6zz DE’ FATTI VENETI. Bologne, c per cofi dir tutto il Mondo à fiammeggiare d’incendij, Il Re di Vngheria j pur’ancora tenea riuolte le fpalle contra il proprio jmbafcìa ¡ntereíTe. I iùoi ftati benche tra le fauci degli iletà Barbari, nulla nè vi Unopoh 'à penfàua, nè fi muoueuaj Tal’era lo (lato allhora della República j ratificare, tale quello del Chriitiancfimo ì e tale ièguita la pace co’Turchi per preièruarfi dagli altri, andò à Coilantinopoli Amoafciatore Benedetto Treuigianoà ratificarla. Scoriò appenail Verno, vn’accidentein- 147 9 ioriè, quafi à promuouere di nuouo all’armi. Vici da Gallipoli nel mar’Ioniovna grande Armata Ottomana,. Cerchiò Tliòle di Cefalonia, e Santa Maura, ritornate al Dominio di piccioli Prencipi j e iene impadronì, e fi preientò, per far lo ileifo del Zante. In difeià di quell’ Iiòla, tra l’altre militie che vi tenea Pietro Bacchio, Signorili quel tempo, vi ilantiauano cinquecento Caualli, tratti dalla portion di Morea, perancoa’Venetiani iòggetta. Pretefe Antonio Loredano coprirli co’l manto, e fece fapere al General d’Ot-vtomani, che non haurebbe (offerito giamai l’occupation di quelTIfola, iè non iàlua preuiamente la Caualleria, & ogn altro fuddito della Re-ione ¡n- publica, che vi era fopra. Parue d’aggrauio a 1Tureo, che ofaffe il Ve-fcrta di mo neto nello ileifo trionfo dargli la legge. Si difpofe però di fcriuemeà ut dijtur i. Coilantinopoli, e’I Loredano al Treuigiano Ambaiciatorepur’ancoil fece. Meemet, ancorché duro à condeícenderui, per non attaccar nuoua guerra con la República, vi condeiceiè ,* e la República, benché repugnante à permetter, che POttomano s’impadromiTe ancor di sopita. quelTIfola, per non romper di nuouo, e per faluar’i fuoi, fi acquetò. Così par, che l’inferiore nabbia vinto, per ogni poco, che tolga del vinto al iùperiore, e così venne à pareggiarli di quefte due Monarchie , trà la diiparità delle forze, il potàbile intento. Il fine del Vinteilmofefto Libro.