LIBRO VNDECIMO 2.1.7 cialinente in vn tempo, che il Rè Turco Ottomano loro purtroppo iuiiceraua gli flati, fenza clìeiTì te gli toglieffero da te medefimi. Tra queili fentimenti > calde inftanze comparuero à Venetia del Vecchio Imperatole ad implorar con tra il Pronipote, e gli adherenti, vngiufto fuftragio. La pillili tia dell'vno, l’ingiuftitia degli altri, apri gran brec- u ^pm eia in queiVanimi. Si mifero all’acque in pochi giorni quaranta Galee., 5 <*£ «/&. Giuftiniano Giuftiniano il Comandante di qua con eife diiaprodo > e ma ìnfauo- verfo la Tracia prefo il viaggio, trouòj ben toilo l'Armata di Genoua, « dei ree dal Canale di Coftantinopoli non molto diteofta. Non le die vn aniia l\5pe la fita direfpiro5tulle intorno5 e, dopo combattuto gualc'hora* quafi elio jjgwà co. tutta intera la ruppe. Aificurato il mare, attaccò Pera, che, ie ben an " l'armatal» cor preià, ed incendiata da quell armi > l’haueano 1 Genoueii dapoi fa- Gnmtc'e. bricata di nuouo. Eifi veduteli /concertate le forze in mare, e Pera ili, ^cdia Tc anguilo partito, dubbiofi di gran perdite, fi moifero à pregar di tregua ra. per hauer tempo à comparii. Non bramaua la Patria, che la pace, per far la guerra al formidabiPOttomano, che Tempre gagliardamente iiv iòrgea? e fapendone il Giuftiniano la intentione, folpefe volentieri, fubitoricercato,le hoftilitàprincipiate, adenti al negotio, il conchiufe 5 ottenne con poca fatica, e gran merito di compor nella bramata concordia gli Andronici 5 e iì contentarono i Genoueii,per effer perdonati, di rifarcir la Republica di quei patiti diipendij. e co' Geno- Veniua il Giuftiniano alla Patria quando in paffanefo per Candia, viuefl • fù rattenuto à vn merito maggiore. Vi trouò promoifa qualche inter- 1324 na tumultuatione. Perie2,uitò ifeditioii ; E guadagnatane parte con, Tumultuala clemenza ; parte col caftigo frenata, fù eletto dal Publico per giufta ^”7”^' retribuitione, Duca in Regno, acciò godeilèquiui per alcun tempo Ia 01)110 ' degli effetti guadagnati dal proprio valore. Finì la Ducea con la iua vita il Soranzo, contento degli incrementi, da’fuoi aufpicij felicitati à prò della Patria 5 ed entrò in Sede Franceico 0 Dandolo, meriteuole per molti fatti nobilitimi di tutta la vita 3 mafie- Dandolo icamente per quello, di hauer potuto rimuouere Clemente Pontefice^ Doge-dall oftinataceniiira. Col giro de' Cieli parue, che nel nuouo Prencipato fi cangiailero lo buone influenze, Gran careftia incommodò la Città. Per iòuuenir- carepa in la, eipediteii alcune Nani in Sicilia, effe cariche ritornandofurono renetta. aneliate da dieci di quelle di Napoli ; Si mandarono in quei mari ventitene Galee 5 e NicolòFaliero Procuratore, paffatoui per Capitano, fi adoperò cosi bene, che, in breue tempo frenò l’ardire, e iòccorte ab- Éf°ccoria -bondantemente Venetia. Non tèrminato per anco quello accidente, altro ne iìicceifè, non., r ? 2 6 meno ipiaceuole, ne mari di Francia. Furono prete da' Genoueii due. Galee di mercatanti» Venetiane. Tomaio Viaro inoltro/fi con otto legni contra gli arditi Pirati, e combattuto, ( non teppeiì'l come ) da fei Ff 2 pur