362. DE’ FATTI VENETI. cuparono j e piantato atì’vltimo Taifedio à Trenigi, l'ottennero con po~ co ilento. Volle il Generale dal Verme ancorlnoltrarfipiùinnanti. 'c Felire ° * ^nza nipett0 ^ Duca d'Auftria, iourapreiè, e impoiTeiToiIì delle Città e F)-;partiti di Belluno, e Feltre, e con ciò figijlaronfi Tlmprciè,e fi raccolièro Tarmi. gii acquai Si deuenne poi al riparto degli acquifti. Le dette due Città, con quella di Padoua, e con altre Cartella, fi ritenne per iè il Viiconti, Le terre alT acque iàliè vicine 5 la Città di Treuigi, el ilio diftretto, toccarono, in conformità del pattuito,à Venetia,* e così Franceico di Carrara col pro-uocar’il Viiconti ileifo,fè precipitar gli Scaligeri rimaie iòtto alle ilei1 more il fe ruine ièpoltoje dopo fatto prigione,e mandato nel Cartello di Geno-fu pruine ua, ipirò la vita trà quelle miièrie, e fi vide in lui giuftiifimo il caftigo à ccnoua. di Dio, che non con la morte fola, commune aficor a5 buoni,ma con tormento maggiore della morte medefima iuole gli federati punire. DF