’occa- net indille fioni buone perdutefi, per non hauer combattuto, affliilèro più, che iè perdete oc-combattuto, e perduto fi hauefle, non potendo mai tanto perderli, ‘¡àttere. C° che anche il vincitore in qualche parte non perda. Sogliono le nubi, che in fimil cafi fi eleuano à intorbidar! politici cieli, concepir,& auuentar di ordinario i fulmini dell’ira contra le altezze maggiori. Così fè il Senato fremente contra il General'Antonio Grimani. Lo ^¡¡¡¡¡¡¡¡a colpì di idegno > lo riuocò dalla Carica, e Tobligò à render conto del- chiamato à le preteiè mancanze. Si dilatauano gli odij contro di lui à guifa d’vn_. r™dev con-fuoco acceio ièrpente • Per più innalzare le fiamme, figurauafi ogn’ °* vno, Te combattuto fi haueflè,vna certa vittoria* vinta certamente l’Armata Turca, e vinti per conTeguenza i Paefi. All’incontro noiL, combattutoli, perdutala gloria, e gli acquifti, e perduto Lepanto, fi apprender di perder’ancoraquel di più,che già reftaua all’arbitrio di vn M nemicofuperior’, evorace. MarcinoneTreuigiano, allhoraRappre- Trevigiano Tentante in Cremona, fù l’eletto General iiicceifore. Tomaio Zeno cenerai da andò Capitano delle grolle Galee. Si mutarono in dieci al tri Gouer- Tt altri nuo natori delle Tottili gli attuali, eh erano in Armata, pur’anch’eifi obli-ui H?ppre-gati alle carceri, e fu efpedito à Corfù Luca Quirini con mille ioldati. uttìT 4 Creiceuano in tanto alle parti del Friuli le voci, già dette, di gagliarde moleftie. Il Zancani, che vi paisò, haueaui condotta ièco numeroiL friul dd militiaGreca, e Italiana àCauallo,&à piedi ; DeÌcriffe generalmente iPaeTani capaci aU’armi, & ei fi miièin Gradiica, forte Caftello foura il fiume Lifonzo^ià edificatoui dalla Republica. Vi penetrarono dall’Iftria i Turchi per ientier malageuole in lètte mila caualli, e guaz-zato il fiunie, fi accamparono, pur àGradiTca in faccia, quafi sfidando ¿raSfcà. il Zancani ad vicire ; Ma qualche giorno fermatiui, nè offeruato dalla Fortezza alcun muouimento, fimoifer’eifijlanciaronfidentroal E non p Paeie con due mila caualli 5 fcorièrole Campagne d’incendij, e di ftra- muow u gi 5 ferono infinite rapine d’huomini, animali, e d’vtenfilij diilruiÌe- z^aZ\u ro per tutto ,• e ducen to Contadini di Cernide, incaminaci veriò Gra- cauain/cor dilca, tutti tagliarono à pezzi. La voce di tante horridezze fparfe d’in- ^„dun-torno vn’ infinito timore, cofi che la gente alla Campagna eTpofta, fi ìendij. gittò diTperatamente alla fuga, nè fidatali di hauer’ il piede oltre a’fiu- Eeeee midel