•483 mcccccui, le terre ili hi Chiesia, li crii bisogno ricorerda quelli che in ogni tempo havia ajutà la Chiesia, zoè il chri-stianissimo re ili Franza e li calholici reali di Spagna; et che era necessario pacificharli insieme, e il modo era far questi do cardinali, 1’ uno francese e l’altro yspano, quali aveano gran autorità con quelli re, et sariano causa di pacificharli mediante soa santità, che volea far ogni cossa ; et sopra tal eleclione dimandò li voti a li cardinali. Quali niun non parlò, excepto il Cardinal Grimani, che disse in favor di la Signoria nostra et non si coresse a furia, e credeva la Signoria nostra restitueria quel di la Chiesia, come obsequentissima fiola etc. Poi, che lui Cardinal Corner al loco suo parlò in favor di la Signoria nostra, dicendo questi non è i meriti soi. la qual in ogni tempo à ’juta la Chiesia, etiam molti pontifìci profugi, quali non haveano loco tuto in niuna parte, a Vene-eia è stà acceptati ; e che questo non era quello la Signoria noslra aspectava da soa santità, per la beni-volenèia et filial observantia in ogni tempo a soa-beatitudine portata; et che la Signoria havia tolto queste terre di man di un suo nemicho ; e che volendo soa santità far altri cardinali e non niun veni-lian non dovea meter in odio la Signoria nostra, con allrc parole molto acomodate; et che il serenissimo re di romani volea uno Cardinal et saria di compiacerli. Et lui orator scrive che si meraveglia di tal parole dille per il papa, perchè eri fo da lui, et non li disse motto sopra di questo, et eri sera il ducha di Urbin cenò col papa e razonatodi Arimino, parse assa’ quieto. Diman lui oralor anderà dal papa. Item, ogi el ducha Valentino è stà conduto di Hostia in palazo, e posto in camera dii Cardinal Salerno. Etiam il marchexe di Mantoa è zonto, non ben sano; dice in campo di francesi esser molli desasii, e che si paserano, sarano roti da’ spagnoli, perchè non ponno fuzer, per esser da una banda la montagna, da l’altra lochi palustri; et che spagnoli sono in locho sicuro. Dii ditto orator, di 30, hore 20. Come ricevete noslre lettere con l’aviso di 1’ aquisto di Cesena; ma voi dir Faenza, qual comunichi col'papa, laudando l’operatimi soe etc. Ringratia la Signoria di questo; et che fo dal Cardinal San Zorzi, col qual si dolse di le parole eri usate per il papa in concistorio, e si meravigliava. Et esso Cardinal strenze le spale, etiam lui dicendo aversi meravegliato e non sa la causa, et che soa santità non dovea dirle; tamen, sa intrinsece è amico di la Signoria, e sempre à usato parole piene di zucharo, e non era cossa che per lui non permele a la Signoria nostra ; tamen, che DICEMBRE. 484 era colerico. E cussi si vestì e andò a palazo. Etiam poi vi andò esso orator, et parlò al ducha di Urbin qual etiam si meravegliò di questo, dicendo volea parlar a soa santità, e la matina doveano disnar insieme, etiam il Cardinal San Zorzi c il Cardinal’ Grimani. Dii ditto, di HO, hore 3 di note. Come trovò il Cardinal Griniani, qual disse esser stà parlato al papa, e che soa santità disse di la Signoria bone parole, quasi dolendosi di quel havia eri ditto. Poi lui orator andò da soa santità, e il papa li dimandò: « Come stevu domine orator ? » Li disse : « Beatissime pater, starà ben, si non havesse causa di le parole ditte per la beatitudine vostra contro la Signoria » la qual non bastava non la volea exaudir in far un nostro Cardinal, ma etiam improperarla etc. E sopra questo disse assai, e il papa lo interompeva, quasi come a uno che li manchasse il tempo di parlar. Poi disse non si vardasse a le parole, ma a li boni effecti ; e che ’l feva verso la Signoria nostra come un bon padre con so fioli ; e che ’l feva più conto di la Signoria cha di niun altro; e che per far quelli do cardinali, havea convenuto dir cussi, tamen havia bona e optima intention verso la Signoria nostra, e non si varde a parole ma a li facti ; e laudò dii parlar el fece al Cardinal San Zorzi, e sempre cussi facesse, quando el non li poteva parlar, che ’l parlasse con ditto Cardinal, reputerà parlar con soa santità; e che li piaceva el parlasse cussi liberamente, perchè cussi soa santità parlerà in ogni tempo con lui orator. Poi ricomandò il Cardinal Cosenza per 1’ abatia di San Spirito di Ravena, che li fosse dato il possesso, et che ’l scriverà uno breve sopra di zio ;.et cussi si parli. Conclude esso orator: il papa voria Ymola e Forlì per il Cardinal San Zorzi; ma non voi ajuto di la Signoria, perchè dimandandolo li parerà esser ubligato. Da Napoli, di Lunardo Anseimi consolo, di 15 novembrio. Come, a dì 4 fono 1’ ultime, poi è stato indisposto. Item, li campi sono vicini di qua e di là dii Garigliano ; e à quelli di francesi incomin-zorno a passar, havendo fabricato li ponti; li spagnoli volonterosi deteno dentro, e si dice, tra arna-zali e negati, fino 300 ne perirono, e di spagnoli pochi amazati, ma ben feriti da le artilarie. In fine poi non sono più passati, urnle el gran capitanio ha di-liberato passar lui, et di lì à fato ire maestri et ingegni per far ponte, e spagnoli sono tanti inanimati che cridano in campo : « Ponte ! Ponte ! » Poi è giunto Bortolo d’ Alviano a ditto capitanio con mi-lilie nove. Francesi stanno in maxima penuria, et