LIBRO DECIMO 197 conuertirono le mancanze in penurie, & in anfratto il bifogno. Perdute le fperanze lontane, ricorfe il Gouerno con efpreiTa eipedicioru di Minittri alle Città di Padoua, Ferrara, e Treuigi vicine, per inftanta- Che ricorre neo iliffragio. L’ingrato non è mai degno di icuià, ed è tanto enorme P" il delitto fuo, che ne anco Phumana fragilità, folita difefa de'peccato- città vki-ri,eà farlo compatire bañante. Negarono le tré Città ingratamente, ”e; il ricercato foccorfo. Sprezzarono le mftanze. Non curarono gli esbor- gratamente fi eshibiti. Non raccordoffi Padoua, che Tarmi Venete tratta Thauef- nezat0 • fero poco dianzi dalla tirannide d’Azzolino. Non Treuigi, da quella, niente inferiore d’Alberigo iuo fratello 5 E ne pur’al Marcheie d’Efte io-uenne, chefoiTe ñata queila Patria il più forte inftrortiertto à {cacciar di Ferrara il Dominio Imperiale, ein conieguenza alla iliaCaia il la-fciarla. Quefte peflime corrifpondenze prouocarono giuilamento ne’Padri fentimenti attai grauij Ma non doliendo preilimer chi hà me-nt a rito d’efler con mezzi violenti retribuito da chi gli viue obbligato, la-iciò la República in pace ognVno à goderli iuo, e proueduta, che, fù, di biade dal Regno Siciliano à forza d’oro, intrapreiè aneli ella , con Teièmpio degli altri, di eièrcitar à fuo prò la dominante Giu-ridittione. A lei per ogni ragione atteneua la fouranità del Golfo Adriatico, guadagnatafi col {àngue degli Aui, e conièruatone tèmpre à tutto corto libero contra chiunque il poííeíTo, e il commercio. Il ilio giiiilo titolo per tanto viàndo, impoie vna poca gabella iòura tut- u merci te le mercatantiepaiTaggiere dal Quarnero fino alle foci del Pò 5 Ereife ^Golfo. àVenetiavnMagiftiatoiòuraintendente, e per oftar’a’contrabandi, Jeftinò in oltre àicorrer’il mare alcune Galee. Se ne dolièro grandemente i Vicini, come più frequenti ànauigar per quel Tacque, epa- Bologne fi game i tranfìti ¿ e più di tutti gli altri i Bolognesi, che per iè ttefli, e per y' fl °pp°»-le colleganze loro adherenti in Romagna, gran potere in quei tempi20”0' vantauano. Furono sì arditi di contrailarne il tributo 5 difpenfarono molte patenti per foreiliere militie5 principalmente iRauennati, come tocchi anch’efli nelllnterette, ne preñaron loro importante {palleggio 5 e mentre andauano in tal guiia Tarmi apprettando, parue ad eifi di aguzzar’anco le lingue nella bocca deloro Ambafciatori, che, blfdatZri' qui mandarono con minaccioli protefti. Seneriie inriipoftailGo- conpmejn uerno.Ditte. CbefeìlGolfoera fuo, proteuaparimenti dominarlo àftiomodoj non battendo la fouranità nel comando rifpetto, òmr- Gouerno in l1”*. Che più volte à buona guerra, pe’l proprio dominio, e per rt^ia * [altrui fuff rag 10, feri era la República infìgnorita ; e tolto, ed ¿(purgatolo daptri barbare Armate, e inuafioni. Che, come tale, haueala riconofauta perpetua Regina il Pontefice Alefjàndro 'Terzo, quando, abbattuta da que fi e forze /’Armata dellimper a-tor Federigo Bar bar off a, eprefo il figlio Ottone, coronolla con le fante mani, eifiandonelThrono, in cui ella con tanta gloria re- fiitui-