¿7o DE FATTI VENETI. le cofe, Tempre, che iì tratti de’ Turchi, può ièmpre diruilì quafi coni' prefa. Già fi toccò, che l’Ottomano Baiazet hauea incaminata per maro vn’Armata contra il Soldán dell’Egitto. Ne fpinfe ancora vn’altra per terra in numero di cento mila, e vogliono gli Scrittori di que’iìicceisi, ch’ella dentro al Regno íi auanzaííe di Caramania 5 Che in quei contorni venifle d’improuifo aííalita da grand’eièrcito de Mamalucchi, non inferiori di valore a’Giannizzeri, e che dopovn iànguinofo con-flirto, virimaneiferoiTurchi disfatti. E pur’anco affermato , cho ^Armate 'ili l’altr’Armata nauale, tragittata in Soria per la medefima Imprefa, fotte **ia¡oñe¡¡b a^ahta da fiera borafcaiòura la foce deirOronte, e che iconciaingran Soldino parte, íoípendeíTe perciò allhora Baiazet in quella regione i bellicoii penfieri. Si erano riiiiegliati trà tanto i già iòpiti diigufti trà l’Imperator Fede-liuoui di- rigo, e il Rè Mattias d’Vngheria. Commiièro i Tedeichi alcune inua-afirc ^on* ’ c^e dieron motiuo anco à gli Vngheri di paifar nell’Auftria > e di v Vnghcro. pr enderuila Città di Vienna. Si transferí Ceiàre tra le iteife turbolenze in Italia per fuo diporto, òpur, coni altri vogliono, perdarquiuicon cejare in Ia fila vicinanza maggior calor’alla pace, che hauea di nuouo intraprefo Italia. di trattar la República. Paisòda Trento per tutto il tratto, che lungo all’Alpi dal Lago di Garda, fino in Aquileia fi eftende, e fìi in ogni luogo trattato appunto come vn Ceiàre, ièmpre corteggiato da quattro delia™?*? Ambafciatori, Girolamo Barbarigo, Domenico Grimani, Paolo Tre-, biica jw £ uigiano, e Girolamo Leone 5 Ma fi come non mancò il Publico à ciò, face' che dipendea dalla iua propria grandezza, così non fugli poííibile di J¡r racchetar l’altrui volontà. Mancò Mattias di vita iuià poco fenzama-mttias fedina legittima diicendenza, eMaifimiliano, figlio di Ceiàre, già mffmiUa- eletto Rè de’Romani, ricuperò immediate Vienna, e gli altri luoghi, no itf de’no defonto occupati. Nacquegara trà lui, e Ladiflao, fratello del p£a i 'iuo- Rè di Polonia, per la Corona vacata degli Vngheri : ma follecito La-ghi da quei, diflao à prender’in moglie la Reina Beatrice, Vedoua del morto Mat-LadhUoU' tias, e figlia del Rè Ferdinando di Napoli, fù egli il Rè, enepreièlo tdivoio1 Scettro m Alba Reale. nia Rè ivn lnforfe pure non molto dopo vn’ altro diiconcio trà il Rè Chriftia-glVareri n^moCarloOttauo, e Maximilianomedefimo. Hauea queili, per tr¡Tarlo far fi Padrone della Bertagna, procurato di congiungerfi in matrimo-ottauo nè jjìo con Anna, figlia del Duca Franceico, pur iènza heredi mancato. Il e buffimi- Rè Carlo tentolla per fe, e gli riufeì di ottenerla, benche già foife in pa~ nano. rola con Io iteiTo Maximiliano di prendere Margherita fua figlia. L’affrontato Prencipe con doppio preteiò gratinine impugnò la guerra 5 e vari) accidenti feguirono 5 finalmente pur’interpoftafi la República , eP pedi AmbaiciatoriFranceico Cappello, e Zaccaria ContarinialRè di Francia ¿ à Maximiliano Georgio Con tari ni, e Paolo Piiàni, e ne reilò acor-