748 DE* FATTI VENETI. molto bene munita, e di Cannone, e di gente. Spintagli dal Vento vi* cina, le fè vn fègno il Priuli, che gli fi daife à conofcere, e ne fù la rifpo-vccidemoi- fta tutte partigliene fparateglicontro, che gli vcciièro in vn punto il vSHi Comito, e molti de’ remiganti ferirono. Sene acceiè il Priuli j berfa-u 'Pro«crf/-gliòilVaicello5 gli andò all abbordo,- loviniè,e lo fè, vinto, abiifare »eGxiee T con tutti gli huomini, die dal ferro, e dal fuoco auanzarono. S’inteÌè Et egli leu nel principio del Verno grande apparato d’Armata in Coilantinopoli, StfT’6 uè fapendofi à qual’oggetto, riputò buon configlio la Patria, diefpe-dir a Baiazet in Amba/ciàtore, Andrea Zancani. Fù egli accolto, c, trattato da quel Barbaro corteièmente. Trouò, chearmauaj Lo ri-Bjtifica in- cercòdirinuouarconla RepuHIica gli accordati di pace, e colui vi ac-mcntcU°Bi confèntì consì Pronta> ed infoi ita dolcezza, che venne à dar più to-Z^etlapa. fio indicio non buono, enonfùl’indiciofènzaoccafione. Hauea-IC conla '*•£ Io iniligato Lodouico à muouer Farmi contra la Republica, e promef fniììgatòui fogli per più eccitamelo, eh egli ancora nel tempo medefimoFhau-da iodoui- rebbe fatto in Italia, onde il Turco vi fi andaua alleilendo. Nefùe-lò l’arcano AndreaGritti, Nobile Veneto, che »lungamente dimorato in Coilantinopoli per mercantili negotij, e (limato molto tra quella, gente , hauea ben apprefe le maflime, ed i coitami Ottomani. ■ Mitene Seppe auuertire l’Ambaiciatore, che, hauendo Baiazet corroborata la. TTdiub Pace *n IinS.ua ^at^na* & eifendoui vnalegge tra i Maomettani, che. i£> *d z“n- dichiarile inualido ogn’atto ieritto, e nulla ogni fede promefla, fuori cani. del loro Idioma natiuo, dubitarla grandemente d’inganno. Si affati-IdnSma cò per tanto il Zancani col lume hauuto di porre in chiaro quell’om-non Turco bra, e ricercò la traferittione in lingua Turea de Capitolati conchiufi, ZuficftT nè potuto lui ottennerla, pur douea da ciò crefcergli ragioneuolmen-teilfofpetto, Maecceifiual’ambitioncdeirhuomoj piùtoilo, che, zlJani far declinarli Zancani la fua propria flima al paragone di vn’altra, declinò u trafen- dal debito j ie ne venne a Venetia, e per non aggrauarfi di minor co-uere‘ gnitione, tacque l’auuertimento del Gritti $ la renitenza frollatane’ storna à Turchi, preièntò i Capitoli come autentichi > e pur nulla vi andaua del /o ”!ue per »