770 DE FATTI VENETI. tMatfrim111 ' del Sile, e della Piaue, non fermollo mai, Ce non dentro à Treuigi. nano à die- Sattollata, c’hebberoi Turchi Caualli la lor crudele ingordigia, tor-tro' narono addietro fino al fiume Tagliamento, e gonfio trouatolo à pattar’eiTì, e la preda, fé ne fcemarono in parte con aumentata barbasi ieripc_> x\Cj fuenandotutti quei de’ captiui auanzati à certa età, e laiciati mintovcci- sii gli argini di qua dal fiume i trucidati Gadaueri, con gli viui, e eoo. dono i più Je prede"tragitatolo, riunironfi al Campo, & vfeirono per la fletta via. zhni’l dell’ingreiÌo da5 defolati Contorni. Venne quello fecondo lugubre. Et cleono ragguaglio à Venetiaquafi nel tempo medefimo del raccótato marit-dai Taefc. ^,onde fi peniì, fé fi riempierono gli animi di cordoglio, e rancore . Gl’impeti fteifi vniueriàli, che fi eran concitati contra il Generale, imputato di proruppero contra il Zancani etiandio. S’imputaua, che, fé ben’aflì-viidizan- flito da numerofà gente in Gradifca, vi fi foiTe contenuto vilmente» e&v/cito rinchiuiò j & hauefle lafciato il campo aperto a’nemici d’inuader’, e di-da Gradifca fèrtar cotanto Paeiè. Pareua, che anco il Luogotenente d’Vdino Taggrauatte di più. Mentre i Turchi ardeano per tutto, haueua- iAltYCtcinto f* m • 1 • r • /—• il* ' T 1* * • q y C ftmato co-1pinti egli tuori trecento Caualli tra Italiani, e Greci, ex arconte «ss»®/® Jl incontratifi di vna partita feorrente nemica, cento mandarino tedìvdìnè. à fil di fpada. Argomentauano perciò gli accefi fdegni, che , le ^liJadtai vn leggier numero era flato ballante di tanto, hauerebbe preualfo imi Turchi molto più fòura i nemici il grotto tutto pode rofo dellelercito in Gra-difea, fàcendoloilZancani fòrtire. Titubanti per ogni modo gli animi di chiamarlo, ò di lafciarlo ancora in carica, fù folo in tal di-obiigato il fcrepanzaFrancefcoBollani, Capo del Configliodi quaranta Crimi-nale.Propofe di obligarlo à giuflificarfi. Il Decreto reilò prefo di larghi hi Litvccie « . 1 . . i* i i r r • r voti 3 e quel buon Cittadino per hauer appagata la luaconlcienza ien-Fr/ncc/co za r^P^0 » ne guadagnò tanto applaufo, che il Maggior Configlio lo Bollant al elette nella prima riduttione trà il numero de’ ièilanta più preflanti binario °r Soggetti, che formano il-corpo dell’ordinario Senato. Profèguirono gli AuogadoridiCommundeflinatialIa formatione di quelli procedi terreltri, e marittimi. Il Zancani poco lontano venne à prefèntarfi il mattr'anni primo, e fù per quattr’anni relegato inPadoua. Il Grimani, dopo ri-d vadotta, tiratoli al Zante, e fèguita la perdita di Lepanto, bramò di compenfar* il cenerai in qualche modo i pregiuditij della Patria, e di le medefimo, e fi porto GaTinccl'ioura rifola di Cefalonia con tutte Tarmi per prenderla. Ma la fua ruo-Toma. ta precipitando alTingiù, non volle fermar sì leggiermente il cor-fo già prefo j Gli tolfepuiià qualunque Iperanza, e calato à feconda^. indarno, delle fùe difauuenture àCorfù, quiuiriceuè le DucaliconTindigna-tiondel Senato, che lo acculàua de’fuoi tralgrelfi, lopriuauadelta, Carica, eintimaualoà Venetiain prigione. Prellòegli lùbitolane-cettaria obbedienza ,* Contegno il tutto àgli altri Rapprefentanti, o qui venne àhumiliarfi,&iteoIparfi. Si dubitò nel giudicargli tant' huomo da numero non ampio vna clemente tentenza, Grandi ap- pog-