6¿4 DE FATTI VENETI. llfletloRè cc^°re dei Padre all’impero, e continuata la Cefarea corona in Cafa, Ile*Romani. d’Auftria. Ne fè però partecipe la República con Tefpedition defpreifo ^e Ma Miniilro, & e^a con grand’atto di affètto, e di ftima mandogli Ermo-fciltoli à lao Barbaro, e Domenico Treuigiano in Ambafciatori à ringtatiarlo,e congratular congratularfène. Non hauea premuto, che di fole noue mefi Apireo Barbarigo la Du-\ cal fède, quando Iddio chiamatolo, infpirò l’elettione in iùo luogo di tubarlo Agoftino il fratello, di egual canitie, e bontà, per non variarne gli au-Doge. ° ipicij glorioiì 5 E tant era in quei tempi appretto tutti riípettata la República nella fua grandezza, che dopo lunghi, e fanguinofì combattici»^«*- menti trà i due fratelli Ottomani, figli del morto Imperatore Meemet, ior Turco à preualiò à Zifimo Baiazet fecondo di quefto nome, mandò egli à Ve- Veuctia. t . . r .. _ n. ^ ... >*i r- netiamlegno di confermata, e itimata amicitia, vn Ambalciatoro £ corrifpa- COn ricchi doni, e lo corrifpoiè il Gouerno con vn fuo di Antonio Fer-lo' ro , altri malficci regali 5 Pur’allhora inuiatifi anco al Pontefice, u.tmbafeia- per corroborar più ièmpre l’ottequio filiale, e la lincerà volontà nella tt°ficc[To,l‘ già deliberata alleanza, Sebailiano Badoaro, e Bernardo Bembo. Siconuenne però due non pochi armamenti ben pretto alleft ire 5 L’vno in mare contro il Soldán dell’EgittOj L’altro in terra contra Sigil: mondo, Duca d’Auftria. Emanici ^°^te rappreiàglie nel mar di Soria fi era pofto il primo à far com-soidand'L mettere da’ iùoi Vaícelli contra la libera nauigatione di queili. Se no gitío. aggrauò la Patria , e iapendo bene,che non è facile il potente, e meno il barbaro à ritirarli da’ paifi principiati per iòle parole, imbraccionne la forza, apprettò in aggiuntadell’Armata ordinaria molte Galee, o f™vTctò confignatele al comando di Franceico Priuli, pafsò egli in Cipro, e po-cdtro di lui, iè di sì fatta maniera nel fuo douere il Soldano, che lo diftolfe volontari , 7 rio dall’ infolenze hottili 5 rappattumollo d’amore > e ritornò à Vene-tlltto . tia lodato. In terra, e nelPItalia la nata ritti con l’Auftriaco Duca, fu per cagion di confini intorno al Lago di Garda. I Conti d’Arco, che ilpatrocinio di Sigifmondovantauano, lo promotteroalTarmi, ed egli, lènza-nè pur’vn cenno indolente, ò d’intimatione di guerra, fè auanzar’vn. poderofoefercitonelTrentino, e in Italia à {piantarla Campagna, o £fereit£*¿ ad inuettir’il Gattello di Roneretto. V’eran dentro alla cura Nicolò flria contra Priuli, Publico Rappreièntante, e Franceíco Cratto, mili /ir Capitano Roueretto. di apprezzato valore. Non fi perderon'eflfr di cuore, benche di repente ailaliti, e lì io (tennero diuerfi giorni 5 ma rinforzatoli poicia il nemico, ed incalzate le aggrelfioni, e le percotte conlaforgiuntanelCam-■Prende d p°diGrigioni, e diSuizzeri in quantità, furon violentati à cederli cafteiio. Gattello, ritirandofi in Fortezza. Prouidero in tanto i Senatori a’ bi-fogni con folleciti ammattimenti da tutte le parti $ e premendo affai di ripulfàr quelUngiufte inuaiioni, richiamarono dinuouo alièrui- gio