144 DE FATTI VENETI. Veicouo diBethelem, quello d’Acri, due Francefi, vn’Abbate, e, cinque Pattiti j Veneti, Ottone Quirini, Nicolò Nauagiero , Panta-leone Barbo, Vital Dandolo, e Bertuccio Contarmi. Ridottili quelli in appartato congregò, e innanti ad ogn altra fontione implorato , per lume, & incurizzo alla lor rettitudine, Io Spirito Santo, il primo de’lor penfierifù di preporui la perfona ammirata dal noÌlro Dogo,* e tanto in lui concoriero vnanimi, ch'era già per ièguirne co 1 commune conièniò, l’efàltatione. Ma il buon Prencipe, ch'altro non ambiua, che il iòlo bene della iùa Patria, conoicendo alla compiei n Doge dì fion diRepublica mortai veneno il conftituir’Imperatore vn Cittadino ìlio, ne ricusò con riiòluta renitenza il Diadema 5 e fù ricambiato d'ai-te lodi vn’atto lenza paragone,per auuentura, tra gli elempi piti memorandi delle humane grandezze. Applicatili dapoi gli Elettori àiquit-tinare negli altri, e combattendo l’emulatione del merito trà due prin-cipalmente, ilMarcheiè di Monferrato, eBalduino Conte diFian-Zinoco. di dra ; fu. quelli in fine, altretanto inuitto nell'armi, quanto magnani-Fiandra. m0 ne’ collumi, preferito all’altro, eiùblimato all’impero. Seguitane l'aiTuntione, faccettatala il Conte con dimoilrationi di grande humiltà, reilò al Doge, & à Veneti Patritij, già nominati ne’Quin-dici,. l’autorità di eleggere àquel Patriarcato vno de’fuoi ad arbitrio. Adunaronfi perciò appartatamente trà loro, e conuenuti breuemen-rS^eict te * ^Ce^10 d’accordo la periòna di Tomaio Morofini, Monaco toTatriar’ alihora Camaldolenie, & herede del iàngue di Domenico Morofini, flato Doge cinquant’anni atlanti. TuttiiPrencipi humiliatifiallTm-perator Balduino, concoriero à gara, oltre alle proilrattioni, à hono-rarlo con larghi doni delle cole più pretiofe, nelle diuifioni già fatto foifimpcro ^or tocche,e in ciò pur'i Veneti, liberalmente abbondarono . Si compartitoli pofcia gli Stati. All’Imperator Balduino fi alfegnò la metà di Coilantinopoli, e tutto il tratto della Grecia in Terra Ferma, c'hauea^ già volontario inchinato il capoccio rileuando per à punto i cinque ot-taui douutigli giulla gli accordi 5 E alla Republica gli altri trq aipettan-do, le toccarono per effi, le Città di Gallipoli, Modon, e Coron, detratte dal corpo della Grecia all’imperatore già data,- Durazzonell’ Albania ; l’Ifole della Morea più propinque; Corfù; e tutte l'altro maggiori, comprefe nell'ionio, enell’Egeo; ed oltre à tutto l'altra, metà della fletta Reggia di Coilantinopoli. Delle portioni fue diè Tfirtionì in Balduino il Principato d’Acaia à Lodouico, Conte di Sauoia; à quel-vmfrìti! *° di San P °^° ^ Ducato d'Athene, & al Marcheie di Monferrato gran., parte della Macedonia,e della Thettaglia 5 e il Doge Dandolo, volendo pur con parte delle proprie retribuiti feruigi preftati nelle medefime impreie da più fuoi benemeriti Cittadini, conceffe in feudo, Galli-poìi à Marco Dandolo, e Giacomo Viaro; à Nicolò Nauagiero Sta-lirncne, & altre IloJe contigue; Nixia, & altre pur vicine à Marco Sannu-