LIBRO TREN TESIMOSECONDO. 791 dal ilio Rè abbandonata, e Noli, e molt’altre Città fi arreièro a’ Fran-cefi , & eifi con tutto l’eièrcito andarono à piantarfi fotto le mura- emoite ai. glie di Capua - Molti giorni durò l’attedio $ fi combattè più volte con tr^cc 'diica perfidiente valor vicendeuole ,• eFabritioColonna, che dentro vera, p;«.‘ ‘ non mancò di coitanza à gli attalti fieri, fin che il tempo lungo, e’1 Po- Ì>olo, horamai tumultuante, gli toliè il cuore. Sforzato allhora paramento j ma mentre, che negotiauale conditioni, quei di dentro, {)rimadi conchiuderle, negligendo con troppa confidenza le difeiè, e e guardie, dìeron campo a' Francefi di entrami, e di occupar la Città in vn’ infrante. Furono gli iìratij, le libidini, e le crudeltà infinito.E ^ prede. Vi fermaronprigioni Fabritio Colonna , emolt’altri accreditati Capitani con eiio lui. Contra le femined ogni qualità, viàrono indiffe- confi™ rentemente tutti i difprezzi iàcrileghi j fino ne venderono tràd’efli, come all’incanto $ E tù detto, che il Borgia, eh era già nell eièrcito Francefe in Carica di Luogotenente, ne fceglieife quaranta per fé della più rara bellezza. Vinta Capua per forza , dietro andolle Gaeta di G.ictu , e volontà • Napoli (letta folleuoifi allo erido, anch’ella $ e ritiratoli Fe- Napoli fi ¿r 1 • • /~v r\ * XT * r* 1 • r* 1 xcudono» dengo in Calte! Nuouo, vi li contenne alcun giorno 5 e lino che veduto il tutto riuolto, conuenne aneli’ egli humiliarfi à patti5 Concer- il né Fede-tò con Obignì di rilaiciar volontario la portion del Regno gettante a’ e Francefi nel diuifamento con Spagna, e non rifèruò à iè (tetto , che /«* a■ Fra. per ièi meii l’Ifola d’Ifchia• Ridotto quiui infelice , manco fi aggrauò pfnhn°dci de’Francefi, che già nemici l’haueano diftrutto, che de’Spagnuoli, J^gno. da’ quali, benche non per anco tocco, tradito, ed ingannato, prete-fefi. Volle darfi più toilo in braccio àquelli. Efpedì àTaranto, dou’ era Ferdinando il figlio , tutte le militie potàbili, e ricercato, ed ottenuto vn faluocondotto dal Rè Chriitianiifimo , fi lafciò dietro il Regno, eie mine, e fe ne andò in Francia con cinque Galee. L’accol- Taffa in, ic Luigi con gran fauore 5 Lo prouide della Ducea d’Angiò 5 Gli affé-Fimichx’ gnò rendite per trenta mila ducati annuali, e così Federigo, dopo lun- Et è ben' ac ga combattuta catailrofe, acquietò la fua vita. Haueano già vinta i L^t0 dal Francefi la loro portione, quando fi molle parimente Coniàluo coil, v 1* Armata Spagnuola marittima , e paisò in Calabria ad occupar’ aneli’ eglilaiùa. Se Obignì fù per terra vn folgore , quelli per mare fù vrL vento rapido. Progredì con pareggiata fortuna $ Ottenne in vna occhiata , e le chiaui, e gli arbitrij volontarij di tutte le Terre, e Città 5 e f°SatZ Manfredonia fola glis’arrefeattediata. Era in Taranto Ferdinando, ¿¡'spagnai Duca di Calabria, proueduto da fe ileffo, e già ben’ armato dal Padre . SJIìJT Pensò ditenderfi, ma non potuto poi farlo, conuenne dar fi pur'egli à patti, nèfuron eifi di più, che di lafciarlolibero andare. Molto pi ùE Cranio. nondimeno importò à Coniàluo il mantenimento di vn Regno, che e manda in d’vna data parola 5 troppo conobbe pericolofo Ferdinando in libertà, s^Verd' per conferuarlacquiilato alla Spagna 5 Mancogli 5 La libertà, che gli m»d0Fer 1 Hhhhh 2 diede