fó DE’ FATTI VENETI. Greca amicida, e quelToggetto folo di libertà Italiana, c’haueala ipinta con Tarmata quiui à con femaría ) iperarfi eiènte da quello ileifo caiti-go. Ma ciò auueniife, ò per viiìta di Dio, anche a" buoni neceifaria-taThora, ò pur, che non tempre degna la República di gran miracolo, foife imponibile, che, diftrutto Teiercito Greco terreilre, reíiíleíTe con n ^ le file iòle forze marittime contra la potenza vittoriofa Normanna- 5 matara!*- certo, che il Doge Siluio, già ritornato con Tarmata in quell’acque, in ta' vece jd’intiepidirfi alla Greca {confitta, maggiormente iì acceiè di ri-fentita vendetta 5 iiipiniè ad attaccar iènz altro riguardo il nemico 5 e toccò à lui, dopo lungo contrailo, àiòccombere con vn difperdi-1 o 81 men to generale, nel luogo fteifo vicino à Durazzo, doue Tanno precedente ottenuto hauea sìiègnalata vittoria. Ritornato alla Patria-, miièro auanzo di tragica fòrte, imputoifi, eh’, eifendo nemico d’Alei-iìo, depreflòr di Niceforo Cognato ilio, haueflè per vendetta mal menata la condotta diquell’armi, e tolta di mezzo per affetto itraniero la Patria. Foffevera, oinuentata Taccuini dagli emuli> pronti fèmpro di dar a rei ilicceili titolo di reità 5 ò pur doueife il Doge Siluio foggiaceli render conto ancor lui, com’è iòlito de5 principali Comandanti, degli auucnimenti iiniilrij quaii,che potettero girar’eifi, e riuolger’à lo-D%°/°iùua 10 modo foura il battone generalitio il crine della fortuna; fu ipogliato del Manto Ducale, e veilito ne in luogo fuo Vital Faliero. Sotto que-'fnai1Fa- kgnp, che panie di gratia celeite, non peggiorò, benche agitata-, lì ero. la conditione della República. In vece d'armi nemiche impugnato, 4 p'rtio aPParuc d’improuiiò à benedirla vn braccio del iuoProtettor’Euan- ne dì san genita San Marco, fuori d’vna colonna nel gran Tempio àlui coniè-Mano. crato j e dal Diuino miracolo deriuò poco dapoi Thonore à Venetia-lelTImperator’Henrico Terzo, transferitofi àvederlo, eriuerirlovi- 1 094 cino. Più non auuenne di nouità confiderabile fino che vifle il Dogo Faliero, trattone alcun pizzicamento ( fe pur vifù) co’ medefimiNor- ritai mi- canili, di neffuna foftanza. Succeduto al Faliero Vital Michele, di cbdenoge dabbenaggine immacolata> può dirfi, che foifeTAlba d’vn Sole, che iòrger doue a nelTOriente alle glorie immortali della Veneta Patria. 10 ^ 0 La Setta Maomettana de’ Saraceni, tocca di iòpra in più occafioni di quelli diicorfi, s era già efteia per gran Dominio nelTAfrica, e via. »T’^droni nella Som, nelTEgitto, e in quelle parti fante, che già illuminate nJc'L[bil dal Redentor del Mondo, doueanoancor piùdelTaltreriiplendero-fanti. Il modo, con cui s’intrufero coloro à impadronirfi di quei fagratiifimi luoghi, prefe il filo, fin ne’ primi tempi, da proditoria barbarie, chó chiama in quello, più che m altro luogo vn tocco, ò più tolto vn fuc-cinto epilogo, mentre deuefi di qui introdurre à più gloriofi, e memorabili fatti del Popolo Chriitiano, e di quella Repubfica, Per centinaia d’anni auanti coriè, hauea vinto Heraclio Imperatore , feguitato da gran numero di quella gente, Goidroa, Rè di Perfia-, viuen-