¿8o DE’ FATTI VENETI. neiiubru\ m*ne • Giun to in Abruzzi trououui il Pontefice,e tenne ièco Vn colico co’ivon. greifo predio de5 Tuoi peniìeri, ben iàpendo veterano ibldato, quanto ¡efiee. conuenga in guerra ponderar bene i primi paifi auanti di muouerne il piede j e dopo battute, e ribattute le lor’opinioni, d’accordo conchiu-ffirtifco' ièro. Che non più douefle A Ifonfo, com'era flato il fuo primo dtfé-no ami. ^ai[ontanarjiconj[aperfonadall' Abruzjii5 Vififermaffe,dh uidendo le fòrze j Teneffe a quei confini vna parte dell’ efer cito,per ficurezj^a d'ambi gli flati, È cele ftalico, e Napolitano,- Con altra Virginio Orfino, per le gelofie de' Colonnefi, reflafse in Terra di Roma ,- In Roma temporeggiafse di prefdio ducenf buo-mini armati , & vna portione di Caualleria leggiera di Alfonfo ,- e verfo poi la Romagna co'l rimanente de' Caual-li, e di tutto il Campo Aragonefe , & Ecclefiafìico , vi fi auanz*afse Ferdinando>il Duca di Calabria , già detto. Di-ipode di tal maniera le coiè, battè il mare in quel mentre Federigo Jr’agowfe Verfo Genoua con l’Armata, per arrischiarne il concerto, ma non fi tarda à sic- confece il viaggio con la celerità ricercata. Egli tardò alcun giorno ne’Porti di Siena, per accrefcere la foldateica da sbarco, e So Spelo quell’ali, che principalmente voleanui per cogliere. Hauutone da* farnVar*- Genoueiì lungi il fèmore, rinforzarono la Città di due m ila Suizzeri, a£ ma. ioldatigiàdalRè Chridianiffimo,- Riduifero à perfetto acconciolo Et aiuti -^aLl*»e Galee; Lodouico Sforza vi ipinfè con molti fanti Gafparo da giuntlui. Sanieuerino, Guadagnò con doni Giouan Luigi dal Fieico, gli Adorni, e molt altri Caporioni,- e Luigi, Duca d’Orliens coniàngui-neodi Carlo il Rè, paffato già l’AIpi, ed abboccatoi] prima in Akifan-Mmatnj, driacon Lodouico medeiìmo, s’introduffe negli deifì giorni pur’irb fenfa°diaj- Genoua con molta militia Franceiè. Penetrata da Federigo riinpoilibi-aiir la i\i- lità di poter più tentarla con alcuna Speranza, deliberò, preio il parerò “sbarca à di Obietto dal Fieico fuorufcito, di affalir la Riuiera al Leuante. Fè lo Tom vene sbarco in Porto Venere 5 combatteuui vn pezzo : ma trouatoui vn rese 'è ribut- fidente valore, e ributtatouicon molto danno, più non vedendo à tata. qual parte gittarfi fenza vn’euidente pericolo, ii ritirò con l’Armata à m*1'™- Liuorno. Quiuiaifoldòvn buon numero d’infanteria j rinforzò lo itimcjjii Galee di remiganti 5 e ritornato nella deiTa Riuiera, e sbarcatoui Obiet-ta^uiera .to co.n ™ila Soldati, riufcigli di prendere Rapalle, e di Scorrere, & ar-prende uà- dere il conuicino Paefe. Ora troppo dimando quei di dentro in Geno-le!&eJrde. u? ’ da quei luoghi non molto didante, d’indecoro ad eili, e di pregia I Getiouefi ditio allo Stato il permettere quelle incuriìoni, Senza tentar di repri-fr0rna°fer merle, laSciarono di guardia nella Città vn conueniente preSidio II Buca d’- co’l Sanieuerino, Gioanni Adorno, & altri, e partiion col redante per mar?! tcrra-? Duca d’Orliens s’imbarcò anch’egli per mare Sopra diciotto Ga-£ fi troua- lee,fèi Galeoni, e noue moderati Vaicelli, e trouateii ben predo tutte Zpau** qued’armi vicinoàRapalle., icagliaronfià innediregli AragoneSi ,