LIBRO TRENTESIMOPRIMO. 771 poggi, granlangue 5 DomenicoCardinaleTuofiglio, toltoiìdaRo-ma , era venuto à Venetia 5 Portarono gli Auogaaori Nicolò Miche' le, Aiarco Sannuto , e Paolo Pifani dal Senato al Maggior Configlio nel pieno di tutta la Nobiltà la definitione del Tuo procedo , e quiui ventilateli le accuiè, eie difelè in ertelo modo, fi diuenne finalmente all’eipeditione , e fù la Tua Temenza , di relegationperconfine à Cherfo , & OiTero , Ifole picciolediSchiauonia , edipriuatioiL, E cor,den-della Dignità, cheveftia,diProcuratordiSanMarco , non guarda-uat0' tofi , cn egli haueffe col Configlio , e con Popere conlùmata tutta, la vita , Temendo alla Patria ; eche nel tempo medefimo, che partì con l’Armata da quelli Lidi , non contento di andar col làngue ad eTporfi, haueffe contribuite etiandio le proprie iòftanze in vn grande impreftito 5 meriti quelli, ed altri dapoi, c’hebbero forza d’infignirlo ancora della Porpora Procuratoria, e che finalmente morifle Prencipe della lùa Republica,ancorche folTe allhora tanto concitato lVniuerlalc contro di lui, che non ballato il Tuo caftigo, venne retribuito della lùa licita dignità fogliatagli Nicolò Michele , Hato TAuogador del Tuo caTo, e del Tuo placito. Ma non baftaua il Tureo Tolo in quei tempi à tormentar la República, eilChriftianefimo ¿ Altri non manco barbaramente aipirauano à diièrtarne l’Italia. Celare Borgia, ò Duca Valentino nominato ìtl> altri luoghi, figlio del Pontefice Aleifandro Serto, fe nera già fatto 1- gkafpir/d autore, e Tinfidiatore, per infignoririène. Gli fpalleggiaua il Padre, farfi swì0-co’l Manto , e col Bartone Paftorale il penfiero arrogante. Si hanea rc m>a' colui di già Tpogliato della porpora Cardmalitia, molt’anni dianzi ve-ilita, per armarli di Corazza. Preiè per moglie gran Dama FranceTo del Sangue Reale, e dopo varie coTe in varij Contorni tentate , fi ri-uolie ad impoiIèlTarfi di alcune Terre nella Romagna, preteTe di ragion della ChieTa per feudo antico, e non pagato da’ poiTeilori Vicarij. Ai1 tcdTpJm. Tali prima dell’altre la Città dimoia, e di Forlì, & andatoui lotto col • rf Campo Ecclefiailico , e fomentato da molta gente Franceiè , man-Imo¡™ datagli dal Triuultio , le vinlè amendue . Dubitò prudentemente i\ Forlì. Senato del fuoco vicino. Mandò à riparo in Rauenna tré mila fanti, e 1 $00 due mila caualli, Tcortati dalPAluiano , per ritenerne alcun numero in eiTa, e ripartirne nell’altre Città, e mandò infierne due Prouedito- mubiic^ ri , Francelco Cappello ad Arimini , e Chriftoforo Moro à Faenza,. jue^ Ora mentre voleua il Borgia, dopo prefi li due luoghi predetti, transfe- u Borgia rirfi con 1 efercito à Pelato , nel punto fteiTo della morta gli lòprauen- dpfroltt°urbo, nero a dirtornamelo alcune Tuicitate turbolenze in Milano. le^c »»«*• Aggradito non era in quella Città il Franceiè Gouerno nè per liLan0 ' nuouicortumi dellaNatione, nè perl’eièntionipreteiè, e non ottenute, nè per le forme altere del Triuultio, mal vedutoui da tutti , c molto più dalla fattion Gibellina , elfend’ egli Capo principale della. E e e e e 2 Guel-